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Draft Prospects : Jahlil Okafor, luci e ombre del talento più atteso al Draft

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Draft Prospects - Jahlil Okafor

Continua il viaggio di Draft Prospects alla scoperta dei migliori talenti, del panorama collegiale americano e non, che saranno protagonisti del prossimo draft di New York. La scorsa settimana sotto la lente di ingrandimento è finito Karl Anthony Towns, lungo dei Kentucky Wildcats. In questo numero andremo ad analizzare Jahlil Okafor, campione NCAA con Duke, nonché contendente diretto di Towns per la prima chiamata assoluta.

CHI E’ – Jahlil Okafor nasce il 15 dicembre 1995 a Fort Smith (Arkansas) da Dacresha  Benton e Chukwudi Okafor. Essendo i genitori separati il giovane Jahlil trascorre la sua infanzia facendo spola tra Oklahoma, residenza della madre e Chicago, dove risiede il padre Chukwudi con la zia Chinyere. A soli 9 anni la madre Dacresha muore per un attacco di bronchite e Jahlil si trasferisce definitivamente con il padre nella zona a Sud di Chicago, Rosemont, dove frequenterà la Rosemont Elementary School. Per il suo carattere introverso e per la sua “particolare” altezza (1.96 cm a soli 13 anni), ha problemi di ambientamento soprattutto durante i primi anni alla Rosemont. Quando Okafor termina gli studi alla Rosemont la famiglia, composta dal padre e dalla zia Chinyere, si

trasferisce nella zona nord di Chicago dando la possibilità al ragazzo di iscriversi alla prestigiosa Whitney Young HS. Jahlil, oltre ad avere un fisico imponente per la giovane età è anche un ottimo giocatore di pallacanestro e, fin da piccolo, finisce subito sotto la lente di ingrandimento dei college; basti pensare che ancora prima di iniziare alla Whitney Young HS i DePaul Blue Denmons, in violazione delle regole NCAA riguardo al recruitment, offrono già una borsa di studio a Okafor.

Il primo anno alla Whitney Young Jahlil, insieme al freshman Paul White, si trovano a far parte di una squadra molto esperta (ben 6 senior) e di conseguenza non sono i punti di riferimento del team. Nonostante il contesto Okafor impara molto durante quell’anno e, ovviamente, anche in quelli seguenti poiché il livello generale del basket liceale dell’Illinois, e in particolare della Windy City, è altissimo. Basti pensare che Okafor ha potuto sfidare direttamente giocatori come : Anthony Davis ( 7 punti e 7 rimbalzi in quel match), Jabari Parker, Cliff Alexander. Jahlil chiuderà il suo anno da freshman con 7 punti, 8 rimbalzi e 2 stoppate di media a partita

Dall’anno da sophomore in poi Okafor inizia a dominare la scena cestista dell’Illinois e della nazione vincendo nel 2013 la CPL ( Chicago Public High School League) e nel 2014, dopo la sconfitta a seguito di quattro overtime contro la Curie high school di Cliff Alexander in finale della CPL, vince il titolo statale dell’Illinois ( IHSA Class 4A State). I miglioramenti di Okafor sono esponenziali tanto che terminerà il suo anno da Senior alla Whitney Young con 24.1 punti e 11 rimbalzi di media a partita.  Come è ovvio partecipa anche alle varie manifestazioni come il McDonald’s All American ( di cui sarà co-MVP con 17 punti e 7 rimbalzi a referto), Jordan Brand Classic e Nike Hoop Summit e viene inserito come n.1 nel ranking della recruitment class del 2014 secondo ESPN. Oltre che negli States, Okafor, si mette in mostra con il Team USA vincendo nel 2011 il FIBA Americas U16 e, nel 2012 e 2013, rispettivamente il mondiale under 17 e under 19. 

Dopo aver mostrato in tutto e per tutto di essere un eccellente giocatore, sia a livello liceale che internazionale, Jahlil visita i campus di alcuni dei migliori college d’America tra cui : Kansas, Duke, Kentucky e Baylor. Il 15 novembre 2013, in anticipo rispetto a molti liceali che preferiscono scegliere la propria “Alma Mater” nelle ultime date disponibili, sceglie i Blue Devils approdando alla corte di Coach K insieme al super “pacchetto freshman” composto da: Tyus Jones, Justise Winslow e Grayson Allen.  L’inizio di stagione a Durham è strepitoso tanto che Okafor, nei primi 3 match di preseason, scrive 25 su 30 dal campo e inizia a siglare record su record. Il 15 dicembre con 25 punti e 20 rimbalzi, contro Elon University, diventa il primo freshman dei “diavoli blu” a collezionare 20 rimbalzi in una partita e il secondo freshman della ACC all-time a realizzare 20 punti e 20 rimbalzi in un match alle spalle di Josh Smith. Come se non bastasse, il 3 gennaio 2015, realizza 28 punti contro Boston College diventando il freshman ad aver realizzato più punti in un match per i Blue Devils.  Al termine delle finali di conference della ACC, vinta da Notre Dame eliminando Duke in semifinale, Okafor viene nominato “Freshman of the year” della ACC nonché MVP della stessa. Per la prima volta nella storia della ACC, un freshman, riceve l’onorificenza di miglior giocatore. Altro record per questo incredibile ragazzo. 

La parte più bella della sua prima, ed ultima, stagione collegiale è pero durante la March Madness. Okafor guida per i primi due match contro Robert Morris (26 punti) e San Diego St. (21 punti) i Blue Devils, faticando però contro Utah (6 punti) e Gonzaga (9 punti). Alle Final Four chiude con 18 punti e 6 rimbalzi la gara contro Michigan St. (semifinali) di Coach Izzo portando all’ultimo atto della Big Dance i Blue Devils. Nella finalissima di Indianapolis, contro i Wisconsin Badgers di Frank “The Tank” Kaminsky, Okafor fatica molto contro l’abilissimo senior dei Badgers avendo problemi realizzativi e di falli, ritrovandosi seduto in panchina per ben 18 minuti (la media di minuti giocati fino ad allora di aggirava sui 30). Nonostante l’opaca prestazione, negli ultimi minuti di gioco, Coach K lo ributta nella mischia e riesce a realizzare due canestri fondamentali per la vittoria (68-63) di Duke.

Okafor arriva anche a giocarsi il testa a testa finale per il John Wooden Award, premio attribuito al miglior giocatore del torneo, che viene però meritatamente assegnato a Kaminsky.  Jahlil ha chiuso la stagione a Durham con una media di 17.3 punti, 8.5 rimbalzi e 1.4 stoppate a partita tirando con il 66,5% dal campo. Come era facile pronosticare il 9 aprile 2015, insieme ai compagni Tyus Jones e Justise Winslow, Okafor dichiara la sua eleggibilità per il draft del 2015.

PROFILO TECNICO. Jahlil Okafor è un centro di 211 cm per 122 kg che domina il pitturato come nessuno in questo draft e, anche al piano di sopra, può fin da subito dire la sua. Tali caratteristiche lo rendono uno dei migliori prospetti nella recruitment class del 2014.

Per quanto riguarda la fase offensiva, come detto, è uno strepitoso giocatore d’area soprattutto nelle situazioni in cui riceve spalle a canestro. Okafor predilige le situazioni di post basso dove, grazie al fisico e la rapidità di gambe, trova con una facilità allarmante il ferro. Da tale posizione riesce spesso a creare anche per i compagni avendo delle ottime capacità da passatore nonostante la stazza. Il tiro piazzato, al contrario, non è un’arma su cui può contare in quanto non ha ancora confidenza con il jumper anche se, sporadicamente, ha dimostrato di essere in grado di segnare soprattutto con l’ausilio del tabellone. Il problema principale del suo gioco di Okafor arriva dalla linea della carità in quanto, negli anni al liceo, ha tirato con il 57% di media e nell’anno a Durham solo con il 51% e quindi, analizzando un intervallo temporale di 5 anni, è difficile pensare che sotto questo punto Okafor possa migliorare di troppo le sue percentuali. La fase difensiva deve essere certamente migliorata. Nonostante la sua rapidità di gambe, che gli ha permesso di arginare molti avversari, molte volte è distratto e mal interpreta le situazioni di gioco soprattutto nelle letture dei P&R. Nella fase finale del torneo, quando si è trovato davanti giocatori della sua stazza come ad esempio Poetl (solo 9 punti vs gli Utah Utes), ha fatto fatica ad imporre il suo gioco.  Okafor soffre molto anche quando affronta avversari e squadre che allargano il campo, trend tra l’altro molto in voga ora in NBA, come Kaminsky in finale del torneo.

 

MOCK DRAFT BASKETITALY.IT . Per gran parte della regular season NCAA, Okafor, era unanimamente reputato la scelta assoluta n.1.Nel corso della stagione e, in particolare nella Big Dance, le sue quotazioni sono scese. Durante la Madness, come detto sopra, non è riuscito a imporsi come avrebbe dovuto mettendo in mostra i suoi limiti sia offensivi che difensivi soprattutto nella finalissima contro Wisconsin. 

Un aspetto cardine  nella valutazione in sede di draft di Okafor è relativa al suo gioco che si basa sostanzialmente sulle ricezioni in post basso. Nella NBA di oggi si nota una chiara tendenza ad allargare il campo e, se pensiamo ai lunghi che ad oggi stanno dominando la lega (M. Gasol, Cousins, Aldridge) , quasi tutti hanno un buon tiro dalla media che permette loro di essere una doppia minaccia. Questa doppia abilità non è di certo nelle corde di Okafor e ciò ricade indubbiamente a suo sfavore. Se aggiungiamo la poca confidenza con il tiro linea della carità e le lacune mostrate difensivamente, seppur con margini di miglioramento certi, il fatto che venga chiamato con la n.1 al draft è certamente sindacabile. 

Nonostante tutto, è bene ricordare, che si sta parlando di un giocatore di soli 19 anni che ha dominato la difficile conference ACC, con ampi margini di miglioramento e con tutte le carte in regola per diventare un uomo-franchigia.

In chiave draft sarà determinante anche chi avrà la scelta n.1. Siamo sicuri che Phila, avendo puntato su Embiid e Noel, non preferisca a Okafor un lungo come Towns che può interpretare sia il ruolo di 4 che, in un quintetto più “piccolo”, il ruolo di 5? 

In conclusione va comunque detto che Okafor sarà prima o seconda scelta quasi sicuramente.