La Cimberio Varese sconfigge 84-72 l’Umana Reyer Venezia nel suo ultimo match giocato a Casale Monferrato causa squalifica. Dalla prossima, si ritorna al PalaWhirlpool. Ecco i numeri e le curiosità, tutto rigorosamente nel Count-Down di BasketItaly.it!
10 il voto per Franklin Hassell. Dopo il primo tempo, sul suo tabellino segnava 2 punti, 3 rimbalzi e 2 falli commessi in 6 minuti giocati e a più di qualche tifoso varesino stava salendo il rimpianto di non avere ancora trovato un eccellente sostituto a Dunston…
Nella ripresa tutti si dimenticano di Bryant: si scatena, spadroneggiando in lungo e in largo nei due lati del campo, firmando il legittimo comando fisico di Varese sugli avversari nella lotta a rimbalzo (43 a 33 con ben 21 catturati in attacco per i lombardi) con una prova da doppia doppia: 18 punti (9 su 11 da due punti) e 13 rimbalzi per 28 di valutazione. Dominatore.
9 il voto a Ebi Ere. Quando si giocano gli ultimi quarti, il capitano “E” rimane una garanzia. Come contro Reggio Emilia, risulta essere decisivo con le bombe: quelle del 75-66 e del 78-68 chiudono la partita. Miglior marcatore della partita con 21 punti, 8 carambole catturate e 4 assist. Nota negativa l’1 su 7 da due punti, ma questo non risulterà essere influente sull’andamento della gara. Determinante.
8 come gli assist di Polonara. Il ventiduenne ex Teramo conferma il suo ottimo momento di inizio stagione con una prova da collante della squadra: 13 punti, smazza il suo record personale di passaggi vincenti in LegaUno, va a segno con 4 triple fondamentali aggiungendo pure 6 rimbalzi. Se attaccasse il canestro nello stesso modo di tirare dall’arco dei 6,75, diverrebbe completo e di difficile soluzione per le difese avversarie.
7 il voto a Hrvoje Peric. L’ala croata, insieme a qualche lampo di Vitali e la solita garanzia di Andre Smith, risulta essere il migliore in campo per la squadra veneziana: si procura tanti viaggi in lunetta e buca la difesa bianco-rossa più volte con ottimi movimenti. 17 punti, 5 rimbalzi per 22 di valutazione. Meritava più spazio di solo 22 minuti giocati. Il plus minus di più 10 è tutto dire.
6 i punti segnati da Guido Rosselli in 25 minuti giocati. Il capitano oro-granata gioca la sua consueta partita da tutto fare cercando di aiutare la squadra con il suo classico impegno e volontà, ma non sempre il cuore di un singolo basta per vincere le partite alla squadra.
5 i punti di Keydren Clark. Il play di passaporto bulgaro, dopo la buonissima prestazione settimanale contro il Paris Levallois, era atteso da una altrettanto positiva contro la sua ex squadra. In 33 minuti giocati però non lascia il segno sul match, con una prova offensiva scarsa frutto di 2 su 7 al tiro. Lascia il palcoscenico ai suoi compagni.
4 il voto a Donell Taylor. Tre partite di campionato e tre prove deludenti con percentuali di tiro che lascerebbe perplesso qualunque tifoso Reyer: 10 punti per 4 su 13 dal tiro. La guardia ex Wizards sembra essere il cugino del capocannoniere dello scorso campionato; per essere utile alla squadra deve essere giocatore che la metta dentro, non facendolo diventa dannoso alla causa. Causa sua o di Mazzon nel modo in cui posiziona la squadra? Ancora non ci siamo.
3 i canestri dal campo su altrettanti tentativi per Marko Scekic. 8 punti e 5 rimbalzi con 13 di valutazione per il lungo serbo che gioca una match solido, dando man forte sotto le plance al compagno di reparto Hassell. Fa tanta legna nei movimenti offensivi, anche se in certi frangenti su qualche taglia fuori resta annebbiato.
2 i punti segnati in venti minuti di gioco per Nate Linhart. Rispetto alle due partite precedenti, “l’americano bianco” non riesce a incidere con il suo solito fatturato nelle due metà campo. In difesa non riesce a contenere le folate avversarie, in attacco è quasi nullo. Alla prossima per rifarsi sicuramente.
1 da 9 su tre per Venezia. Se rapportato all’11 su 33 di Varese, fa una notevole differenza nella sconfitta dei lagunari insieme ai 21 rimbalzi offensivi concessi ai bianco-rossi. Tanto lavoro per Mazzon in vista dei prossimi impegni.
0 il problema del segnale televisivo. Siamo solo alla terza giornata e continua a lasciare perplesso più di qualche tifoso che non può seguire la sua squadra in trasferta dal vivo, ma la deve seguire attraverso il tubo catodico. Sia chiaro, nessuna colpa riguarda le società. Ma tra assenza di audio e ricezione di immagini siamo da terzo mondo.
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