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#TeamNBA : Golden State Warriors

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NBA - SlideVincere ed arrivare ai vertici è difficile, logorante e impegnativo ma senza dubbio, ancora più difficile, è riconfermarsi. Questa è la situazione in cui si trovano i Golden State Warriors che in questa stagione saranno costretti a riconfermarsi portando sulle spalle il “fardello” del Larry O’Brien Thorpy. Consapevoli che le pressioni e tutti gli occhi della lega saranno puntati fissi su di loro, da ottobre fino a giugno.

Passata stagione 2014/2015

Basta una semplice parola, anzi due, per descrivere la fantastica annata di Golden State : campioni NBA. Dopo una regular season da ben 67 vittorie e solo 15 sconfitte (miglior record della lega) nella difficile e competitiva Western Conference i Warriors sono approdati ai playoff spazzandovia, una dopo l’altra, New Orleans (4-0), Memphis (4-2) e Houston (4-1). Stessa sorte è toccata anche alla Cleveland di LeBron James che, nella serie finale, è stata sconfitta dai ragazzi di Coach Kerr per 4 a 2.
 
In questa strepitosa stagione Golden State ha sfatato tutti i tabù, soprattutto quello dell’esperienza, visto che secondo molti il roster e lo stesso Coach Kerr, alla prima stagione,  peccavano di esperienza che sarebbe stata fondamentale nei momenti “clou” dei playoff. Ma Golden State è stata più forte di tutto questo e, anche quando si è trovata sotto 2 – 1 nelle Finals contro Cleveland,non gli sono tremate le gambe e ha rialzato la testa portandosi a casa la vittoria finale.
 
Analizzando i numeri, ci si accorge ancora di più di quanto sia stata impeccabile la stagione dei Warriors. Prima per punti per partita (110.00) e seconda nell’offensive rating (111.6), primo posto anche nella % dei tiri dal campo (47,8%) e prima nella % dei tiri da dietro l’arco (39,8%). Questi sono solo alcuni dati ma rendono senza dubbio l’idea della compattezza e della solidità di Golden State che sarà destinata sicuramente a fare bene anche nella prossima stagione, visto che il roster è rimasto immutato.
 

 
Punti di forza e di debolezza
L’anno scorso Golden State è arrivata alla vittoria finale grazie ad una pallacanestro che si scosta dai classici standard NBA. Un gioco basato sulla filosofia del “run&gun”, cioè sulla velocità delle azioni in transizione e del gioco in generale, e sulla costruzione di tanti tiri da dietro l’arco dei tre punti. Il tutto con quintetti molto spesso atipici, la cosiddetta “small ball”, dove si rinuncia a peso, altezza e gioco in post per rendere il gioco veloce e dinamico. Molto spesso, infatti, abbiamo visto la Draymond Green giocare da 5 con Igoudala e, in certi casi, addirittura Harrison Barnes da 4. 
Questo stile di gioco ha ripagato tutto l’ambiente di Golden State ma, certamente, per attuarlo è necessario disporre di una squadra con le qualità sia offensive che difensive degli Warriors. Curry, Thompson, Igoudala, Barnes e anche Green sono tutti, chi più chi meno, ottimi tiratori in grado di andare a tabellino sia dalla media distanza che, soprattutto, da dietro l’arco. La squadra di Coach Kerr ha infatti messo a referto ben 883 triple durante la stagione, seconda nella lega dietro solo agli Houston Rockets. 
La “small ball” così cara a Golden State potrebbe però anche rivelarsi un’arma a doppio taglio visto che inevitabilmente ci si ritrova con meno kg e cm all’interno del pitturato. Durante questa stagione, però, Golden State grazie ad una ottima fase difensiva costruita di aiuti e intensità è riuscita a resistere al gap nel pitturato.
 
La stella
La stella di questa squadra è senza dubbio Wardell Stephen Curry II, MVP della scorsa stagione. Lui è l’emblema di questo gruppo e di questa concezione di pallacanestro. Ha chiuso la stagione regolare con 24 punti e 8 assist circa di media e con ben 286 triple, record stagionale assoluto della storia NBA
Il suo modo di giocare va, certamente, fuori dagli standard di quello del classico playmaker NBA visto che basa molto il suo gioco su soluzioni di tiro personali costruite dal palleggio. Allo stesso tempo è però anche un efficiente e meravigliosopassatore, in grado di metter in ritmo perfettamente i compagni e trovare soluzioni intelligenti nella maggior parte delle situazioni che si vengono a creare. E’ un giocatore unico che certamente lascerà il segno (come ha già fatto per il record di triple segnate in una stagione) nella storia della Lega.
 

 
Prospettiva Stagionale
L’obbiettivo stagionale è senza dubbio la riconferma del titolo NBA, obbiettivo realistico e raggiungibile ma certamente il cammino sarà duro e impegnativo visto che tutti avranno voglia di far bene contro i campioni in carica.