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Il Fenerbahce contro Enes Kanter: “Le nostre porte saranno chiuse per sempre a quelli come lui”

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Conoscete la storia di Enes Kanter? Nato in Svizzera a Zurigo 28 anni fa, è un giocatore NBA attualmente ai Boston Celtics che non può tornare in patria, in Turchia, per via dei dissidi veementi con Recep Tayyip Erdoğan, attuale presidente turco. Ed è per questo che è apolide, ossia senza alcuna cittadinanza.

Cerchiamo di sintetizzarvi la motivazione: fin dal suo arrivo negli Stati Uniti Enes non ha nascosto la sua vicinanza al movimento di Fethullah Gülen, politico e predicatore islamico turco, prima alleato e poi acerrimo nemico di Erdogan. Il 15 luglio 2016 è una data cruciale per la Turchia e per Enes Kanter, quando vi fu un tentato colpo di Stato durato poche ore. All’alba la nazione trascontinentale si sveglia nell’emergenza ed il presidente è intenzionato a fare piazza pulita dei rivali storici e degli oppositori del suo partito, contro qualsiasi persona che non è dalla sua parte pena la sospensione, il licenziamento o addirittura la prigionia e chi favorisce Fethullah Gülen. E tra di loro c’è anche Enes Kanter, seguace di Gülen.  8 agosto 2016, la polizia turca fa irruzione nella casa dello sportivo a Istanbul e sequestrano tutto il possibile.

Comincia il calvario di Enes: dal fratello Kerem (che noi di BasketItaly.it intervistammo lo scorso 27 Gennaio) che nel 2013 viene bandito dalla nazionale turca, dalle minacce di morte ricevute via web a seguito delle sue parole dichiarate dopo il tentato golpe del 15 Luglio 2016 tanto che ha dovuto cancellare il proprio account Twitter. E’ stato disconosciuto da parte della sua famiglia, accusato di terrorismo dalle autorità turche, e quelle di fare parte di un gruppo terroristico.

Ma si è anche difeso, e non si è per nulla nascosto: nel corso di una conferenza stampa ha definito Erdogan “l’Hitler del nostro secolo” e a causa di ciò, la procura della Repubblica turca ha chiesto il rinvio a giudizio chiedendo la sua condanna a 4 anni di reclusione; il 24 novembre 2018 ha accusato la Nike di non dargli un contratto perché “Ha paura del regime di Erdogan”; ha avuto uno scontro verbale con Hidayet Türkoğlu, ex giocatore NBA ed attuale presidente della Federazione cestistica turca, che ha detto in un tweet che Kanter ha paura ad andare in Inghilterra in quanto non ha un passaporto e le sue dichiarazioni minano i rapporti tra Londra e Istanbul, ma Enes ha succesivamente risposto al tweet mostando una foto del passaporto statunitense che possiede e definendo Türkoğlu “il cagnolino di Erdoğan”.

https://twitter.com/EnesKanter/status/1082358590281637888?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1082358590281637888%7Ctwgr%5E&ref_url=https%3A%2F%2Fsport.sky.it%2Fnba%2F2019%2F01%2F08%2Fnba-enes-kanter-hedo-turkoglu-polemica


Il 15 Ottobre 2019 Enes scrisse questo messaggio sui suoi social.

«Non vedo e non parlo con la mia famiglia da cinque anni, mio padre è in prigione, i miei fratelli e sorelle non possono trovare un lavoro. Il mio passaporto è stato revocato, c’è un mandato di cattura internazionale, la mia famiglia non può lasciare il Paese, ricevo minacce di morte ogni giorno, sono stato attaccato, minacciato, hanno provato a rapirmi in Indonesia. LA LIBERTA’ NON E’ GRATUITA»

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FREEDOM IS NOT FREE

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Dopo ben sette anni dalla sua incarcerazione, lo scorso 19 Giugno viene liberato suo padre ed Enes esulta su Twitter.

“Wow! Potrei anche piangere. Oggi ho scoperto che 7 anni dopo aver arrestato mio padre, averlo trascinato davanti a un tribunale farsa e averlo accusato di essere un criminale solo perché è mio padre, MIO PADRE È STATO RILASCIATO! Lo si deve alla pressione che abbiamo messo sul regime turco”.

Non potevano più negargli la libertà per via dei riflettori che noi tutti abbiamo puntato sul suo caso. Tuttavia si tratta soltanto di una persona, ci sono ancora decine di migliaia di persone incarcerate ingiustamente in Turchia! Io non mi dimenticherò di voi, noi non ci dimenticheremo di voi”.

“Questo dimostra come la voce del popolo alla fine spinga i dittatori a fare la cosa giusta. Non abbiate paura di battervi per ciò che è giusto, sempre.
Lottate per LA LIBERTÀ.
Lottate per LA DEMOCRAZIA.
Lottate per I DIRITTI UMANI”.

Kanter ha rivelato, nel podcast di Bill Simmons nella giornata di ieri, di non avere alcun contatto con gli altri giocatori turchi presenti in NBA proprio perché questi ultimi temono ripercussioni da parte del governo turco.

“Quello che mi fa più male è il comportamento degli altri turchi in NBA. Abbiamo Ersan Ilyasova, abbiamo Cedi Osman a Cleveland, abbiamo Furkan Korkmaz a Philadelphia. Ogni volta che giochiamo contro non mi rivolgono la parola. Io provo a parlare con loro, gli dico ‘Ehi amico, come va? Che mi racconti?’. Nessuna risposta, penso siano spaventati da cosa potrebbe fare il governo turco se vedesse un video o una foto in cui ci parliamo, potrebbero avere problemi. Io provo anche a coprirmi la bocca con la maglia per parlare con loro, ma si girano dall’altra parte. Mi dispiace soprattutto per Ersan, abbiamo giocato insieme ad OKC. Abbiamo giocato insieme in Nazionale. Cedi e Furkan hanno giocato in Nazionale con mio fratello Karem. Eppure non mi rispondono, questa è la cosa che mi fa più male. Sono spaventati, non sanno cosa fare”.

Ed eccoci allo scorso 1 Giugno quando Kanter condivise sui social un messaggio di amore per il Fenerbahce, compagine turca dove Enes giocò nella stagione 2008-2009 prima di approdare negli USA.

“Il Fenerbahce è il mio unico amore. Ho indossato per anni questa maglia con orgoglio. Quando un giorno tornerò in Turchia, sarà l’unica maglia che indosserò nuovamente.”

https://twitter.com/EnesKanter/status/1267360861888315392?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1267360861888315392%7Ctwgr%5E&ref_url=https%3A%2F%2Fsportando.basketball%2Fenes-kanter-se-un-giorno-dovessi-tornare-in-turchia-indosserei-solo-la-maglia-del-fenerbahce%2F


Ma lo stesso Fenerbahce ha deciso oggi stesso di condividere un messaggio per chiarire la sua posizione nei confronti di Enes. 

“La persona che si chiama Enes Kanter ha condiviso da alcuni dei suoi account social media prima il 1 ° giugno 2020 e in secondo luogo oggi con le stesse frasi.

Vorremmo informare il pubblico su un problema che ha fatto due volte con le stesse frasi in un breve periodo di tempo, che riguarda il nostro club e dobbiamo chiarire lo scopo dell’ignoto.

Il nostro club non ha avuto alcun rapporto con questa persona in questa fase, ora o in futuro, con questa persona il cui nome è menzionato fianco a fianco con le organizzazioni terroristiche e il cui comportamento è stato molto conosciuto dalla nostra comunità quando ha lasciato il nostro club.

Con la presente, vorremmo affermarlo ancora una volta;

Le porte del nostro club saranno chiuse per sempre a quelli come lui e rimarranno tali.”

https://twitter.com/Fenerbahce/status/1284854048911503360