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Home Nazionale Mondiali 2019 L’Australia non si ferma più; ma la Repubblica Ceca è da applausi

L’Australia non si ferma più; ma la Repubblica Ceca è da applausi

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L’ultimo quarto di finale mette di fronte due delle squadre che più stanno entusiasmando in questo mondiale: l’Australia, ancora imbattuta è sempre più intenzionata ad andare fino in fondo, e la Repubblica Ceca che, alla sua prima apparizione nel torneo iridato, dopo essere giunta tra le prime otto contro ogni pronostico non ha alcuna voglia di smettere di sognare. Alla fine il pronostico è rispettato e la spunta l’Australia 82-70, ma la Repubblica Ceca non ha certo recitato il ruolo della vittima sacrificale.

L’inizio del match è denso di errori da una parte e dall’altra, tant’è che bisogna attendere circa due minuti per vedere il primo canestro della partita, realizzato da Jaromir Bohacik che regala i primi due punti ai suoi. Si sveglia anche l’Australia grazie alla sua star Patrick Mills, che si conferma uno dei giocatori più in forma della competizione. I primi minuti di partita paiono, almeno a canestro, un duello tra l’ala di Nymburk e la guardia Spurs, con Satoransky in difficoltà a difendere sul campione Nba 2014, che infatti mette a referto 13 punti nel solo primo quarto, non sufficienti però ai suoi di arrivare al primo riposo in vantaggio. La Repubblica Ceca, grazie anche ad un ottimo Auda torna avanti, prima che una splendida rimessa mandi Kay al ferro per la schiacciata che chiude il primo quarto sul 17 pari.

Il copione non cambia nel secondo quarto. Mills è l’arma in più dei Boomers e continua a macinare grande basket oltre che tirare con ottime percentuali. Come lui, ottimi Chris Goulding e Matthew Dellavedova, che però non bastano per dare lo strappo necessario per mettere in cascina una partita che i cechi giocano a testa altissima. Entra infatti in partita Satoransky che, seppur ancora in sofferenza contro l’esperta coppia di guardie Nba, lavora molto bene in cabina di regia. Si arriva dunque all’intervallo lungo in cui il vantaggio Aussie è di soli tre punti sul 33-30. L’ennesima prova che delle ottime individualità possono soffrire una squadra ben organizzata, motivata è disposta a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

È però il terzo quarto quello decisivo si fini del risultato finale. I primi cinque minuti sono un continuo botta e risposta finché le triple di Dellavedova e la splendida schiacciata di Landale avviano la prima vera fuga degli australiani, che grazie ad un sempre più scatenato Goulding producono un fondamentale parziale di 14-0, che di fatto ammazza il match. Si va all’ultimo riposo con la partita con la qualificazione che ormai ha preso la direzione del continente oceanico; la Repubblica Ceca, da applausi per 25 minuti, ha probabilmente esaurito la benzina abbastanza da prestare il fianco al maggior talento degli avversari.

Negli ultimi 10 minuti lo sforzo dei ragazzi di Ginzburg è encomiabile  ma purtroppo basta solo a limitare il passivo. Satornasky e Auda mantengono i loro aggrappati ad un filo di speranza ma l’esperienza ed il lavoro di Andrew Bogut permettono agli Aussies, in questo frangente imprecisi in attacco, di non scendere mai sotto i 7 punti di vantaggio. È il solito Patty Mills a chiudere il match, prima con la tripla del +10 a 40 secondi dal termine che stronca le velleità di rimonta ceca, poi con il canestro che fissa sull’82-70 la sfida.

Sarà dunque l’Australia ad affrontare la Spagna nella semifinale di venerdì, ma questa Repubblica Ceca, capace di arrivare ai quarti di finale del primo mondiale della sua storia e a giocarsela alla pari per circa mezz’ora con una delle squadre più attrezzate ed in forma della competizione merita solo applausi. Per i Boomers ora nessun obiettivo è precluso: sono stati i primi, in amichevole, a battere team USA ed ora, con gli americani fuori dai giochi, non possono e non devono avere timore reverenziale contro nessuna delle avversarie da qui all’alloro iridato, soprattutto con un Patty Mills così: 24 punti anche oggi ed un mondiale disputato finora ad un livello assoluto. Ottima prova anche di Chris Goulding con 14 punti, mentre dall’altra parte da segnalare un Tomas Satoransky che sfiora la tripla doppia: 13 pti, 13 ast, 9 rim.

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