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Home Serie A Hackett: “Sbaglio enorme, mi si è chiusa la vena. Dall’Olimpia però mi aspettavo una tutela maggiore”

Hackett: “Sbaglio enorme, mi si è chiusa la vena. Dall’Olimpia però mi aspettavo una tutela maggiore”

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daniel hackett, milanoDaniel Hackett torna a parlare del caso scoppiato a causa della sua fuga dal ritiro di Trieste, che ha infiammato questi ultimi giorni in cui è stato proiettato al centro dell’uragano. Lo fa attraverso un’intervista fiume rilasciata al “Corriere dello Sport” in cui chiarisce le modalità e le ragioni del suo gesto criticato da quasi tutti gli addetti ai lavori. Riportiamo qui di seguito le dichiarazioni più significative:

“Non dovevo andare via dal ritiro, è stato uno sbaglio enorme, sono stato spinto dal mio carattere. Capita a tutti di avere quei 5 minuti in cui ti si chiude la vena ma ho sentito una mancanza di rispetto nei miei confronti. Dopo una chiaccherata con Cuzzolin  e Fioretti che è diventata un litigio, sono tornato in albergo e dopo aver letto il comunicato FIP in cui comunicava il mio arrivo in ritiro con il resto del gruppo a partire dal 21 Luglio, ho perso la testa e sono tornato a casa. Nessuno aveva visto i miei esami! Sono convinto che se ci fosse stato Pianigiani in ritiro, sarebbe andata diversamente poichè lui conosceva i miei problemi fisici.”

Successivamente Hackett parla della presa di posizione netta assunta dall’Olimpia Milano per bocca del Presidente Livio Proli che ha definito il suo atteggiamento “ingiustificabile”: “Non mi sono sentito abbandonato, ma sorpreso si, oltrettuto perché mi sentivo nel giusto dopo esser stato visitato dallo staff medico dell’Olimpia. Loro e tutta Italia guardandomi in TV, sapevamo delle mie condizioni fisiche. Anche se capisco l’etica dell’Armani e so che ha ottimi rapporti con la Nazionale, mi aspettavo una tutela maggiore nei miei confronti visto che solo un loro giocatore. Se saranno 5 mesi di squalifica, Milano farà la sua scelta. Se rompessero il contratto mi dispiacerebbe molto ma sono stati chiari nella loro posizione.”

Infine, Daniel chiude l’intervista pensando alla decisione che prenderà la Procura Federale: “Posso solo essere paziente ed aspettare la decisione, accettandola. Non so cosa si vuole fare di me, se un capro espiatorio o uno strumento di pubblicità. So solo che con me non c’è stata mai chiarezza in Nazionale e ognuno fa come vuole. Quest’anno dovevo andare in campo per forza. O vivo o morto.”