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Ncaa, West Region: Wisconsin torna alle Final Four. Kaminski e Dekker firmano il capolavoro di coach Ryan

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NCAA-Slide Ancora Badgers, ancora Bo Ryan. Il West Region si chiude con il capolavoro del coach di Wisconsin, che riporta i suoi alla Final Four, la seconda consecutiva, spezzando come lo scorso anno i sogni di Arizona, assente all’ultimo ballo dal 2001, e di coach Sean Miller,. Non c’è stato bisogno del supplementare, questa volta, in un match deciso dal secondo tempo perfetto dei Badgers, che hanno dato prova una volta di più, della propria capacità di scalare le marce quando la partita entra nel vivo e i palloni pesano. Il 10/12 da tre di Wisconsin nella seconda metà fa decollare un attacco fin lì stranamente mono tematico nel cercare Kaminski (29 e 6 reb), che nel primo tempo è titolare dello stesso mumero di tiri (5/13) di tutti i compagni messi assieme, andando a sfidare gli Wildcats sul loro terreno, quello del corpo a corpo muscolare. E infatti i primi 20′ di battaglia fisica vedono gli Wildcats prendere in mano l’inerzia, una volta scontato l’inizio soft che gli costa il 2-10 dopo pochi minuti. I ragazzi di coach Miller, che deve rinviare ancora l’appuntamento con la sua prima Final Four, si riportano in controllo con il lavoro nel pitturato, nonostante Tarczewski (11 e 2 reb) pecchi spesso di ingenuità contro il quotato avversario, e chiudono avanti 33-30 la prima metà, ma nulla possono quando Wisconsin dispiega il proprio basket fatto di movimento di uomini e palla. Se “Frank the Tank” è il primo a uscire dagli spogliatoi col piglio di chi vuole prendersi la partita, con 8 punti nel parziale di 11-1 Badgers dopo l’intervallo lungo, sarà Sam Dekker (27, 5/6 da tre e 5 reb), già protagonista contro Carolina, a spostare gli equilibri. Con la freddezza di un crotalo, il #15 in biancorosso, butta giù una dopo l’altra le triple che trafiggono il cuore degli Wildcats, le ultime due a respingere l’assalto disperato di Arizona dopo il -11 a 5′ dalla sirena finale.

Anche i problemi di falli dei lunghi rendono complicata la difesa di Miller, che paga la serata difficile dei propri esterni, alle prese con le rognose guardie di Wisconsin, uno degli aspetti più sottovalutati dei Badgers. Dopo Paige di UNC, è T.J. McConnell (14 e 5 assist) a sperimentare le cure dei Koenig e dei Gasser, il play di Arizona (graduate student) chiuderà in lacrime al 40′, comunque l’ultimo ad arrendersi, in un finale in cui trova, troppo tardi, le sue cose migliori.

La dignitosa serata offensiva di Hollis-Jefferson (17 e 8 reb) e Brandon Ashley (17 più 4) non basta a contenere il ritmo di Wisconsin in un secondo tempo da 55 punti segnati, anche l’arma Gabe York (11, 2/3 dall’arco) dalla panchina risulta spuntata, nel momento in cui Arizona rinucia letteralmente al tiro da tre (2/6 in totale, con una tripla per tempo), con l’unica tripla della ripresa che arriva a 2′ dalla sirena finale. E quando gli Wildcats sembrano poter rientrare, ecco le due triple a brevissima distanza di un silenzioso Nigel Hayes (8, 2/4 da tre) a ricacciarli oltre la doppia cifra di svantaggio.

Non fosse per qualche, inusuale, incertezza ai liberi (comunque discreto il 23/31 Badgers contro l’astronomico 28/30 di Arizona), Wisconsin la chiuderebba prima, ma i ragazzi di Ryan non perdono comunque la calma, anzi è l’occasione per Dekker di prendersi anche il titolo di MVP, e per Kaminski di fare un altro passo verso il titolo di National player of the year. Sono loro gli alfieri di Ryan nella caccia al titolo, con il contributo di un supporting cast che, a dispetto di un roster poco profondo (ma è il mantra quasi propiziatorio di ogni avversario prima di cadere irrimediabilmente) è l’ingrediente per nulla segreto di questi Badgers, attesi ora ad un altro rematch, quello con Kentucky che l’anno scorso li eliminò 74-73 nella semifinale nazionale.

La Big Blue Nation ha tremato pesantemente nella notte, contro la commovente Notre Dame di coach Mike Brey, sconfitta 68-66 solo all’ultimo tiro. Ma gli Irish hanno mostrato la via, con una filosofia di gioco affatto dissimile da quella dei Badgers, pronti a tentare l’assalto alla corazzata di Calipari che ora non sembra più così invincibile. Del resto, prendendo a presto un noto slogan pubblicitario, questa è la March Madness, impossible is nothing…

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