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Home NBA Come canta il Gallo! “Ora sono un leader, spero nell’All Star Game ma il trionfo a Rio è al primo posto”

Come canta il Gallo! “Ora sono un leader, spero nell’All Star Game ma il trionfo a Rio è al primo posto”

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Tutte le pagine, i siti e gli appassionati di pallacanestro italiana hanno un comune denominatore, soprattutto negli ultimi tempi. Questo comune denominatore ha un nome e cognome. Al secolo: Danilo Gallinari. Il fenomeno azzurro sta infiammando i cuori italiani, e non solo, a suon di prestazioni da urlo con i suoi Denver Nuggets. L’ultima impresa? Fermare i quasi imbattibili Golden State dell’extraterrestre Steph Curry, scippandogli il pallone decisivo. Sulle pagine de “La Gazzetta dello Sport”, il Gallo ha cantato a 360 gradi.

Partiamo proprio da Steph Curry e dalla vittoria che rimarrà nei suoi ricordi per diverso tempo: “E’ un ragazzo incredibile, sta giocando con fiducia alle stelle. Paragonabile a Jordan, Kobe e LeBron per ciò che sta facendo. Ma mercoledì siamo riusciti a fermarlo. Ne perde una ogni morte di papa di palle così, stavolta è successo. Cercava spazio per il tiro da tre, poco prima aveva infilato quasi da metà campo. Ho semplicemente provato a impedirgli la conclusione. Sono stupito della mia reattività: da terra, con il fisico che ho, sono riuscito a rilanciare subito il contropiede. Niente male!”.

Gennaio è un mese in cui sta incantando per la sua vena realizzativa e per la leadership esercitata sui suoi Nuggets. Ormai un uomo franchigia: “Ora sto giocando con più sicurezza e in modo più aggressivo. Sono coinvolto di più in ogni azione e tutto mi sta riuscendo bene. Vado in lunetta con frequenza, ma procurarmi i falli è un po’ la mia specialità. Ho spesso la palla in mano e sono la prima opzione: mi sento un leader. Vocalmente mi faccio sentire con i giovani e i rookie. Sono propositivo. Anche nei timeout: dico la mia e vengo ascoltato”.

Nell’Italia cestistica non si parla d’altro. Danilo Gallinari #NBAVOTE. “Ci spero. Sarei il primo italiano all’All Star Game: una cosa da brividi. Sarebbe bello arrivarci da titolare con il voto dei tifosi, ma altrettanto prestigioso, se non di più, essere chiamato fra le riserve dagli allenatori. Sarebbe un riconoscimento importante. E penso che la possibilità ci sia”.

L’attenzione ora si sposta sulla Nazionale e sul nuovo CT Messina: “Ho parlato molto con lui, ci siamo scambiati un po’ di idee. L’ho sentito carico e contento. Credo che il mio ruolo non sarà differente da quello dell’Europeo: essere pedina importante per la squadra. Il nostro entusiasmo è stato il punto di forza di quest’estate e non c’è dubbio che potevamo gestire meglio gli ultimi possessi. Le possibilità di andare a Rio sono ottime. E non vedo l’ora. Rischiamo di pescare gente tosta, come Francia e Serbia, ma sono convinto che per una volta saranno loro a dover avere paura di noi e a doversi preoccupare”.

Chiudiamo con il suo personale podio per i prossimi obiettivi da raggiungere e sogni da realizzare: “Senza dubbio, al primo posto metto il trionfo olimpico. Poi l’anello Nba e quindi l’mvp”.