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Cantù sogna il colpo Ron Artest: per centrare i playoff Sacripanti vuole l’ex bad boy NBA divenuto amico dei Panda

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Ron ArtestNon c’è ancora niente di ufficiale, ma la bomba è esplosa nella notte di sabato e i rumours si sono susseguiti incessantemente nelle ore successive, ripresi da quasi tutte le maggiori testate. Metta World Peace, al secolo Ron Artest, a Cantù: a scriverlo e confermarlo è il fratello attraverso alcuni tweet, dalla Brianza non filtrano smentite e quindi la trattativa si può considerare reale: il ds Della Fiori e coach Sacripanti vogliono rimpiazzare Hollis, e lo vogliono fare con un big, per dare qualità e fiducia ad un ambiente un po’ deluso ma che vuole agguantare i playoff per salvare la stagione.

 “Metta World Peace”, “Panda’s Friend”, chiamatelo come vi pare, ma

per appassionati di basket, avversari e addetti ai lavori è e rimarrà sempre Ron Artest. Ovvero uno dei talenti fisici e difensivi più puri degli ultimi 15 anni, 35 primavere, 17 stagioni tra i pro con all’attivo un titolo di campione nel 2010 con i Lakers, la fascia di miglior difensore nel 2004 e la controversa nomea di bad boy guadagnata grazie alle sue numerose intemperanze e stravaganze. Uno di quei giocatori destinati a dividere: o lo si ama o lo si odia, i tifosi canturini e non sono avvertiti. Ecco le dimensioni del l’affare che sta tentando di condurre in porto la Vitasnella Cantù: la volontà, a meno di clamorosi colpi di scena, è di sostituire il partente Hollis con l’ex stella di Los Angeles, Indiana, Houston e Sacramento, che terminata la sua esperienza cinese tra le file dei Sichuan Whales, sembra diretto verso il vecchio continente alla ricerca di una nuova sfida: ecco che la società della Cremascoli, decisa a dare la spallata decisiva per agguantare i playoff, non ha esitato un attimo a contattare il procuratore di Metta World per sondare la fattibilità del super colpo.

Se ci sarà la fumata bianca, si tratterà indubbiamente, di un super colpo. Artest, che dal 2011 è alla ricerca della redenzione dopo una carriera spesso e volentieri turbolenta e sopra le righe (nel 2004 fu squalificato per 73 gare dopo la mega zuffa da far west tra campo e tribuna al Palace of Auburn Hills di Detroit con Ben Wallace) e si fa ora chiamare Metta World Peace (durante l’ultima annata in Cina ha invece optato invece per “Panda’s Friend”), arriverebbe in Italia seguito da tante incognite (fisiche soprattutto, un infortunio al ginocchio ha causato l’interruzione dell’attività agonistica,portando alla sua sostituzione)ma anche dalla certezza e la suggestione che un Artest in versione NBA anche solo al 50% delle sue forze potrebbe rivelarsi un fattore per coach Sacripanti, nonostante le 35 candeline: con i suoi 201 cm spalmati su 118 kg di atletismo e aggressività pura Metta World potrà giostrare tra gli spot di 3 e di 4 (ma potrebbe fare anche il 5 tattico) dispensando punti (tante le annate vicine ai 20 di media), rimbalzi e difese al limite della rissa. Queste le armi che hanno fatto la fortuna di un player di assoluta personalità e leadership, alle volte ecceduta in episodi alquanto censurabili. Se son rose fioriranno, e molto dipenderà anche dalle motivazioni che il nativo del Queens metterà sul parquet in caso di arrivo; a differenza della Cina, in Italia si gioca basket vero, ma va detto che ad Artest tutto si può imputare meno che l’impegno e la feroce applicazione su ambo i lati del campo, e la volontà di cimentarsi in una realtà competitiva come quella nostrana è un viatico di buone intenzioni.

E mentre in Lega si sfregano le mani per un affare che porterebbe notevole visibilità mediatica al movimento, a Cantù si spero di fare la scelta giusta in vista dei playoff, e dando un’occhiata alla classifica, il gioco potrebbe valere la candela. Intanto molti si chiederanno: ma che giocatore potremmo vedere, il Ron brutto e cattivo capace di mettere le mani addosso ai migliori attaccanti della NBA pur di fermarli o il mansueto Metta World Peace pronto a porgere l’altra guancia al primo insulto o fischio? Questo lo scopriremo solo vivendo ma siamo certi che l’ex compagno di trionfi di Bryant non avrà paura di niente e di nessuno; ad averla, semmai, saranno i malcapitati che passeranno dalle sue parti.

Foto: Derral Chen

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