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Pancotto: con Reggio Emilia non per “dimostrare” ma per “fare”

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Si è svolta questa mattina, presso la sede del club a Cermenate, la conferenza stampa di presentazione del prossimo impegno in LBA dell’Acqua S.Bernardo Pallacanestro Cantù che, alle ore 17:30 di domenica 6 ottobre, ospiterà al “PalaDesio” la Grissin Bon Reggio Emilia per la terza giornata del campionato. A disposizione dei giornalisti, il capo allenatore biancoblù, Cesare Pancotto, che ha così commentato l’imminente debutto casalingo:

«Per la prima partita in casa mi soffermerei sul discorso della mentalità, requisito che vale sempre ma che oggi, a poche ore dal debutto casalingo, vale molto di più. Il nostro deve essere un impatto importante, l’obiettivo è solo uno: giocare meglio dei nostri avversari ma non giocare per dimostrare qualcosa. Essendo solo all’inizio dobbiamo cercare miglioramento, certezze, continuità e crescita nel corso di ogni quarto. Ogni partita offre nuove opportunità e motivazioni differenti, anche dopo una sola partita giocata come nel nostro caso. Credo che l’opportunità sia l’elemento che poi scatena motivazioni superiori, desideri e sogni, i quali sono aspetti importanti quanto l’attacco e la difesa. A proposito di quest’ultima, la difesa è ciò che vorremmo ci contraddistingua, il nostro marchio di fabbrica. Non è sufficiente difendere: ci vuole intensità, aggressività e fisicità, perché è la Serie A che lo determina».

«Per quello che riguarda la partita, al di là di tanti aspetti che stiamo cercando di migliorare, l’obiettivo deve essere quello di abbassare le buone percentuali di Reggio Emilia. In attacco, invece, dobbiamo sviluppare meglio il timing e lo spacing perché sono elementi che ti
permettono di attaccare su tutti e due lati del campo. Inoltre, dovremo trovare l’equilibrio e
la qualità nelle nostre percentuali nei tiri da due e da tre».«Il turno di riposo, banalmente, ci ha permesso di far lavorare di più un giocatore come Wes Clark che, in estate, non è riuscito a svolgere una adeguata preparazione a causa di alcuni acciacchi fisici. Per il resto dico che abbiamo giocato una sola partita, ne mancano altre 31. Togliamoci, dunque, il grembiule della scuola e indossiamo la tuta dell’operaio. Questo per dire che non ci basta ricevere tanti complimenti per una sola partita ma, al contrario, dobbiamo avere una mentalità forte, da vera squadra, che guarda al futuro con continuità. Oltre alle cose da migliorare, dovremo trasmettere ai tifosi il nostro attaccamento per la maglia, il nostro orgoglio deve contagiarli. Con Reggio Emilia non sarà la partita del “dimostrare” ma del “fare”. Della Grissin Bon e del suo allenatore, coach Maurizio Buscaglia, ho grande rispetto. È una squadra costruita per fare un percorso importante
. Noi, però,
pensiamo al nostro di percorso. Mi ritengo fortunato ad allenare una squadra così giovane, perché dei dieci scesi in campo a Brindisi, sette erano esordienti. È un onore allenare la Pallacanestro Cantù, così come è anche un onore allenare giocatori così determinati, con voglia e desiderio di crescere. Ora siamo una traccia delineata ma dobbiamo diventare un
solco.
Lavoriamo duramente per far crescere tutta la nostra identità»

Fonte: Ufficio Stampa Pallacanestro Cantù