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L’insospettabile eroe che, con il potere di una lacrima, oscura Superman Dyson. Countdown di Sidigas-Enel

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Jerome Dyson BrindisiL’anticipo della 12^ giornata di campionato, tra Avellino e Brindisi, ha regalato mille emozioni ai presenti al PalaDelMauro rimasti sbigottiti per l’incredibile finale con cui il match ha posto i titoli di coda ad una vera e propria battaglia durata 40 minuti. Riviviamo le gesta dei protagonisti in campo, attraverso le consuete pagelle in countdown targate BasketItaly.

10 di diritto al coraggio di Daniele Cavaliero, che in 5 secondi si mangia letteralmente il parquet dando vita ad un elettrizzante coast-to-coast tallonato da tutta la difesa avversaria, e disegnando una lacrima tanto perfetta per i tifosi avellinesi, quanto beffarda per i supporters ospiti. Classica azione e canestro decisivo del giocatore più caldo e in forma del momento, verrebbe da pensare, e invece no: l’azzurro infatti prima del buzzer-beater finale aveva inanellato uno 0/3 da 2 e un 2/7 da 3, commettendo 4 falli e perdendo 3 palloni. Quando si dice: “avere gli attributi”.

9 alla prestazione monstre di Jerome Dyson, autentico mattatore e trascinatore della squadra brindisina. Il folletto americana mette a referto la bellezza di 29 punti, tirando con 2/6 da 2 e 7/9 da 3, subendo inoltre 6 falli e distribuendo 3 assist per una valutazione complessiva di lega pari a 27. Tuttavia non basta per portare a casa il bottino pieno, e nella mente dei tifosi biancoazzurri un’assidua e inesorabile domanda non accenna a smettere di insinuarsi dal suono della sirena finale: e se quell’ultimo possesso a 30″ dal termine, fosse finito nelle mani di Jerome e non in quelle di Lewis? Superman senza gloria.

8 come la differenza tra i rimbalzi offensivi conquistati dalla Sidigas rispetto all’Enel, ovvero 14 contro 6 che vanno a sommarsi in un totale di 40-30, cui pesano notevolmente gli 11 rimbalzi catturati a testa dalla coppia Ivanov-Thomas. Dato ancor più nevralgico, se si raffrontano le seconde opportunità di tiro ottenute dalle due squadre: 21 per Avellino e 7 per Brindisi. Chiave di lettura.

7 come i tentativi dalla lunga distanza di Michael Snaer, che in serata di grazie infiamma la retina realizzandone 5 e chiudendo la sua prestazione personale a quota 18 punti, firmando così il career-high stagionale. Pare finalmente essersi sbloccato anche sul piano offensivo il prodotto di Florida State, decisivo e letale nei momenti cruciali dell’incontro, prendendosi importanti responsabilità che finora non si era mai assunto. Dalla sua mattonella collocata nell’angolo del tiro da 3 punti è una sentenza. Good job Mike!

6 gli uomini andati a referto a punti per i padroni di casa, che oltre al quintetto titolare (Lakovic-Cavaliero-Richardson-Ivanov-Thomas) pescano dalla panchina i 19 punti del solo Taquan Dean (5/11 da 3). Coach Vitucci infatti, a sorpresa, decide di limitare al minimo le rotazioni non concedendo alcun minuto sul parquet di gioco a giocatori come Biligha,Dragovic e Spinelli, quest’ultimo neanche presente in panchina. Pochi ma buoni!

Folarin Campbell Brindisi

5 le palle perse da Folarin Campbell, impreciso come mai accaduto finora. Il buon Folarin stecca la partita, e la dimostrazione più lampante sono i “soli” 20 minuti in cui coach Bucchi (che solitamente tende a fidarsi ciecamente della guardia americana, soprattutto nell’ultimo quarto) lo schiera in campo, registrando così il minimo stagionale in termini di minutaggio. Stop and go, Folarin!

4 come i punti messi a segno da Delroy James (2/da 2 e 0/3 da 3), vero metronomo e simbolo del delicato momento di appannamento che vive la squadra brindisina. Tre le sconfitte nelle ultime quattro partite, sebbene sia chiaro non ci sia alcun bisogno di far drammi, visto il considerato che sarebbe stato impossibile mantenere il ritmo della prima parte di campionato. Il primato infatti dista solamente due punti, e domenica sera nel big-match di giornata giunge al PalaPentassuglia la capolista Mens Sana Siena. Per riconquistare la vetta, coach Bucchi è consapevole che urge ritrovare il miglior James d’annata. Riprenditi lo scettro, DelRoy!

3 i falli tecnici fischiati dalla terna arbitrale nel solo primo quarto, tutti per proteste ai danni rispettivamente di Lakovic, coach Vitucci e Todic. Classico metro arbitrale che non accontenta nessuno e scontenta tutte e due le compagini, infondendo un clima poco sereno sugli spalti. Molto fiscali nel primo tempo, quanto fin troppo permissivi nella seconda parte, lo scout finale recita 27 falli commessi dall’Enel a fronte dei 14 della Sidigas. La domanda è: perchè?

2 i canestri dal campo siglati a testa della coppia Aminu-Lewis, aumentando ulteriormente così le perplessità di tutto l’ambiente pugliese sulle loro prestazioni. Il centro di passaporto nigeriano pare un pesce fuor d’acqua rispetto ai suoi compagni, impacciato nelle scelte di tiro e poco reattivo sotto i tabelloni, e dopo aver perso il posto nel quintetto titolare, il suo futuro potrebbe essere altrove. Lewis invece continua ad inanellare prestazioni buone a meno buone, mostrando più bassi che alti. Where are you? Ora o mai più!

1 grande dominatore dell’area pitturata, Kyle Ivanov che nel momento di maggiore difficoltà (toccato anche il -15) si trascina il resto del gruppo sulle proprie spalle, conducendolo ad un’insperata quanto fondamentale vittoria. Doppia doppia da 11 rimbalzi e 25 punti realizzati, di cui 10 nel solo ultimo quarto, che permettono di dare la scossa a tutto il pubblico di casa e rientrare definitivamente in gara ricucendo lo strappo brindisino durato 30′. Gigante bulgaro!

0 come i punti sul tabellino personale di Jarvis Hayes, che in 16 minuti colleziona uno 0/7 complessivo dal campo che gli vale il -3 di valutazione di lega. In conferenza stampa dopo la partita, coach Bucchi analizza il roster avellinese ed a sottolineare la differenza di budget e ambizioni delle due compagini, pone l’accento sulla possibilità di schierare un giocatore come Hayes partendo dalla panchina. Ecco, in casa Sidigas vorrebbero davvero ammirare le gesta dell’atleta che vanta un passato importante in Nba per ben 7 stagioni. Batti un colpo, man!