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Do You Remember? | Alessandro De Pol: un triestino in trionfo a Parigi 99

Do You Remember? | Alessandro De Pol: un triestino in trionfo a Parigi 99

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Alessandro De Pol oggi è un commentatore tecnico di basket su Rai Sport, ma ha avuto una brillante carriera come atleta, vincendo diverse medaglie, la più prestigiosa l’oro agli Europei di Parigi 1999. Soprannominato affettuosamente “Sandrin” anche per la notevole altezza di 2,04 m, triestino doc, ha ricoperto il ruolo di ala sia in campionato che in Nazionale.

GLI INIZI

Nasce a Trieste il 15 luglio 1972 e si approccia al mondo del basket sin da bambino. Dopo aver rotto un lampadario in casa inizia a frequentare il campetto in oratorio, per poi iniziare a far parte delle giovanili della Servolana. Intorno ai 14 anni passa alla Stefanel Trieste con cui vince un titolo italiano juniores.

L’8 novembre 1989 nel match contro l’Annabella Pavia manca un titolare e viene convocato da Boscia Tanjevic che lo fa esordire in A2. Al termine della stagione la squadra conquista la promozione e l’anno successivo inizia l’avventura nella massima serie. Fatalità vuole che i primi minuti e i primi punti arrivino proprio a Masnago, una piazza che si rivelerà importante nel suo futuro. Stefanel stava creando un progetto per portare la squadra giuliana sempre più in alto e Alessandro De Pol iniziò ad avere un ruolo da protagonista nelle annate successive, insieme a Fucka e Pilutti, a cui si aggiunse più tardi Dejan Bodiroga.

Nel 1993-94 la squadra triestina raggiunge l’apice arrivando alla finale di Korac, poi persa contro Salonicco, e alla semifinale scudetto, sfumata ai supplementari di gara 3 contro la Pesaro di Carlton Myers. A fine stagione Bepi Stefanel si accorda con Milano dove trasloca con l’intera squadra. Sono momenti difficili per Sandro che si trova inaspettatamente a dover abbandonare la sua città di origine in una situazione drammatica, con i tifosi delusi e traditi che alla prima occasione danno voce ad una veemente contestazione.

LA CARRIERA

La squadra di Stefanel e Tanjevic a Milano inizia a raccogliere i frutti del lavoro e arrivano i primi trofei importanti come la Korac del 1995 e 1996, nonché lo scudetto del 1996. In una partita contro la Montecatini di Mario Boni nasce il soprannome di “Manera”. Protestando con l’arbitro per un fallo netto, subito e non fischiato, gli è scappato in triestino: “Mi ha dato con la manera” e da allora il termine gli è rimasto appiccicato addosso.

Al termine della stagione 1995/96 la squadra si smembra e al posto di Boscia arriva Franco Marcelletti. Alessandro De Pol, dopo un anno, finisce in prestito a Varese, alla corte di Charlie Recalcati. Lì ritrova il Gianmarco Pozzecco che aveva sfidato svariate volte sui campetti triestini, insieme ad Andrea Meneghin, figlio di Dino, di cui era stato compagno di squadra agli inizi della carriera. Fanno un ottimo campionato con un buon piazzamento. Poi l’anno seguente succede l’inimmaginabile: vincono lo scudetto contro le varie corazzate di Bologna e Treviso, con una banda di matti che si divertiva, un gruppo in cui, prima di tutto, erano amici. Per lui fu un periodo indimenticabile.

Alessandro De Pol
Credit: Wikipedia utente Caulfield – pallacanestro Varese, CC BY 2.0

Dopo un anno alla Virtus Roma approda alla Fortitudo Bologna nel 2000/2001 dove oltre a Recalcati, ritrova anche tanti ex compagni di squadra e di Nazionale. La Virtus Bologna però si dimostra la loro bestia nera, eliminandoli da tutte le competizioni.

Dopo un anno di inattività per una vertenza contrattuale, tenta l’esperienza estera, firmando in ACB per il Gran Canaria.

Ricontattato da Varese per fare da guida ad un gruppo di giovani, nella speranza di ricalcare la splendida stagione della scudetto, ritorna in Italia. Nella squadra lombarda veste anche la maglia di capitano e si ferma fino all’annata 2007/2008 che si concluderà con la retrocessione in A2. Un ultima stagione con la divisa di Rimini insieme a Cristiano Zanus Fortes e poi annuncia in un’intervista il suo ritiro per iniziare la carriera di allenatore.

NAZIONALE

L’esperienza in Azzurro parte dalle giovanili e arrivano presto le prime soddisfazioni: bronzo nel 1989 agli Europei Cadetti in Spagna; oro l’anno seguente agli Europei Juniores di Emmen. Nel 1991 arriva l’argento ai Mondiali Juniores e l’oro ai Giochi del Mediterraneo di Salonicco. Ancora un ultimo oro agli Europei ellenici U22 dell’anno seguente.

Il 14 ottobre 1993 esordisce finalmente in Nazionale maggiore, nell’amichevole di Brindisi contro la Lettonia, vinta 70-100 a cui contribuisce con 8 punti. Nel 1994 in Russia si giocano i Goodwill Games e torna con un argento Nel 1999 fa parte della spedizione che rientrerà dall’Europeo di Parigi con un oro al collo. C’è tempo per un’ ultima medaglia, anche se di bronzo agli Europei in Svezia del 2003, dove terminerà la sua avventura con 137 presenze e 692 punti.

ALLENATORE e COMMENTATORE

Nel 2009 dopo la stagione a Rimini appende le scarpe al chiodo e dal 2009 al 2015 diventa assistent coach della Scaligera Verona. Un’unica esperienza da capo-allenatore nel 2011-12, sempre in A dilettanti, nella Pallacanestro Lago Maggiore, dove centra la salvezza.

Nel frattempo inizia la collaborazione come commentatore tecnico per le partite di basket che vanno in onda su Rai Sport, affiancando Maurizio Fanelli o Edi Dembinski. A quel punto decide di ritornare nella sua Trieste per allenare le squadre del settore giovanile locale. A dicembre 2015 diventa padre di Alessandra.

Con la pandemia sono state sospese le attività sportive dilettantistiche, così, impegni giornalistici permettendo, è stato coinvolto in un progetto del comitato regionale Fip Fvg. Farà da assistente in una selezione dei migliori talenti giovanili regionali insieme a Davide Cantarello, suo ex compagno di squadra ai tempi della Stefanel Trieste.