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ESCLUSIVA | Simone Fontecchio: “Speravo proprio di partire con il piede giusto”

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Simone Fontecchio all’Alba Berlino è una graditissima sorpresa. Da quanto è atterrato alla corte di Aíto García Reneses, il pescarese sta brillando con prestazioni importanti sia in Eurolega che in Bundesliga.

Abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere in esclusiva con lui, che ha raccontato la sua nuova vita nella capitale tedesca in una realtà emergente e in crescita come l’Alba Berlino.

BasketItaly: Ti aspettavi un impatto così positivo al tuo arrivo in Germania?

Simone Fontecchio: “L’impazzo è stato buono e devo dire che speravo proprio di partire con il piede giusto. Per me si tratta della prima esperienza all’estero, e non sai mai cos’aspettarti. L’ho affrontata con serenità, prendendo tutto quello che veniva”.

BI: La tua scelta sembra proprio azzeccata.

SF: “Certo! Ma sapevo anche prima che lo sarebbe stata… Quest’estate ero convinto ad andare a giocare all’estero, volevo provare quest’esperienza e sono contento”.

BI: Come ti trovi con coach Aíto García Reneses?

SF: “Benissimo. È incredibile poter giocare per lui: è una leggenda, un maestro. Ogni giorno ti insegna qualcosa di nuovo, e per me è un onore e un piacere averlo come allenatore”.

BI: Quali sono le vostre ambizioni a livello di squadra?

SF: “Cerchiamo di dare il meglio di noi in ogni partita. Sapevamo che l’Eurolega è un campionato molto difficile, perché ci sono tante squadre forti, contro le quali cerchiamo di fare del nostro meglio, esprimendo il nostro stile di gioco e la nostra pallacanestro. In campionato siamo tra le favorite, quindi anche lì cerchiamo sempre di dare il massimo per non tradire le attese”.

BI: Ti aspettavi un avvio così brillante del Bayern Monaco di Andrea Trinchieri?

SF: “Sinceramente sì. Sappiamo che Trinchieri è un ottimo allenatore, e ovunque vada ci si attende sempre che raggiunga grandi traguardi. Hanno intrapreso un ottimo percorso, e hanno una squadra forte”.

BI: Hai avuto modo di scambiare opinioni con altri giocatori italiani in Germania?

SF: “Sì, ho parlato con Diego Flaccadori in occasione del derby di Eurolega. Lui è già al secondo anno qua in Germania e si è ambientato alla nuova realtà, della quale mi ha parlato bene… ed effettivamente sto bene anch’io“.

BI: La pallacanestro tedesca sta crescendo, e anche il livello della Bundesliga. Come lo valuti rispetto al campionato italiano?

SF: “La Bundesliga è davvero molto competitiva. Ci sono 4/5 squadre di ottimo livello, sempre molto difficili da affrontare, soprattutto in trasferta. Vero è che ora come ora il fattore campo è relativo, ma da quello che mi hanno detto non è facile giocare in certi palazzetti. Il livello della competizione è più o meno come quello del campionato italiano”.

BI: A Berlino come ti trovi? E come va con la lingua?

SF: “In città mi trovo molto bene; la lingua è complicata, effettivamente si fa fatica. Adesso spero di iniziare presto un corso di lingua, anche perché ho firmato un contratto di tre anni, e mi piacerebbe imparare a esprimermi oltre al classico buongiorno e buonasera”.

BI: Come stai vivendo la situazione provocata dal Covid-19?

SF: “Purtroppo è una situazione che affetta tutti e ovunque; io comunque la sto vivendo bene. Certo è che esci ed è tutto chiuso… Ma per fortuna ho qua la mia famiglia, quindi è come se fossi a casa. La città in ogni caso è incredibile, perché c’è di tutto”.

BI: Si parla molto bene delle infrastrutture in Germania. Confermi?

SF: “Assolutamente; bellissime. Il nostro palazzetto è grande, nuovo, stile NBA, e anche nel nostro centro di allenamenti c’è davvero tutto quello di cui uno possa aver bisogno”.

BI: Quindi la proverbiale ‘organizzazione tedesca’ non è solo uno stereotipo?

SF: “No no, sono proprio così, ma è fantastico! Non ti fanno mancare niente. Poi l’Alba è un club di Eurolega, bene organizzato a tutti i livelli e con persone stupende che ci lavorano, gente giovane con la quale si sta davvero a proprio agio“.

BI: Con i compagni di squadra ti trovi bene?

SF: “Molto. È un gruppo ormai forgiato, visto che molti giocatori stanno assieme da 3/4 anni. I perni della squadra mi hanno accolto subito bene, e mi sono integrato facilmente, perché sono ottimi giocatori e anche splendide persone fuori dal campo”.