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BasketItaly presenta… le Final Eight di Coppa Italia! Milano favorita, Brindisi outsider di lusso

BasketItaly presenta… le Final Eight di Coppa Italia! Milano favorita, Brindisi outsider di lusso

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Mancano tre giorni alla ventiduesima edizione delle Final Eight di Coppa Italia. Il Mediolanum Forum è pronto a tingersi di verde per l’occasione e ad accogliere dall’11 al 14 febbraio le migliori otto squadre del campionato italiano che si contenderanno sul parquet di Assago l’ambito trofeo di metà stagione. Riuscirà l’Umana Reyer Venezia a difendere il titolo vinto lo scorso anno a Pesaro? A cura di BasketItaly l’analisi delle squadre che hanno concluso rispettivamente al primo e al secondo posto il girone d’andata della Serie A UnipolSai: l’A|X Armani Exchange Milano di Ettore Messina e l’Happy Casa Brindisi di Francesco “Frank” Vitucci.

A|X ARMANI EXCHANGE MILANO

L’Olimpia Milano ha chiuso il girone d’andata da prima della classe e si presenta ai nastri di partenza delle Final Eight di Coppa Italia con tutti i favori del pronostico. Un ruolino di marcia impressionante: 13 vittorie ed 1 sola sconfitta, quella inflitta dall’Happy Casa Brindisi al Mediolanum Forum di Assago il 13 dicembre 2020 (82-88 il risultato finale). Sulla carta, nel campionato italiano, l’A|X è un team di un livello superiore, non solo per la qualità del suo roster, ma anche per la sua capacità di gestire a proprio piacimento i ritmi dei match.  Le scarpette rosse costruiscono le loro vittorie partendo da una difesa solida e consolidata, che utilizza spesso i cambi sistematici e sfrutta le caratteristiche di un reparto lunghi che è in grado di seguire e fronteggiare gli esterni sul perimetro. Quando la difesa meno perforata del torneo (73.1 punti concessi a partita) decide di stringere le maglie e di sfruttare la prestanza fisica dei suoi interpreti diventa invalicabile e costringe gli avversari a commettere degli errori e a prendersi tiri forzati allo scadere dei 24”. Nella metà campo offensiva, invece, l’Armani ha impressionato per la qualità di gioco mostrata. L’attacco “Flex”, elemento fondante del credo “messiniano”, permette ad ogni singolo giocatore di sentirsi coinvolto nel sistema offensivo ed esalta l’impronta versatile di un gruppo capace di attaccare i mismatch tecnici e fisici dal perimetro o in area. I biancorossi fanno circolare bene la sfera, hanno delle ottime spaziature e, nonostante l’elevato numero di possessi, gettano alle ortiche pochissimi palloni: tenendo conto delle statistiche delle prime quindici giornate, Milano è la squadra che in LBA perde meno palloni (solo 10.1 a gara). Una delle spaziature preferite dal secondo attacco più prolifico del campionato (88.8 punti ad uscita) nelle situazioni di transizione è il pick & roll laterale con angolo libero che consente di dare profondità all’azione e di creare vantaggi dal palleggio. Leader tecnici ed emotivi della squadra sono l’esperto Sergio Rodriguez (10.5 punti e 6.3 assist in 20.9 minuti sul parquet) e il due volte miglior difensore dell’Eurolega Kyle Hines, primo in LBA per plus-minus (14.9). I giocatori dell’Olimpia che però hanno avuto il miglior rendimento in campionato sono quelli che Ettore Messina ha impiegato di più sul parquet: Zach LeDay e Shevon Shields. L’ala americana, classe 1994, è un elemento imprescindibile nello scacchiere tattico dell’allenatore siciliano: secondo per valutazione nella lega (22.7), l’ex Zalgiris Kaunas può agire sia da ala grande che da centro e sta viaggiando ad una media di 16.3 punti, 7.2 rimbalzi e 1.1 assist a partita, conditi da 5.3 falli subiti. LeDay, arma tattica in uscita dalla panchina, grazie alle sua forza fisica e alle sue qualità tecniche è spesso un rebus irrisolvibile per le difese avversarie e con i suoi piedi particolarmente mobili è difficile da contenere in quella tipica giocata in post basso che il giocatore a stelle e strisce spesso conclude con l’efficace tiro in semi-sospensione ad una mano. Shields, invece, ago della bilancia nel reparto esterni, è primo nella speciale classifica del tiro da due (67.9%) e sta tenendo una media di 15.4 punti, 3.7 rimbalzi e 2.9 assist a gara. Milano ha vinto sei volte la Coppa Italia nella sua storia e vuole riportare in bacheca un trofeo che manca dal 2017: in quella occasione, al Palafiera di Rimini, Hickman e compagni sconfissero nell’atto conclusivo della competizione il Banco di Sardegna Sassari 84-74, in una finale che anche quest’anno, viste le carte in tavola, potrebbe ripetersi.

HAPPY CASA BRINDISI

Non c’è due senza tre. L’Happy Casa Brindisi parte per Milano consapevole dei propri mezzi e con l’obiettivo di arrivare fino in fondo alla competizione per la terza volta consecutiva. Un girone d’andata all’insegna della continuità di rendimento ad alto livello (11 vittorie e 3 sconfitte) ha permesso ai biancoazzurri di chiudere la prima metà di regular season in seconda posizione solitaria e di conquistarsi con largo anticipo l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia: l’intento ora è quello di scrivere un finale diverso dai precendenti. Settima apparizione negli ultimi nove anni nel torneo per la società pugliese che, grazie ad un lavoro encomiabile in estate di Nando Marino ed il suo staff, è riuscita a costruire nuovamente una squadra ad immagine e somiglianza del suo allenatore e a rimpiazzare nel migliore dei modi giocatori del calibro di Adrian Banks e John Brown. Brindisi è una formazione che vive di esecuzioni e di tiri aperti ed è legata alle percentuali e alla qualità del suo attacco. Il collaudato sistema offensivo di coach “Frank” Vitucci, fatto di combinazioni veloci e ritmi serrati, è quasi sempre una spina nel fianco per ogni squadra avversaria. La soluzione principale della terza miglior squadra della Serie A per produzioni di punti (86.1 ad uscita) è infatti il contropiede primario che esalta le caratteristiche di un reparto lunghi capace di correre velocemente verso l’anello dopo aver catturato il rimbalzo nella metà campo difensiva. Il go-to guy biancoazzurro è D’Angelo Harrison: quarto top scorer della Serie A, la principale bocca da fuoco dell’Happy Casa sta viaggiando ad una media di 19 punti, 4.6 rimbalzi, 4 assist ed una valutazione di 20.5 a gara. La guardia americana, ex Maccabi Rishon LeZion, è in grado di bucare le difese avversarie con un numero illimitato di soluzioni offensive: sa colpire sia dalla media che dalla lunga distanza e grazie al suo fisico da bulldozer riesce ad attaccare con decisione il ferro e a concludere nel traffico, subendo spesso dei falli (primo in LBA con 6.3 a partita) che lo portano in lunetta anche per potenziali giochi da 3 punti. Chi forma insieme ad Harrison un backcourt di primissimo livello è Darius Thompson. Il playmaker di Vitucci, alla seconda stagione in maglia biancoazzurra, ha in mano le chiavi della regia e sta tenendo medie di 14.2 punti, 2.9 rimbalzi e 4.8 assist a gara. Derek Willis invece, terzo miglior rimbalzista del campionato con 8.5 carambole catturate ad uscita, è il collante perfetto tra i vari ruoli. Il prodotto di Kentucky nel match vinto contro la Virtus Bologna ha sfiorato la tripla doppia, chiudendo la sfida con 14 punti, 10 rimbalzi e 9 assist. Brindisi subisce 80.9 punti di media a partita, è solida nel tagliafuori, utilizza i cambi difensivi ed è abile nel ribaltare spesso situazioni sfavorevoli grazie alla fiducia che i giocatori hanno tra di loro. Il club pugliese ha alzato al cielo una sola Coppa Italia nella sua storia, quella dell’allora LegaDue nella stagione 2011-2012. In queste Final Eight la New Basket Brindisi non parte con i favori del pronostico ma ha tutti gli strumenti e le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista e contendere il trofeo a quelle che alla vigilia sono le big annunciate: Olimpia Milano, Banco di Sardegna Sassari e Virtus Bologna.