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Home Serie A Bianchini: “Annullare il campionato? Ingiusto. Scudetto da assegnare per sforzi fatti fino a Febbraio”

Bianchini: “Annullare il campionato? Ingiusto. Scudetto da assegnare per sforzi fatti fino a Febbraio”

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Speciale su La Gazzetta dello Sport, con quattro interviste ai protagonisti della nostra pallacanestro sulla situazione legata al Coronavirus e al campionato LBA Legabasket Serie A.

Di seguito le dichiarazioni di Valerio Bianchini, ex CT della Nazionale e coach tre volte campione d’Italia.

“Prima di tutto, va salvaguardata la salute di tutti. Chiudere adesso, prima di sapere come evolverà la situazione, mi sembra una rinuncia, arrendersi. Ci sono simboli importanti, e lo sport è tra questi, che possono dare un significato alle nostre azioni. Non si può buttare via tutto quello che è stato, le partite giocate, le aspettative del pubblico, gli investimenti. Finire qui è come mortificare lo sforzo di tutti. Se non ci fosse tempo andrebbe pensata una formula breve per dare soddisfazione alla squadra che ha vinto. Fare come il rugby, che ha già annullato il campionato, è ingiusto nei confronti di tutti.

Lo scudetto sarebbe comunque da assegnare per riconoscere il lavoro e gli sforzi fatti fino a febbraio. Le squadre sono scese in campo, il pubblico le ha seguite. Giusto dare un termine a questa stagione, comunque vada.

Anche le retrocessioni sarebbero da stabilire e non azzerare. A questo proposito, bisogna vedere che conseguenze ci saranno per alcune società dopo questo periodo. (…)

Per il futuro andrà tracciata una linea più netta tra professionisti e il resto del movimento. Vanno aiutate attività giovanile e campionati minori. La serie A dovrà fare i conti con la realtà. Non si possono avere squadre come Milano da una parte e Pesaro dall’altra, dal punto di vista delle possibilità economiche. E’ il momento di pensare a un salary cap per distribuire le risorse in modo più equilibrato. Ovviamente le squadre che giocano in Eurolega e nelle altre coppe potrebbero avere altri giocatori per essere più competitive. Serve un campionato dilettantistico che non riproduca in piccolo quelli professionistici ma sia il bacino di crescita di giocatori, arbitri, tecnici. Una Serie B dal forte impulso formativo che possa dare spazio a quei giovani che escono dai settori giovanili.”