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Sassari è un rullo, Pesaro non fa in tempo a spostarsi: il countdown

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drake diener, sassari

Travis Diener è un bambino nel suo parco giochi, Drake Diener una sentenza; a niente servono le buone prestazioni di Anosike e Turner davanti ad una Sassari da 102 punti.

10 con lode: come il voto che spetta ai tifosi pesaresi arrivati sugli spalti del PalaSerradimigni; oltre a mettere un gran cuore sul parquet affrontando una trasferta piuttosto lunghetta che il risultato non ha premiato, la Vecchia Guardia ha ricevuto il tributo dell’impianto Sassarese, per aver donato in favore delle popolazioni colpite dall’alluvione una bella sommetta, una raccolta fatta col cuore e generosità, che non poteva che essere celebrata con il voto più alto. LACRIME

9: Come i punti che per lungo tempo facevano capolino sul tabellino di Travis Diener; ci teneva talmente tanto alla doppia doppia, che una volta sbagliato una tripla che avrebbe sancito il punto n°12, in pieno stile carnevalesco ha ridotto in coriandoli un innocente house organe troppo vicino alle sue intemperie. Campione sino all’ultimo secondo, quando è in giornata è difficile toglierlo dal campo per farlo riposare, soprattutto perché lui non vuole uscire. ESEMPIO

8: I tiri liberi a disposizione di Anosike, solo 4 quelli a bersaglio; come al solito è il migliore dei suoi, è un catalizzatore di attenzioni e ripaga sempre con un gran lavoro nel pitturato, seppur nel primo quarto la difesa Sassarese aveva individuato in lui il bersaglio n°1; Anosike mette a referto l’ennesima doppia doppia,  però, purtroppo per la VuElle, da solo non può reggere tutto il peso della squadra e una volta eliminato dal gioco offensivo, Pesaro era costretta ad affidarsi agli isolamenti senza altre grandi soluzioni in attacco. EGOCENTRICO

7: Come i tiri tentati da Dordei dentro l’arco. La memoria biancoblu difficilmente dimentica chi ha lasciato buoni ricordi al PalaSerradimigni e Dordei rientra pienamente, nella categoria degli applausi dei tifosi Dinamo. Due stagioni in LegaDue, le prime del ritorno nei playoff per Sassari, il primo step di un grande cambio di mentalità della squadra sarda, ma anche quelle che hanno segnato la sua carriera; doppio infortunio nelle due postseason e tanta amarezza per i risultati, con la consapevolezza che la LegaA che oggi merita ampiamente, potesse arrivare con tante stagioni di anticipo. Sassari non dimentica. APPLAUSI

6: Il voto per Amedeo Tessitori; il ragazzo si impegna ma può fare di più: prima di provare a crocifiggere chi scrive, sappiate che questa è l’interpretazione delle parole che il suo allenatore Meo Sacchetti ha dato in sala stampa a fine gara. Agli occhi dei tifosi, un ragazzo in grande crescita che sempre di più merita spazio e fiducia, anche da parte degli arbitri (un urlo strozzato in gola su una stoppata ne è la prova), agli occhi del suo allenatore invece, è un diamante preziosissimo ma altrettanto grezzo, che ha bisogno di crescere a livello mentale più che di tecnica e che lui incoraggia ogni volta, cercando di fargli capire, che una buona prestazione non è un traguardo ma un punto di partenza. PROSPETTO

5: Come le classifiche statistiche in cui appare Drake Diener fra i top della Lega. Incontenibile, segna con una facilità disarmante ed in più aggiunge gara dopo gara nuove peculiarità difensive, candidandosi prepotentemente ad MVP del campionato. Colleziona anche una bella dose di lividi dopo ogni gara, ma questa è ormai una caratteristica della maggior parte dei “piccoli che cercano la linea di fondo”.  VIOLACEO

4: Come i punti di Trasolini; dopo i primi due quarti in cui legge troppo spesso la targa a Caleb Green, l’italoamericano ancora una volta fa valere la sua presenza sotto i tabelloni, andando a raccogliere 12 carambole; se sfruttasse queste sue doti anche nella metà campo offensiva, Pesaro dormirebbe sogni più tranquilli. SUFFICIENTE

3: Come le palle perse da Turner, lui ci prova a tenere la partita aperta ed in un paio di occasioni raccoglie anche gli applausi del pubblico, ma sperare di reggere l’attacco solo sulle sortite offensive qualora non venisse innescato Anosike, non basta. Un po’ molle nella propria metà campo, capisce che mettendosi in proprio può trovare qualche bagliore di speranza prima del decollo Sassarese. Ne mette 19 e nonostante forzi un po’ troppo, è anche l’unico che prova a spronare i compagni. TRASCINATORE, o per lo meno ci prova

2: Come gli autocanestri della Dinamo; cosa rara sbagliare retina contro cui segnare, cosa ancora più unica confondersi per due volte. Scherzi a parte due tap out sbagliati hanno regalato 4 punti a Pesaro, con Pecile ad aggiustare il suo tabellino. GENEROSI

1: Come il tecnico fischiato alla panchina Sassarese, il merito è di Drew Gordon, ma la notizia non sono tante le intemperanze del centro statunitense, quanto il coraggio del presidente Sardara, che in puro stile Conte vs Krasic, azzanna il n°11 per la chiamata arbitrale e dimostra di non avere minimamente paura della discreta differenza di Centimetri e Chili. CORAGGIOSO

0: Come DEVE ESSERE LA VIOLENZA SULLE DONNE; all’intervallo è andata in scena l’anteprima dell’evento organizzato  in occasione della Giornata Internazionale della Donna dell’8 Marzo; “l’Amore ha l’amore come solo argomento“, questo lo slogan della manifestazione che nasce per contrastare ogni forma di violenza verso le donne,  basta un dato per far riflettere TUTTI e non solo il lato femminile della società:
La violenza sulle donne, nello specifico la violenza domestica, risulta essere la prima causa di morte e invalidità per le donne nel mondo. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) almeno il 35% delle donne ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della propria esistenza. Una situazione definita “allarmante” dall’OMS: un problema di salute di proporzioni globali enormi.

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