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ESCLUSIVA – Andrea Cinciarini: “Con Reggio voglio vincere la coppa ed entrare nella storia”

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Reggio Emilia ha vissuto un periodo di fuoco, con 4 gare nel giro di 7 giorni, ma ha portato in saccoccia un bottino di 3 successi, fondamentali gli ultimi due: giovedì scorso a Samara, in Russia, ha conquistato l’accesso alle Final Four di EuroChallenge, mentre domenica all’Unipol Arena è tornata a vincere in trasferta dopo ben tre mesi rilanciandosi nella zona playoff. Adesso la Grissin Bon ha davanti a se un mese in cui dedicarsi anima e corpo al campionato cercando di blindare almeno il settimo posto, mentre a fine aprile si giocherà la possibilità di vincere il suo primo trofeo continentale. BasketItaly.it ha intervistato in esclusiva il play biancorosso e della nazionale Andrea Cinciarini, il quale ci ha raccontato come sta vivendo il suo secondo anno in Emilia, lasciandoci anche qualche anticipazione su quello che potrebbe essere il suo futuro.

 

Dopo la splendida stagione del ritorno in Serie A, Reggio è sulla buona strada per ripetersi anche quest’anno…

La Pallacanestro Reggiana è una società attrezzata che fa piccoli passi ogni anno con in mente l’obiettivo di consolidarsi fra le prime quattro o cinque realtà del basket italiano. Gli stipendi arrivano sempre con regolarità e lo staff è di primo livello, l’unica pecca è il palazzetto, oramai troppo piccolo per contenere tutti gli appassionati di pallacanestro che vivono a Reggio. Per quanto riguarda il basket giocato, l’anno scorso abbiamo ottenuto la salvezza, centrando poi le Final Eight e i playoff, quest’anno si è fatto un passo avanti scegliendo di giocare in Europa con l’obiettivo di crescere come squadra e ora che siamo arrivati in fondo vogliamo vincere la coppa a tutti i costi. Ci siamo nuovamente qualificati alle Final Eight sfiorando la finale mentre in campionato abbiamo balbettato in trasferta ma dopo l’ultimo successo a Bologna ora il morale è a mille. Dobbiamo giocare gli ultimi sette match al massimo e mettere in cassaforte anche la qualificazione alla post season“.

Uno dei punti di forza della Grissin Bon è il settore giovanile: è stimolante lavorare con così tanti giovani?

Con loro ho un rapporto bellissimo: migliorano partita dopo partita, ma ti stanno sempre a sentire, con la voglia di applicarsi e imparare da noi veterani. Silins sta facendo campionato pazzesco, Cervi migliora gara dopo gara, Pini si è messo in mostra alle Final Eight mentre Mussini è solo un ’96 ma ha un futuro roseo davanti a sé. Reggio è una delle poche società che crede nel settore giovanile e per questo va presa ad esempio“.

Che cosa significa per te giocare con campioni del calibro di White e Kaukenas?

In allenamento e in partita cerco di carpire a Rimas tutti i segreti che lo hanno portato a 37 anni ad essere perfettamente integro, con la stessa passione di un ragazzino che vuole ancora migliorare senza mai fermarsi. White invece è un giocherellone, con lui ho un grande rapporto, gli chiedo consigli dal punto di vista fisico e lui cerca di insegnarmi lo spirito che si vive in NBA“.

Che tipo di allenatore è Menetti? Potrà ambire un giorno alla nazionale?

Max (Menetti, ndr) è un allenatore con cui ho un rapporto speciale: era vice di Frates a Montegranaro nel mio primo anno di serie A nel 2007 e ritrovarlo da capo allenatore dopo una stagione non facile a Cantù per me è stato fondamentale. È un coach che dà fiducia e sa motivare alla perfezione i suoi giocatori, uno con cui puoi sempre parlare e chiedere consiglio, anche se giovane è molto preparato. Non sono a conoscenza dei suoi programmi, a Reggio ha dato tanto e ancora continuerà a farlo anche se ambire alla panchina della nazionale credo sia il sogno di ogni allenatore, però ci vuole un curriculum importante alle spalle, proprio come quello di Simone Pianigiani. A Max per il futuro posso solo augurare il meglio“.

Parlando sempre di nazionale: l’esperienza in maglia azzurra ti ha aiuto a maturare?

L’europeo in Slovenia mi ha dato grande autostima e ha accresciuto la mia esperienza, poiché giocare contro grandi campioni, molti dei quali militano in NBA, e avere quel tipo di intensità e durezza ti permette di crescere. Ho avuto la fiducia di coach Pianigiani che mi ha messo in quintetto e io non ho sprecato tale opportunità. Giocare in nazionale è sempre un onore, peccato solo per la mancata qualificazione al mondiale ma così ci siamo fatti un bagaglio di esperienza che si sarà utile in futuro“.

Torniamo alla Grissin Bon: le Final Four di coppa sono un punto di arrivo o di partenza?

Sono assolutamente un punto di partenza, l’EuroChallenge potrebbe essere il primo trofeo continentale nella storia della Pallacanestro Reggiana, riportando una coppa in Italia dopo tanti anni anche se mi auguro che Milano possa compiere l’impresa in Eurolega. Vincerla inoltre sarebbe un importante passo avanti per la carriera di noi giocatori. Reggio deve pensare in grande, ma prima di buttarsi sulla coppa, bisogna concentrarsi sulle prossime tre gare di campionato e consolidare il settimo posto in classifica“.

In finale potreste rincontrare lo Szolnoki, già affrontato nella fase a gironi…

Quello delle Last 16 era un girone duro, non mi stupisce che gli ungheresi siano arrivati in fondo. Ora bisogna capire dove saranno organizzare queste finali, spero ovviamente in Italia, sarebbe una bella vetrina per il nostro paese“.

Parliamo un po’ di te: com’è il rapporto con tuo fratello Daniele?

Con Daniele (guardia di Montegranaro, ndr) ci si sente spesso durante la settimana per parlare di basket e di altre questioni familiari. Il nostro è un rapporto vero e sincero anche se a volte capita di litigare. In comune abbiamo il sogno di poter giocare nello stesso club un giorno: finora è capitato solamente ai giochi del mediterraneo 5 anni fa con Recalcati in panchina“.

Hai qualche sogno nel cassetto per quanto riguarda il tuo futuro?

Al momento non sto pensando a quello che verrà ma solo al presente e a ciò che posso dare a Reggio, ma non nascondo che un giorno vorrei tornare a disputare l’Eurolega: quella competizione mi ha stregato. Anche un’esperienza all’estero non mi dispiacerebbe, però lo ripeto, adesso sono sotto contratto con la Grissin Bon e ho voglia di vincere qualcosa di importante con la casacca biancorossa, i discorsi su quello che sarà il mio futuro preferisco rimandarli a fine giugno“.

 

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