fbpx
Home Editoriali Alessandro Gentile, uno dei peccati italiani piu grandi
Alessandro Gentile, uno dei peccati italiani piu grandi

Alessandro Gentile, uno dei peccati italiani piu grandi

0

Alessandro Gentile, figlio di Nando e fratello di Stefano, è una delle stelle italiane meno sbocciate di sempre. Storico capitano dell’Olimpia Milano, lascia l’Italia per Panathinaikos e H. Gerusalemme ed è forse li che la carriera di Gentile si complica. Si, perché l’anno dopo è in forza col fratello Stefano alla V. Bologna, ma ci resta solamente un anno. Vola in Spagna all’Estudiantes e anche li trova poca fortuna. Ci riprova poi, con l’Aquila Trento ma è un flop anche li. Poi il covid, che lo ha forse messo all’angolo in uno dei momenti più difficili della sua vita.

Torna all’Estudiantes dove gioca solo 17 partite.

Riparte da Varese che punta forte su di lui, a detta dell’ex GM Andrea Conti “La pietra angolare”, ma ad oggi, il divorzio con la Pallacanestro Varese è già presente come il matrimonio con l’Happy Casa Brindisi, divorzio dovuto ai battibecchi col nuovo allenatore Johan Roijakkers, sulla sua scarsa concentrazione in allenamento:

“Se ti alleni cosi vai via, non mi servi, puoi andare”, le parole di Roijakkers, che una volta recepite ad AleGent, non ha esitato un attimo a seguire, denunciando di sentirsi come un “Parafulmine” o anche un “Capro espiatorio” su cui additare le colpe della sconfitta. Inevitabile l’addio dell’ala campana dopo la partenza di chi lo ha fortemente voluto nella città di giardino quali Andrea Conti, ora sostituito con Michael Arcieri e Adriano Vertemati e mettiamoci dentro anche la non riconferma di Andrea Amato, suo storico amico ora in A2.

Ora staremo a vedere cosa saprà fare nella Stella del Sud agli ordini di Vitucci (già 10 punti nella partita contro Sassari senza allenamenti con la squadra seppur sconfitta).
Ciò che ci resta senza dubbio è quello di una stella che non è riuscita a brillare come si pensava potesse fare, un talento enorme che ha sfiorato anche la Grande Mela con la maglia dei Minnesota prima e degli Houston poi, colui che ha vinto lo scudetto con Milano a soli 21 anni ed è stato poi capitano fino a quando l’Olimpia decise di mettere la fascia sul braccio di Andrea Cinciarini.

Escluso dagli europei del 2017 che vede l’Italia uscire ai quarti contro la Lituania, avrebbe potuto fare comodo?

Ma cosa si devono questi continui fallimenti?  Forse una questione di leadership, forse un sentirsi sempre un grandino sopra gli altri, forse troppo emotivo e a tratti sopra le righe oppure sono gli altri che vedono in lui una persona che non è.

Non lo sapremo mai, quello di cui siamo sicuri è di un talento gigante di cui forse, per i suoi problemi di condotta, abbiamo conosciuto forse il 50 %.