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Dopo “The Last Dance”, l’anno che verrà dell’Umana Reyer Venezia

Dopo “The Last Dance”, l’anno che verrà dell’Umana Reyer Venezia

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È terminata ieri sera con il ko interno per 83-93 contro l’A|X Armani Exchange Olimpia Milano la stagione 2020-2021 dell’Umana Reyer Venezia.

È stata senza dubbi alcuni in casa Reyer una stagione anomala per tantissime situazioni non congeniali per la compagine di coach Walter De Raffaele: falcidiata dapprima dal Coronavirus Covid-19, da tantissimi infortuni con quello pesantissimo di capitan Michael Bramos, e anche da alcune scelte in entrata non proprio giustissime che fanno parte tutto sommato di un cammino. Nel percorso tutto contestualizzato, alla fine va detto però che la Reyer Venezia ha chiuso a testa non alta, ma altissima. Con una sesta semifinale Scudetto consecutiva, quindi chiudendo tra le prime quattro squadre d’Italia che non è per nulla roba da poco, anzi. Ma con la “bestia nera” Olimpia Milano capace di chiudere ogni velleità stagionale oro-granata nei traguardi della squadra veneziana. Ed è stata per molti atleti quella appena conclusasi alla Reyer la classica “The Last Dance”, l’ultimo ballo, da cui la società orogranata dovrà ripartire possibilmente più forte nella prossima stagione sportiva, quando culminerà coi 150 anni della Società Sportiva Costantino Reyer 1872.
Andiamo quindi ad analizzare la stagione 2020/2021 appena conclusasi dell’Umana Reyer Venezia.

Il maledetto Coronavirus Covid-19

Nella maledettissima pandemia Coronavirus Covid-19, l’Umana Reyer Venezia è stata una delle squadre che forse è stata maggiormente colpita, non tanto nei numeri, ma nel come e nel quando. Austin Daye è stato il primo atleta a farne le spese a metà agosto, fermatosi appena giunto dagli States. Ma per la compagine veneziana, la trasferta in 7 DAYS EuroCup in Russia contro l’UNICS Kazan del 4 novembre 2020, è stata fatale dove non proprio tutte le norme previste sono state rispettate dai padroni di casa (come dichiarato da coach De Raffaele a Basket a Nordest su Udinese TV). Al rientro la Reyer ha dovuto rinunciare prima a Davide Casarin e Stefano Tonut, seguiti da Andrea De Nicolao, Gasper Vidmar, Lorenzo D’Ercole e Bruno Cerella. E in varie dichiarazioni alla stampa successive, gli stessi atleti hanno fatto capire quanto sia stato difficile riprendere la forma ed il ritmo partita.

Michael Bramos

Gli infortuni che hanno martoriato la Reyer

Se ci ha pensato prima il Covid-19 a stoppare la stagione della Reyer Venezia, mai come quest’anno nel roster di coach Walter De Raffaele c’è stato un numero così alto di stop e infortuni con malanni fisici a non finire che cercheremo di elencare.
Mitchell Watt nella prima parte dell’annata si è fermato per problemi alla schiena nella zona lombare tra Novembre e Dicembre; Valerio Mazzola è rimasto fermo causa stiramento all’adduttore e dopo varie sedute fisioterapiche per recuperare si è rivisto in campo dopo 70 giorni a Gennaio; Isaac Fotu, sempre a Gennaio, ha subito una lesione muscolare al gemello mediale della gamba sinistra che lo ha tenuto lontano dal campo per oltre un mese, poi si è rifermato ad Aprile per uno stop al tendine plantare; Luca Campogrande, affetto da tendinopatia achillea inserzionale bilaterale, ha chiuso l’annata ad Aprile non tornando più a disposizione; per Wes Clark la distorsione del ginocchio sinistro nell’ultima di Regular Season contro la Reggiana, successivamente ha avuto altre ricadute; infortuni e acciacchi vari anche per Julyan Stone (ginocchio), Gasper Vidmar (ginocchio/polpaccio), Austin Daye (ginocchio), Bruno Cerella (microfrattura). Infine quello più importante, occorso a capitan Michael Bramos, che ha subito la lesione parziale della fascia plantare nella trasferta di Sassari a Febbraio e non è più rientrato in campo.
In pratica l’unico atleta ad essere stato sempre presente è stato Jeremy Chappell in un’annata davvero sfortunata per l’Umana Reyer Venezia sotto questo punto di vista con molti giocatori che hanno giocato con le infiltrazioni per non sentire il dolore e sacrificandosi in ruoli diversi: su tutti Julyan Stone a giocare da 4 fisso e “finto” lungo nelle ultime partite.

L’eliminazione in 7 DAYS EuroCup

Se nell’annata 2019-2020 il Covid ha fermato l’ottimo percorso europeo dell’Umana Reyer ai Quarti di Finale (avrebbe dovuto affrontare l’Unicaja Malaga), anche per questa stagione la pandemia ha portato il danno più grosso, ossia l’eliminazione dal torneo continentale che porta alla Turkish Airlines EuroLeague. Complice il Coronavirus che ha stoppato la squadra al ritorno dalla trasferta di Kazan, il calendario successivamente non ha per nulla aiutato. Settimane quindi ridisegnate con solamente un impegno settimanale da gestire, riducendo quindi stress fisico e mentale, abbassando non di poco la concentrazione e competitività all’interno del gruppo orogranata.

Lo straordinario ed ennesimo (Capo)lavoro di coach Walter De Raffaele, la forza del gruppo Reyer

Molti malumori sono stati sollevati quindi su una stagione che a fine girone d’andata era già compromessa, senza più possibilità futura, attaccando coach e giocatori per i scarsi risultati raggiunti.

Ma la vera arma non più segreta dell’Umana Reyer è venuta fuori sempre, sopperendo alle assenze, alle avvesità, alle situazioni più difficili e complicate.

Ponendo un esempio, quando Luca Campogrande fu ospite a Basket a Nordest su Udinese Tv, parlò di un ambiente fantastico all’Umana Reyer Venezia nonostante fosse arrivato da poco meno di due mesi.

“E’ uno dei pochi ambienti che tengono e fanno fare un percorso a vari giocatori. Ci sono vari giocatori come Bramos, Tonut, Mazzola che sono lì da tanti anni… E’ un gruppo, è la loro mentalità e filosofia cercare di creare una famiglia. Il nostro urlo è “1, 2, 3… FAMILY!”. Dal primo all’ultimo membro della squadra si cerca di essere più uniti possibili e tutte bravissime persone. Stile di vita rigido come impone la pallacanestro, ma è come lo impone l’ambito societario e la squadra tutti i giorni”.

A significare che l’organizzazione Reyer ha creato un qualcosa di familiare per i giocatori che li porta a dare il massimo l’uno per l’altro e tutti per la squadra. Mai il singolo si deve porre davanti alla squadra, perchè è la squadra stessa che viene davanti a tutti. I giocatori ormai si conoscono a memoria e sanno quanto possono fidarsi, partendo dai 5 che sono in campo fino all’ultimo che si alza dalla panchina. Ed è per questo che la dimostrazione più limpida di questa grande forza del gruppo è stata la sfida vinta contro la Virtus Segafredo Bologna alle F8 di Coppa Italia. Incitamento da parte dei giocatori in campo quanto di quelli in panchina, per una della vittorie più belle dell’Umana Reyer Venezia nell’anomala stagione 2020-2021.

Walter De Raffaele Reyer Venezia

A confermare di fatto la conoscenza reciproca tra giocatori in campo, come gestire il ritmo, come uscire dalle difficoltà e come punire tutti gli errori degli avversari. Una sicurezza prima mentale che tecnica che ha fatto e costruito saggiamente coach Walter De Raffaele e il suo staff tecnico ma non solo, lui all’Umana Reyer Venezia del 2011 prima come vice-allenatore e dal 14 febbraio 2016 head coach. Non si parla mai abbastanza della sua camaleontica lavorazione fatta nonostante i successi portino tutti la sua firma e non è assolutamente un caso, però la poca mediaticità dell’uomo fa spesso passare in secondo piano la bontà del sistema che ha allestito. I suoi comportamenti in panchina o le sue frasi alla stampa molto di rado fanno breccia sui siti o sui social network, ma questo non deve per nulla togliere la sua notevole bravura tecnica, certamente confermata dai colleghi, non abbastanza però da diversi addetti ai lavori.

Julyan Stone Shavon Shields

L’Olimpia Milano, “la bestia nera” della stagione Reyer

Se in 7 DAYS EuroCup ci ha pensato il Covid-19, nelle altre tre competizioni nazionali dove l’Umana Reyer Venezia ha provato a fare qualcosa di buono, si è trovata stoppata dall’A|X Armani Exchange Milano di coach Ettore Messina. Tra Semifinale di SuperCoppa, Semifinale di Coppa Italia e Semifinale Scudetto, Venezia è sempre stata fermata dalle scarpette rosse. 6-1 il bilancio stagionale in favore dell’Olimpia, campionato compreso (l’unica vittoria Reyer è arrivata in Regular Season il 28 Marzo per 69-63). Milano, terza classificata nella Turkish Airlines EuroLeague, ha interrotto il cammino della Reyer nei vari confronti mettendoci i vari granelli di sabbia negli ingranaggi della compagine allenata da coach Walter De Raffaele con una superiorità dimostrata su tutti i piani (ad esempio le basse % veneziane nel tiro pesante in gara-2 e gara-3). Vero che i dettagli fanno la differenza (un esempio è stata gara-1 di semifinale quando solo il tiro di Shields ha valso la vittoria dell’Olimpia), ma la netta dimostrazione di forza milanese non lascia campo alle repliche. Da questo Venezia deve di certo ripartire per la prossima stagione, senza snaturare quanto di buono e positivo costruito nelle annate precedenti. Siamo certi che Venezia saprà stringersi nuovamente e con la forza dimostrata negli ultimi anni, 4 trofei in 4 stagioni non per nulla, provare a dare fastidio nelle successive stagioni.

L’ANNO CHE VERRA’

In casa Umana Reyer Venezia si deve continuare a pensare in grande, e come ci hanno insegnato gli ultimi anni in casa Venezia, la dote principale dell’Umana Reyer è la progettualità e quindi si stanno studiando soluzioni che possono migliorare quello che di già buono c’è.

Chi rimane e chi parte

Premettendo che siamo ai primi giorni di Giugno e tutto è dato ancora in evoluzione, iniziamo dalle probabilissime (se non certe) partenze: Valerio Mazzola, Gasper Vidmar e Isaac Fotu sono già dati e diretti verso altri lidi. Non rimarranno con molta probabilità nemmeno Curtis Jerrells e Wes Clark. Davide Casarin, dopo una buona annata di maturazione, viene dato come girato in prestito verso la Vanoli Cremona (ma si parla anche della De’ Longhi Treviso Basket) per dare ulteriore possibilità di crescita al talentuoso 2003.

Sicurezze nelle conferme per capitan Michael Bramos, Andrea De Nicolao (ha contratto fino alla stagione 2021/2022 con opzione per quella 2022/2023) e Mitchell Watt. Punto di domanda su Luca Campogrande, Bruno Cerella e Jeremy Chappell, mentre per Austin Daye che ha contratto con l’Umana Reyer Venezia anche per l’anno prossimo con opzione per la stagione 2022/2023, tutto dipende dalle sirene verso la EuroLeague (l’anno scorso si parlò addirittura di NBA) o altre squadre.

Stefano Tonut

Capitolo Stefano Tonut: legato alla società orogranata fino al 2023, è il probabilissimo MVP della Regular Season 2021 ed è uno dei nomi più ambiti del mercato estivo. L’Olimpia Milano sembra essersi fiondata sulla guardia italiana, ed è in netto vantaggio sulla concorrenza. Venezia farà di tutto per trattenere la sua stella, ma sarà dura anche grazie all’interessamento di alcuni club europei importanti. Chiudiamo con coach Walter De Raffaele, accostato a Virtus Bologna e addirittura a Brescia nell’ultimo mese. Il forte legame, oltre a quello sportivo, con l’ambiente Reyer e Federico Casarin in primis, ci fa pensare che sarà un matrimonio ancora lungo, con soprattutto con grandi obiettivi da qui in avanti. Ma solo il tempo dirà la sua e se questo bellissimo matrimonio tra il coach livornese e l’Umana Reyer Venezia proseguirà.

I rumors dei nuovi arrivi

La guardia Michele Vitali, quest’anno al Brose Bamberg in Germania, è il nome più gettonato per andare a rinforzare il gruppo Azzurro che in questi anni ha dato tanto a De Raffaele, dimostrandosi unito e sempre pronto. Date le sicure partenze di Gasper Vidmar e Isaac Fotu, la dirigenza oro-granata si sta muovendo anche nel reparto lunghi: i rumors dei giorni precedenti hanno messo il nome di Tyler Cain, uscito dalla Carpegna Prosciutto VL Pesaro (conteso anche dalla Fortitudo Bologna) e considerato uno dei migliori difensori sotto-canestro della LBA. Altro nome è quello del pivot croato Miro Bilan, che sembra avere concluso la sua esperienza alla Dinamo Banco di Sardegna Sassari ma che oltre alla Reyer sembra avere attratto attenzioni anche da squadre turche ed israeliane, ma non solo.

Miro Bilan

Altri vari rumors: l’italiano passaportato Jeff Brooks è dato per certo in arrivo dall’Olimpia Milano (in rottura pare con coach Messina), e solo una volta assegnato lo scudetto, con gli ultimi dettagli pronti ad essere sistemati, sarebbe dato per ufficiale all’Umana Reyer Venezia. Con l’arrivvo di Brooks, allontanerebbe un interesse per Matteo Chillo, proveniente da Treviso, accostato nel mese scorso ai colori orogranata. Altro nome, riportato da Sportando nella giornata di oggi, è quello di Codi Miller-McIntyre, proveniente dai francesi del JL Bourg dopo aver giocato anche in Serbia con il Partizan Belgrado, che sembra in trattativa avanzata.

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