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Jesi combatte ma alla fine è Trieste che vince

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Con il punteggio finale di 72 a 66, Trieste batte Jesi, raggiungendola in classifica e ribaltando il punteggio degli scontri diretti.

Pronti, via: Trieste vola subito sull’8  a  0 e su questo iniziale tesoretto vive di rendita per tutta la partita.

 

Jesi , dopo esser sprofondata sul – 14, trova, con un’ azzeccata alternanza uomo-zona e con le felici iniziative in attacco di Santiangeli e Borsato, la forza di ritornare in gara, andando all’intervallo lungo sotto di tre sole lunghezze.

Al rientro in campo, Trieste, grazie ad un ispirato Candussi, riallunga fino sul più 16, ma quando sembra sul punto di chiudere i conti, affiorano di nuovo le ingenuità e le paure degli uomini di Dalmasson, tanto che su un canestro di Santiangeli, Jesi si porta ad un solo possesso di distanza dagli uomini di casa a soli 45 secondi dalla fine delle ostilià. Sforzo vanificato, quello degli ospiti, dalla freddezza di capitan Carra che con un missile dall’angolo chiude virtualmente la gara a favore dei Giuliani.

Jesi, scesa in campo senza il suo faro offensivo Goldwire, si è dimostrata squadra sufficientemente quadrata, con una certa solidità mentale  e con dei punti di riferimento importanti, parliamo di Rocca e Maggioli, sottocanestro. Ma non e’ sembrata particolarmente fresca atleticamente, proprio a causa dell’anagrafe delle sue due guide, e dalla pochezza della sua panchina, che non ha dato l’impressione, stasera, di poter supportare adeguatamente e con una certa continuità il quintetto titolare.

Oggi hanno destato buona impressione soprattutto Santiangeli e Borsato, entrambi presenti nel match ed autori di 15 punti finali. Discreto pure l’impatto sulla gara di Migliori, giunto a Trieste un pò menomato, anche lui in doppia cifra alla fine dei conti; i due lunghi, Rocca e Maggioli, sono stati anche impiegati contemporaneamente, non dando però la sensazione di una convivenza proficua. Per molti minuti estranei al match in attacco, hanno però saputo, specialmente Maggioli, regalare delle scosse alla squadra che hanno permesso agli uomindi di Coen di rimanere attaccati alla partita sino alla fine.Sono 15 i punti siglati da Maggioli, che impreziosce i suoi numeri con 11 rimbalzi e 5 assist.Piu’ modesti quelli dell’ex Milano che arriva a 9 punti realizzati ma con un solo misero rimbalzo raccattato. Per il resto buio perso.Tre punti tre, son il contributo finale del trio Fallucca-Jukic-Bonfiglio, con gli ultimi due molto deludenti rispetto alle aspettative; e questo buco nero deve preoccupare non poco il coach Coen, che dal canto suo, ha preparato la partita in modo intelligente anche in rapporto ai (pochi) mezzi a disposizione.

E Trieste? Beh diciamo che a turno, con modalità e tempistiche diverse, Hoover, Harris, Diliegro e Carra hanno portato il match sui binari più favorevoli alla causa triestina: i due stranieri  con strisce vincenti ad inizio gara, Diliegro combattendo con ferocia contro Maggioli e Rocca sotto le plance  e Carra con due triple determinanti nel finale. Ma per noi gli uomini del match sono stati soprattutto Candussi e Coronica.Candussi con la sua sequenza di 7 punti nel terzo quarto ha ricacciato indietro Jesi e con le sue due stoppate consecutive nei minuti finali ha evitato un ulteriore riavvicinamento marchigiano, mentre Coronica, pur con cifre non impressionanti, ha dato alla partita una svolta morale, con la sua difesa, la sua grinta, con il suo atletismo e presenza nell’area pitturata avversaria. E fa piacere che gli uomini vincenti siano un classe 94 ed un classe 93.Senza dimenticare il bel quarto finale di Ruzzier, pieno di personalità e coraggio.Comparsate innocue,invece, per Tonut e Fossati, rientrati in panchina senza aver lasciato chissà quali ricordi negli spettatori.

Alla fine ciò che conta è che Trieste raggiunge Jesi in classifica e presumibilmente saranno proprio queste due squadre, assieme a Forlì che insegue a due lunghezze, a giocarsi la sopravvivenza in Adecco Gold.

Da ciò che si è potuto vedere oggi, Jesi nonostante gli scontri diretti divenuti sfavorevoli, conserva un leggerissimo vantaggio rispetto ai Triestini, in virtù di punti di riferimento più solidi ed esperti  rispetto  quelli che può mettere in campo Trieste. A patto che ricavi altra energia da una panchina oggi apparsa vuota in consistenza e numero. Questo sempre valutando come imminente il rientro di Goldwire.

Per quel che riguarda Trieste, si dovrà giocoforza risolvere il tormentone di inizio anno, Hoover-Wood-Harris; oggi la coppia straniera scesa in campo è stata decisa dopo la valutazione delle condizioni fisiche di Wood, mentre sarebbe auspicabile una decisione imminente e perentoria che ponga fine a questo equivoco.Risolto ciò, Dalmasson dovrà lavorare sodo per limitare al massimo i momenti di “be or not to be” che questa squadra dimostra di non riuscire a  eliminare da molto tempo.Certo, in questo aspetto, la carta d’identità non aiuta.

Per sapere chi tra queste tre accompagnerà Imola nel purgatorio semidilettantisco dell’ Adecco Silver, ci vogliono ancora 90 infuocatissimi giorni. Dove speranze, disperazioni, illusioni e passioni si mescoleranno in questo intreccio di agonistica suspence..