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NBA: Sconfitte che fanno male per Marco Belinelli e Danilo Gallinari

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Marco Belinelli (Foto: Nil Alemany per Basket Italy)
Marco Belinelli ha realizzato 15 punti contro Minnesota (Foto: Nil Alemany per Basket Italy)

Una nuova notte NBA con i due azzurri impegnati e due sconfitte di quelle che fanno male sia per i Charlotte Hornets di Marco Belinelli, che hanno perso in casa contro i Minnesota Timberwolves all’overtime 125-120, che per i Denver Nuggets di Danilo Gallinari, caduti in trasferta contro gli Utah Jazz 98-105, dopo essere stati sotto anche di 23 punti.

La partita tra gli Hornets e Minnesota sembrava quasi a senso unico, con i padroni di casa apparsi comodi in campo e dominando l’incontro per buona parte dello stesso. Kemba Walker (22 punti, 8 rimbalzi, 4 assist), Frank Kaminsky (21 punti, 9 rimbalzi), Nicolas Batum sfiorando la tripla doppia (15 punti, 12 assist, 8 rimbalzi) e il nostro Marco Belinelli, capace di mettere a segno 15 punti in 23 minuti lanciando col 60% dal campo e 3/7 in triple, sembravano avere tutto sotto controllo, mentre i Wolves dimostravano ancora una volta una certa carenza di chimica tra i giovani componenti della squadra.

Nell’ultimo quarto, però, troppi errori da parte di Charlotte, comprese tre triple sbagliate da Marco Belinelli, hanno permesso a Minnesota di rifarsi sotto e trovare il primo vantaggio quando mancavano poco più di 7 minuti alla fine dell’incontro con una schiacciata di Shabazz Muhammad che faceva segnare l’88-87 sul marcatore. Gli Hornets erano riuscitia tornare sul +6, vantaggio che sembravano gestire tranquillamente, fino alle due ultime triple di Ricky Rubio e Andrew Wiggins (29 punti in tutto per lui) che hanno permesso agli ospiti di forzare l’overtime. Nei 5 minuti supplementari il rookie dell’anno 2015/16 Karl-Anthony Towns (27 punti e 15 rimbalzi) l’ha fatta da padrone e ha permesso ai suoi si portare a casa un’inaspettata vittoria.

A Utah i Denver Nuggets di Danilo Gallinari scendevano in campo in back-to-back dopo la brutta sconfitta rimediata contro gli Houston Rockets. Gli uomini di Michael Malone erano riusciti a tenere testa ai rivali durante la prima parte, andando al riposo sul 47-49 per Utah. Danilo Gallinari, ancora una volta, non ha brillato al tiro con 12 punti, frutto di 3/11 dal campo, ma si è reso utile con 5 rimbalzi, un assist e due palle recuperate. Il terzo quarto è stato da dimenticare per i Nuggets, con un parziale di 33-16 che sanciva praticamente la vittoria dei padroni di casa di Salt Lake City con un quarto ancora da giocare. Gordon Hayward, autore di 32 punti tirando molto bene (anche 3/4 in triple), è stato l’uomo della partita.

Contrariamente a quanto visto in altre occasioni, Michael Malone ha voluto dare un segnale importante alla sua squadra e ai tifosi di Denver. Nonostante un massimo svantaggio di 23 punti quando mancavano 8 punti dalla fine della partita, invece di mettere in campo i giovani, ha mantenuto sul parquet la formazione dei cinque veterani per tutto il parziale: Jameer Nelson, Will Barton, Danilo Gallinari, Wilson Chandler e Kenneth Faried. Quindi small-ball ed esperienza. I giocatori hanno risposto presente: probabilmente era troppo tardi per salvare l’incontro, ma con per recuperare l’orgoglio, infatti la compagine del Colorado è riuscita a rimontare fino al -4 e negli ultimi possessi palla ha lottato fino all’ultimo secondo commettendo falli tattici e sperando di rimontare dalla lunetta. In questo frangente i Nuggets hanno messo a segno 7/7 in triple, tra cui anche una tripla di Gallo. Will Barton e Wilson Chandler sono stati i migliori con 20 punti a testa.

È evidente che la squadra sta cercando una sua identità che, visto questo quarto, potrebbe essere ben distinta da quella di “progetto giovane da far crescere” del quale si parlava in estate.