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Treviso. Max Menetti: “Campionato particolare che ha mandato troppe squadre in crisi, viviamo nello Show Must Go On”

Treviso. Max Menetti: “Campionato particolare che ha mandato troppe squadre in crisi, viviamo nello Show Must Go On”

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Massimiliano Max Menetti, head-coach della De’ Longhi Treviso Basket, è intervenuto a Udinese TV nella trasmissione “Basket a Nord-Est”. Ecco le sue dichiarazioni insieme a quelle di Simone Fregonese, responsabile stampa/marketing/comunicazione di TVB che ha riferito i due atleti positivi al Covid-19 nel gruppo squadra bianco-azzurro.

“Purtroppo la prima avvisaglia c’è stata venerdì scorso con il primo tampone, poi ci sono state le consuete verifiche e abbiamo avuto la conferma dei due nomi agli addetti ai lavori. Sono Trent Lockett, il nuovo arrivato, e il giovane Davide Poser.”

“Appena arrivato, è una gran sfortuna per lui.dice Max Menetti di Trent Lockett, l’ultimo giocatore ingaggiato dalla De’ Longhi. – Era sulla rampa di lancio per poter esordire. D’altra parte per come è arrivata la positività, siamo contenti che non hanno avuto contatti diretti con il gruppo-squadra perchè noi in quei giorni avevamo riposato. Da una sfortuna è una cosa che ci è girata giusta. Al momento non abbiamo altri problemi con altri componenti della squadra. Dispiace, ma non hanno sintomi. Trent era molto dispiaciuto perchè ha lavorato duro per due settimane per poter essere pronto questa settimana nel ricominciare con tutta la squadra. Scalpita, com’è normale che sia. Credo che faccia tutto parte della maledetta normalità che dobbiamo vivere quest’anno”.

Dicorso Covid-19 quanto pesa? “Non pesa per niente, è una normalità a cui ci siamo abituati tutti come ci si abitui la gente normale, e com’è cambiata tutta la nostra quotidianità. Per noi non cambia nulla. Abbiamo due positivi, stiamo facendo una serie di tamponi quotidiani per cercare di circoscrivere il virus all’interno della squadra, e si va avanti a giocare. Andremo a giocare a Desio contro Cantù, e se tutto va bene non cambia niente: doveva aggiungersi Lockett mentre Poser non è mai venuto in panchina. Ricominciamo da dove abbiamo finito: con la stessa squadra, con lo stesso gruppo e gli stessi giocatori che hanno vinto due delle ultime quattro partite, per noi cambia poco”.

Quanto cambia giocare con i palazzetti dello sport a porte chiuse per Max Menetti? “Ci stiamo abituando. Spero presto di doversi riabituare quando ci sarà il pubblico. E’ evidente e basta guardare ai risultati, il fattore campo praticamente non esiste più ed è una cosa normale. Da un lato, bisogna dire la verità, è una cosa piacevole perchè si vedono i veri valori in campo non influenzati dal calore del pubblico. Dall’altra parte c’è la nostra professione e dovremo stare attenti quando ci sarà l’impatto contrario. Noi facciamo il nostro lavoro, siamo fortunati a farlo e l’anno scorso abbiamo dovuto interrompere. Quest’anno dobbiamo solo che essere contenti e ringraziare tutte le società che stanno andando avanti”.

Che finale di stagione sarà per la Treviso Basket di coach Max Menetti. Saranno 10 partite molto intense, un campionato nel campionato. Il livello è equilibrato, le partite saranno molto tirate… partono molto di più i testa-coda con soprattutto da dietro le squadre che cominciano a fare i colpacci, e già in questa stagione, tolta Milano, è una classifica molto raggruppata che ce ne sono stati già tanti. Però è una classifica aperta a tutti perchè a parte Varese, ci sono 14 squadre che possono parlare di playoff. Classifica molto raccolta, aperta a tutti perchè riguarda anche noi. Credo che la cosa più facile sia giocarsela una alla volta, è la cosa più semplice senza fare tabelle e stare a pensare che con una vittoria sei nei playoff e con una sconfitta pensi di retrocedere, ecco. Concentrati su Cantù. Bisogna stare bene nel momento giusto e mi auguro che la mia squadra continui ad avere un rendimento abbastanza omogeneo”.

Sono questi i veri valori di questa classifica? Il coach della De’ Longhi fa una lunga analisi e risponde così. “Oggettivamente è un campionato molto particolare. A Cantù e Varese ultime che fanno venire i brividi per il loro passato glorioso, fa tristezza unica sapere di Roma che non c’è più. Varese e Cantù sono state colpite molto fortemente dal Covid-19, fermi tre settimane e tanti giocatori positivi. Viviamo nello Show Must Go On, pensiamo alle nostre partite, alle nostre squadre e tutto va avanti. Sono saltati se non sbaglio cinque allenatori in Serie A e non si è tenuto molto conto di quello che è veramente successo. E’ un’annata molto particolare ed è evidente che qualcosa è successo. Perchè fermarsi completamente per tre settimane come successo con Cantù e Varese, mentre Reggio Emilia che era terza in classifica con il vento in poppa non ne riesce più a venirne fuori, ha cambiato dei giocatori e tutto è partito da una situazione del genere. Non è un infortunio normale, i valori sono quelli, ma è un’annata assolutamente influenzata da quello che è successo. Questo bisogna tenerne conto. Non lo dico per difesa d’ufficio di qualcuno, è evidente, troppe squadre andate in crisi. Anche Cremona, ne è venuta fuori ma dopo è andata in crisi. Noi abbiamo giocatori che hanno avuto il Covid-19 che sono stati chiusi in casa per tre settimane e dopo cinque giorni devono giocare un match di Serie A. Siamo professionisti, è giusto che sia così, ma pensare che sia tutto normale mi sembra difficile. Anche Venezia si è ripresa dopo che ha avuto diversi problemi. Ci saranno i Playoff, lì ricomincerà tutto da capo e devo dire la verità: non entro nel discorso Blocco Retrocessioni o non Blocco Retrocessioni, io mi auguro di vedere tutte le squadre che hanno giocato quest’anno ricominciare da capo in un’annata per bene, senza problemi di Covid-19 e soprattutto col pubblico, lasciatemelo dire”.

Chi ha più deluso in casa TVB tra i “tagliati” Tyler Cheese e Jeffrey Carroll? Questo il pensiero di Max Menetti.

Sono due giocatori che in pratica abbiamo tagliato, è una bella gara… Non è questione di delusione. Ci sono diversi giocatori che soprattutto in questi tempi quando si cambia casacca dopo ogni anno, fanno fatica a contestualizzarsi. Sia in un contesto di club e città, che sia contesto tecnico. Per quanto riguarda loro, è stato un mix di queste due cose. Problematiche di inserimento e dove ci sono alcuni giocatori seppur con qualità, non riescono a rendere al loro meglio. Tra l’altro Carroll sta facendo bene in A2. Siamo stati delusi noi, delusi loro, soprattutto per quanto riguarda Carroll dove puntavamo molto e da cui eravamo ripartiti addirittura quest’anno. Ma quando le cose non vanno, inutile insistere. Insieme alla società abbiamo deciso di dare spazio al giovane Lorenzo Piccin che ci ha dato soddisfazione e grandi risultati. Non tutto il male viene per nuocere”.