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Pesaro e Torino alla ricerca di se stesse e della vittoria

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Una vittoria per i padroni di casa nelle ultime otto giornate, sei sconfitte consecutive fra campionato ed Eurocup, oltre ad un doppio cambio di allenatore per l’Auxilium: inutile dire che per entrambe le squadre ritornare alla vittoria (palla a due alle ore 19 con diretta su Eurosport player) sia un imperativo categorico.

Spiro Leka ha infatti nella conferenza prepartita detto chiaramente che:”Dobbiamo portare a casa i due punti a tutti i costi, non è la serata in cui puntare al bel gioco”. Concetto ribadito anche dai due coach dell’Auxilium Comazzi e Galbiati al termine della sconfitta contro lo Zenit, che ha chiuso la parentesi europea della squadra piemontese.

Qui Pesaro

A dire il vero le recenti sconfitte sono arrivate contro squadre che occupano le posizioni nobili della classifica, ma l’approccio avuto nella trasferta di Bologna ha spazientito l’ambiente a tutti i livelli, per la mancanza di intensità che una squadra che lotta per salvarsi non può avere. Ciò è dimostrato dal fatto che nelle ultime uscite la squadra abbia sempre subito più di 80 punti. Leka vuole evitare che le settimane di pausa per la Coppa Italia e per le qualificazioni ai Mondiali diventino un calvario:”Abbiamo l’obbligo di non sbagliare l’approccio alla partita e buttare sul parquet tutta la rabbia e la frustrazione. Ho visto le ultime partite della Fiat e per portare a casa i due punti, con le buone o le cattive, non dovremo subire la loro esperienza ed essere spavaldi”.

Qui Torino

Difficile commentare una situazione così intricata, quasi surreale. Gli ultimi capitoli delle vicende che hanno investito Torino sono questi: dopo la pesante sconfitta contro Avellino è scattata la contestazione nei confronti della proprietà. Lunedì Recalcati ha gettato la spugna constatando che la squadra non fosse definibile come tale ma come una somma di individui non in grado di mettere da parte il proprio ego a favore del collettivo. Il testimone è quindi passato al duo Galbiati-Comazzi: contro lo Zenit non è cambiato il risultato ma almeno negli occhi dei giocatori è sembrata tornare la voglia di competere per un obiettivo comune. Nel roster nel frattempo è iniziata una rivoluzione: sono stati tesserati Vander Blue (assente domani) e Colo e sembra pressochè certo l’arrivo di Pelle da Varese. A Pesaro però mancheranno Vujacic, out per problemi alla spalla e David Okeke.

In questo contesto Torino si appresta ad affrontare una Pesaro rabbiosa e una sconfitta sarebbe il peggior viatico verso la Final Eight di Firenze, dove affronterà la Reyer Venezia.

La chiave tattica

In attesa del ritorno di Rotnei Clark, le fortune dei marchigiani passano dalle mani di Mika, Dallas Moore e Omogbo. Il nigeriano classe 1995 sta attraversando un periodo di flessione: dopo esser stato protagonista di un avvio sorprendente con 6 doppie doppie nelle prime 9 uscite, ne sono arrivate solo 2 nelle seguenti 9. Così tutto il peso dell’attacco si è spostato su Moore (19.3 punti di media), con effetti non positivi. Però il duo Mika-Omogbo può far sua la lotta a rimbalzo, fondamentale in cui la Fiat soffre tremendamente.

Dall’altra parte invece Garrett e Patterson, apparsi talvolta abulici durante l’interregnum di Recalcati, sono sembrati rivitalizzati contro lo Zenit. C’è poi curiosità per vedere  Colo, il cui impiego con Washington e Mbakwe potrebbe dare alla Fiat un vantaggio fisico difficilmente contrastabile.

Per chi perderà il nervosismo potrebbe però diventare esasperazione: ecco perchè i due punti, più che mai, potrebbero “curare le ferite” di due squadre in un momento di forma tutt’altro che scintillante. E non esiste  rimedio più efficace