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Siena, il ko a tavolino l’ultimo passo verso l’esclusione dal campionato. La società incolpa i tesserati

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La rinuncia di Siena a partecipare alla trasferta di Legnano è solo l’ultimo passo verso l’esclusione dal campionato dei biancoverdi, ormai a un passo dal baratro. Manca solo l’ufficialità del giudice sportivo: una scelta, quella della società, divenuta obbligata dall’impossibilità di allestire una formazione minima per poter disputare il match. In settimana nessuno dei senior si è allenato, e nè lo staff si era preparato pur dando la disponibilità a partire per dirigere il gruppo qualora si fosse riusciti ad averne uno. Vano ogni tentativo di convincere in extremis i giocatori della prima squadra e di portare gli elementi dell’Under 20 e 18, che dovevano rispettare impegni già presi: ieri sera l’ultima delle tre comunicazione fatte ai giocatori è stato il “tana libera tutti”. Nonostante tutto la società, incredibilmente, ha scaricato la responsabilità della mancata partenza ai propri tesserati: fermo restando che i senior avevano il diritto dopo il 5 (data di maturazione dell’ultima mensilità) di rescindere in modo unilaterale il contratto, l’attacco ai giovani, rei di “aver comunicato la propria indisponibilità o di non aver fornito alcuna risposta alla suddetta convocazione. Ci tuteleremo nelle sedi opportune” è sembrato a molti tifosi la classica goccia che fa traboccare il vaso.

La rinuncia al match comporterà ora il 20-0 a tavolino, un punto di penalità e una multa per aver comunicato l’indisposizione a meno di 24 ore dalla palla a due: l’ultima ferita inflitta alla città e al tifo senese, ma anche al movimento nazionale, già decisamente provato. Dalla prossima rinuncia, scatta per regolamento l’esclusione dal campionato: si gioca il 17 in casa con Biella. Il non presentarsi, specie di fronte ai tifosi, sarebbe il colpo di grazia a ogni credibilità e residua dignità. E il 20 l’estromissione arriverebbe comunque per il non pagamento della quinta rata Fip da oltre 30mila euro, su cui non arrivano segnali positivi: il destino della Mens Sana sembra segnato.

Chiusa, anzitempo, la stagione sportiva, si aprirà una seconda e più difficile lotta contro il tempo per salvare il titolo sportivo ed evitare il fallimento. L’associazione Io tifo Mens Sana, che detiene le quote di minoranza della società, ha incaricato un commercialista per valutare i conti societari, per avere un quadro della situazione più preciso e provare a coinvolgere nuovi soggetti, visto che la moral suasion del sindaco è andata in fumo: la pista più concreta – ma ugualmente in salita – rimane quella di una liquidazione controllata in accordo col Comune, sul modello Reggio Calabria.