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#TeamNBA: Minnesota Timberwolves

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nbaNon vinceranno, se non andassero ai playoff non sarebbe uno scandalo eppure moriamo dalla voglia di vederli. Tra qualche anno saranno una delle squadre migliori della lega (cataclismi permettendo) ma oggi potrebbero essere ancora più divertenti e interessanti nel bene e nel male, non fosse altro che per la presenza di Kevin Garnett.


Passata Stagione (16-66)

Peggio di così non può andare, a meno che non si parli dei Sixers (che però sono la squadra più masochista della Nba). La scorsa stagione è stata la peggiore squadra per record della lega e si è arrivati all’ undicesimo anno senza playoff. L’asse dell’anno scorso era Rubio-Pekovic e si è vista solo in infermeria. Non è stata una brutta notizia perché comunque ha subito dato responsabilità a Wiggins (poi rookie of the year) e ci ha risparmiato lo spagnolo che litiga con il ferro e Pekovic che gioca a restare incompiuto. I sold out sono comunque arrivati grazie all’ennesimo come back home della stagione più romantica in tempi recenti: Kevin Garnett ha confermato che anche a 39 anni resta uno che preferisci avere dalla tua.

Novità 15/16

Il record da brividi ha portato la prima scelta spesa bene per Karl-Antony Towns, più pronto dell’altro lungo Okafor (che è andato ai Sixers, dove di tempo per aspettarlo ne hanno). Kevin Garnett non è esattamente il classico bravo maestro ma averlo come tutor potrebbe portare Towns a diventare uno dei nostri idoli per i prossimi anni. Minnie ha fatto anche opere di bene rimandando a casa (letteralmente) l’altra prima scelta Bennett. A regalare punti l’idolo delle folle da questa parte dell’oceano Bjelica, atteso al salto. C’è pure Andre Miller, che ha deciso di farsi crescere una capigliatura a cui non eravamo più abituati per nascondere i suoi 160 anni e i due milioni di match giocati (non ci caschiamo)

La Stella

Questa squadra è spezzata tra giovani di belle, spesso bellissime, speranze (non abbiamo ancora nominato Dieng e LaVine) e veteranissimi all’ultimo giro di giostra (KG, Miller, Tyshaun Prince e Kevin Martin). La scelta logica sarebbe il giocatore nel mezzo del guado, nella piena maturazione ma Ricky Rubio ha troppe lacune croniche. La stella è allora Wiggins, vinto meritatamente il ROY quest’anno avrà meno pressioni da gestire, visto che comunque il roster è cresciuto. Love ai T’Wolves aveva già dato tutto, la trade che ha portato il canadese in Minnesota è di quelle che fanno felici tutti.

Prospettiva stagionale

Lavori in corso è il cartello appeso. In una squadra così giovane perdere l’allenatore (e presidente) fino a data da destinarsi potrebbe allontanare un obbiettivo già difficile come i playoff. Mitchell non è comunque male, o almeno ci piace crederlo. Che poi quando hai uno come Kg trovare motivazioni non dovrebbe essere difficile. Gli inverni sono stati lunghi in Minnesota ma il disgelo sta arrivando e porterà grosse soddisfazioni tra un paio di anni.