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The amazing LBA: la rivincita delle neopromosse e le sorprese positive e negative dell’avvio di stagione

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Non l’inizio sperato da De Raffaele. Dietro i suoi iconici occhiali, il capo tecnico Reyer continua a ragionare a come riprenderesi la vetta

Passa veloce il tempo quando lo si riempie con spettacolo elettrizzante e mozzafiato. Sembra ieri quando abbiamo celebrato il ritorno del massimo campionato italiano. Eppure già 5 sono le giornate messe in archivio e tanto è stato scritto in questo primissimo avvio. Se nelle settimane precedenti era impossibile non dare spazio a grandi prestazioni come la conquista del Forum da parte di Brindisi, oggi ci concentriamo su una faccia leggermente differente della amazing LBA.

Basta un rapido sguardo alla classifica per toccare con mano le tante sorprese. In pochi avrebbero pensato a una Milano in parziale difficoltà nell’avvio di stagione. Altrettanto clamoroso risulta il trend negativo vissuto da Venezia. Nella laguna più famosa al mondo, pochi i sorrisi per le poco esaltanti prime uscite stagionali tanto in LBA quanto in Europa. Culmine del “momento no” la sconfitta del derby contro i neopromossi cugini trevigiani al Pala Verde. Coach De Raffaele sembra però avere idee abbastanza chiare su come invertire la sfortunata partenza. Far maturare ulteriormente il gioco e la sinergia dell’organico UMANA, senza farsi terrorizzare dagli allarmismi, è probabilmente il metodo migliore per conquistarsi vittorie come quella di ieri contro il Limoges in EuroCup. L’implementazione di professionisti come Goudelock non può che aiutare Venezia a mostrare il proprio pedigree di regina del basket italiano.

Timori per l’avvio di stagione dell’Olimpia? Mai sottovalutare Ettore Messina e il suo bagaglio d’esperienza

Impossibile non tornare nel capoluogo lombardo se si desidera spendere una riflessione sulle prime soprese in negativo. Allontanare le dolorose memorie dell’eliminazione in semifinale contro Sassari era obiettivo non dichiarato ma necessario all’Olimpia Milano per riprendere il vertice della Lega. L’aggiunta di Scola aveva risollevato l’umore dei tifosi, avviliti dal soprendente ruolino di marcia negativo al Forum. La sconfitta in casa della Vanoli Cremona si aggiunge quale roccia della montagna che Messina e i suoi dovranno necessariamente scalare per conquistare la vetta. Comprendere cosa stia mancando in questo segmento autunnale sarà quanto mai primario.

Tanto lavoro per Federico Perego che non ci sta a vedere la sua Pesaro quale fanalino di coda

Se le due illustri sorprese negative hanno generato scalpore per le prime lotte al vertice, detenuto da una Virtus Bologna intenzionata con il suo Teodosic a proseguire la mini fuga fatta d’imbattibilità, lo zero nelle caselle di Pesaro e Pistoia lascia più amarezza che sorpresa. Abbanstanza prevedibile aspettarsi una stagione da metà classifica per entrambe ma le difficoltà mostrate anche con le neo promosse aumenta l’amarezza per due compagini che con alti e bassi possono considerarsi veterane della massima serie. Un compito duro per Michele Carrea e Federico Perego che come titolari delle panchine di Pistoia e della Prosciutto Carpegna Pesaro dovranno dimostrare di non essere le principali indiziate a salutare la massima serie.

«Jefferson fa reparto a se». Queste le eloquenti parole di coach Bucchi per il suo lungo dopo la vittoria su Bologna (credits: VirtusRoma.it)

Virtus Roma, Fortitudo Bologna e De Longhi Treviso compongono la metà positiva di questo crocevia di sorprese. Le tre neopromosse stanno dimostrando, malgrado dettagli da limare, di poter ambire a qualcosa di più della salvezza. Volare alto con le aspettative può essere errore madornale in una lunga stagione di 34 partite. Tuttavia i 6 punti guadagnati da Bologna e Roma e i 4 di Treviso, vincente nel derby veneto di sabato, lasciano ben sperare i tifosi sulla possibilità di continuare un percorso che si sta dimostrando degno, quantomeno, per la lotta agli ultimi posti playoff.

Troppo presto fare pronostici con soli 5 turni in archivio? Sicuramente! Non sottovalutiamo però la sostanza lasciata da questo scoppiettante avvio di stagione che, seppur non determinante, inciderà almeno in minima parte sul futuro di ogni club.