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Pistoia si regala un natale luminoso. Nel countdown le cifre impietose di una gara senza storia

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Gran regalo natalizio della Giorgio Tesi Group Pistoia ai suoi tifosi; con una prova maiuscola si sbarazza con facilità dell’Umana Reyer Venezia, che non riesce mai a contrastare la fisicità dei toscani. Le assenze di Rosselli e Giachetti iniziano ad essere pesanti, ma Pistoia ha dominato in ogni settore del campo. Paolo Moretti sta facendo un gran lavoro, con il materiale che ha disposizione e prepara una gara tatticamente perfetta. Passaggio a vuoto per Zare Markovski che, in conferenza stampa, non fornisce alibi e ammette la superiorità toscana.

10 per un monumentale Ed Daniel. Il ragazzo dell’Alabama passa, in 2 settimane, da punto interrogativo a x-factor. Segna 16 punti, anche se fa 4/10 dal campo, subendo 7 falli e prendendo la bellezza di 20 rimbalzi, 8 in meno di tutta la squadra lagunare. Prunaia (che in dialetto toscano ha il significato di rovo) come lo chiamano a Pistoia relativamente alla sua capigliatura, potrebbe diventare vero idolo della curva.

9 Lo meritano le due tifoserie. La Baraonda biancorossa chiude l’anno con una bella sciarpata ed un calore che, soprattutto fra le mura amiche, sta tornando ad essere un fattore come negli anni di Lega 2. Ammirevoli anche i tifosi veneziani che, nonostante la disfatta in terra toscana, incitano la loro squadra fino alla fine, inscenando anche un piccolo “trenino”. Alla fine applausi da curva e curva e un buon Natale per tutti. E pensare che nell’ultima gara a Pistoia, gli “arditi” varesini avevano saputo solo prendere a bastonate le auto …

8 i rimbalzi per Andre Smith. Su una barca alla deriva, è uno dei pochi a salvarsi. Segna anche 19 punti e subisce 6 falli, ma perde 4 palloni, troppi per uno come lui.

7 liberi su 7 per Kyle Gibson. Finalmente una prova di grande spessore per quello che è considerato, il maggior terminale offensivo di Pistoia. Infallibile dalla lunetta, chiude con 23 punti con 5/7 da 2 e 2/5 da 3, anche se non cattura nessun rimbalzo.

6 rimbalzi per JaJuan Johnson. L’ex Boston Celtics ha una mano dolcissima e ai tifosi toscani ricorda un po’ Varnado per la fisicità, un po’ Tamar Slay per la grande classe nei movimenti. Nonostante il problema alla caviglia, segna 23 punti da ogni posizione, con 10 su 17 al tiro e 22 di valutazione.

5 i punti di Nate Linhart. 1 su 7 al tiro per lo statunitense, che chiude con 3 rimbalzi, 4 falli fatti e -1 di valutazione. In linea con tutta la squadra, ha gambe molli e braccia pesanti e subisce tantissimo l’esplosività degli avversari.

4 rimbalzi per Riccardo Cortese. Un’altra gara chiusa a 0 punti per l’eterna promessa del basket nazionale. In 22 minuti ci mette 4 rimbalzi e 2 palle recuperate, troppo poco per un italiano che ha grande mano ed esplosività fuori dal comune. La crescita degli americani di Pistoia non lo favorisce, ma quando è chiamato in causa deve saper dare di più, soprattutto con maggiore continuità.

3 assist per Donell Taylor. Chiude con un 14 di valutazione, tanti quanti sono i suoi punti nei primi 5 minuti del terzo quarto, quando piazza 4 bombe consecutive ed un canestro da sotto. Peccato che nel resto della gara si veda poco, segni 18 punti complessivi con 3/12 da 2 e nell’ultimo tempino abbia le gambe molli, come il resto della squadra.

2 palle recuperate per Guido Meini. Il pesciatino, ad inizio gara, si prende grandi applausi dai suoi ex tifosi che lo ricordano con affetto. Durante la gara si capisce il perché; nonostante la febbre lo avesse bloccato per diversi giorni, tira fuori una partita gagliarda e nonostante non segni mai, lavora moltissimo per la squadra, recuperando palloni importanti e prendendo anche 3 rimbalzi.

1 su 3 per Luca Vitali dalla lunga distanza. Anche il play della nazionale fatica a trovare continuità in una gara difficile per i suoi. Gioca 37 minuti e segna 11 punti, ma con una percentuale dal campo del 33%. Cattura 3 rimbalzi e fornisce 3 assist, ma perde anche 4 palloni sanguinosi.

0 punti per Giacomo Galanda. Gli italiani di Pistoia non segnano, ma il capitano è fondamentale anche solo facendo presenza. La valutazione di -2 è impietosa, ma Gek è monumento nazionale ed è il capitano della squadra, che sa navigare in mare aperto anche quando è forza nove. Ci saranno sicuramente partite migliori.

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