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Brindisi domina e quasi rischia nel finale, Oostende fermata in casa 80-92

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Altra serata magica per Happy Casa Brindisi che conquista la sua seconda vittoria nella Basketball Champions League battendo Filou Oostende 80-92. Dopo 30 minuti quasi perfetti i pugliesi rischiano di buttare via la vittoria per la poca lucidità e i troppi errori del finale; i belgi lottano e tentano la rimonta dal -26 ma non vanno oltre il -9, pagando le 20 palle perse.

Schwartz miglior marcatore con 16 punti,  per gli ospiti Harrison a quota 21.

 

Parte carica in attacco la Happy Casa con Thompson in cabina di regia e Willis che ha vita facile nell’uno contro uno; Oostende si affida a Schwartz che mette a  referto 9 punti personali in 6 minuti. I pugliesi prendono buona posizione anche in difesa e controllano la palla, mantenendo la doppia cifra di vantaggio fino alla fine del primo quarto (18-28).

Non migliora la situazione per i padroni di casa con il fallo tecnico fischiato alla panchina di coach Gjergja, Brindisi continua la sua cavalcata con le bimbe di Harrison dall’arco a piazzare il +18. I belgi trovano soluzioni sotto canestro battendo la difesa a uomo; Buysschaert concretizza in penetrazione agli scarichi di Van der Vuurst. Perkins danza sotto canestro, Bell completa dai 6,75 e i biancazzurri conducono di 22 lunghezze all’intervallo: 36-58.

Nella ripresa Oostende rientra firmando un buon parziale di 9-0 aperto in tre minuti di gioco. Nonostante il largo vantaggio Vitucci richiama i suoi in panca, così ci pensa Willis a sbloccare il punteggio per i pugliesi. Buysschaert e compagni provano a liberarsi dalla morsa dei brindisini, Harrison sentenzia ancora da 3, Sylla fa a sportellate sotto canestro per ridurre il gap. 58-75.

Buysse guida la formazione belga e rosica punti fino al -16; Brindisi resta troppo a guardare e si fa sorprendere. Oostende esce dal momento di crisi e appoggia comodamente a tabellone per il -9, poca lucidità e troppe forzature per Zanelli e compagni che rischiano a meno di 4 minuti dalla fine. Ultimo minuto a suon di triple, l’ultima è di Harrison sul suono della sirena per la vittoria.