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Verona domina in Gold, Ramagli: “E’ solo l’ottava giornata. Avevamo bisogno di soffrire”

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Coach RamagliLa Scaligera Tezenis Verona sarà la squadra da battere in A2 Gold. Questa era la frase più gettonata della calda estate per il secondo campionato nazionale ma probabilmente nessuno si aspettava che la squadra di coach Alessandro Ramagli fosse capace di metterne in fila otto tutte d’un fiato. Quella di ieri, arrivata a Brescia contro l’avversario più in forma del campionato e senza poter diporre di Monroe è l’ennesima prova di forza di un gruppo che non ha altri obiettivi che continuare a vincere: «Questa vittoria abbiamo cominciato a costruirla venerdì – ha dichiarato coach Ramagli al termine della sfida contro Brescia -, quando vedendo le condizioni di Monroe la squadra ha risposto con una ferocia mentale che poi stasera si è trasformata in una partita così. I ragazzi sapevano che sarebbe stato quasi quasi meglio giocare una gara a luci spente ed arrivare agli ultimi minuti in una condizione di equilibrio, per poi far valere quella forza mentale che è sicuramente un nostro patrimonio. Le difficoltà ci sono state, è chiaro, basti vedere che certi spezzoni di partita in cui abbiamo giocato anche con cinque piccoli. Questa vittoria ha un sapore particolare ma rimane una vittoria. Magari un po’ diversa rispetto alle altre, perché una squadra nel cammino di crescita deve superare delle difficoltà e questo oggettivamente era un momento di difficoltà. Averlo superato, indipendentemente dal risultato finale, significa aver fatto un passo avanti sul piano della crescita. Ma se avessimo perso di uno sarei andato comunque nello spogliatoio a fare i complimenti ai miei giocatori. Non sarebbe cambiato niente, stasera era importante dimostrare di essere comunque competitivi e noi lo siamo stati. Vuol dire aver fatto un passo in avanti sul piano della crescita. Tutto qui, siamo all’ottava giornata. Dovessimo iniziare a specchiarci nelle vittorie commetteremmo un grave errore. Avevamo bisogno di soffrire, di rimanere attaccati nella sofferenza ad una squadra che in casa aveva una bella occasione di sopravanzare chi come noi la sopravanzava in classifica. Non era facile. Avevamo bisogno di trovare punti di riferimento diversi rispetto al solito, perché l’assenza di Monroe è un’assenza significativa. Dovevamo giocare così. Soffrendo fino all’ultimo secondo, portando una squadra di qualità come Brescia a giocarsela fino alla fine. Al di là del risultato. Chiaro che quando vinci è anche meglio».