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NBA: Phil Jackson sui Knicks “E’ tutta colpa mia”

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NBA LogoIl presidente dei New York Knicks, Phil Jackson, organizza una conferenza stampa a sorpresa prima della partita con gli Hornets, con cui i Knicks hanno perso 82-110 segnando così la quindicesima sconfitta consecutiva. Troppi misteri in questa New York irriconoscibile, e troppe parole e ambizioni che non hanno dato seguito a concretezza. I tifosi sono indignati  e così anche i giocatori, Carmelo Anthony è stato il primo.

Ecco le parole di Jackson: “Mea Culpa, mi prendo le mie responsabilità per quello che sta succedendo. Ai tifosi dico di avere pazienza, capisco bene la loro frustrazione. Ero convinto che questo gruppo sarebbe stato in grado di giocare per la postseason, ovviamente mi sbagliavo. L’intenzione era quella di cambiare la mentalità di un gruppo che pensavo sarebbe stato in grado di fare molto di più. Non è successo e anzi qualche settimana fa si è consolidata l’idea che questa squadra stesse assumendo una mentalità perdente. Qualcosa non ha funzionato, ora abbiamo intrapreso una strada diversa, per cui nessuno potrà sorprendersi se ci saranno altre mosse prima della chiusura del mercato. Abbiamo capito che non eravamo competitivi e che le cose avrebbero dovuto cambiare. Ci sarà un’energia diversa, daremo anche qualche opportunità ai giocatori con contratto di 10 giorni. Cercheremo di capire le potenzialità dei cestisti che abbiamo e se potranno darci una mano anche in futuro”.

E inolte aggiunge parole per il coach Derek Fisher, difendendolo a spada tratta: “Sono molto orgoglioso di come si sta comportando Derek. Voglio che i tifosi lo lascino in pace, ripeto la responsabilità è la mia e non la sua. Sta facendo il massimo e andremo avanti in questa direzione”. E per quanto riguarda le condizione fisiche di Carmelo Anthony. “Sarà lui a decidere un suo eventuale stop. So che per lui comunque è importante giocare nel match di Londra ed essere presente all’All Star Game. Di sicuro l’intervento chirurgico resta l’ultima delle opzioni”.

Conclude affermando: “Una stagione difficile come questa non condizionerà il nostro mercato. Avere Carmelo come nostro leader aiuterà a reclutare talento. Parlo costantemente con agenti di potenziali free agent e tutti mi rassicurano che i Knicks restano una destinazione di primo livello. Vogliamo portare a New York cinque o sei nuovi giocatori nella offseason e siamo convinti di poter tornare a competere per obbiettivi importanti già dalla prossima stagione”.

Sicuramente non è stato un colpo di genio “uscire allo scoperto” prima di giocare un’altra disastrosa partita, ma è già un passo avanti che chiarisce alcuni dubbi ma non tutti.

Vedremo quali saranno le prossime mosse e se porteranno ad un miglioramento. Davvero Derek Fisher non ha nessuna colpa? I Knicks sono diventati un insieme di tante domande e poche risposte, tra misteri da scoprire e infiniti problemi da risolvere. Cosa succede realmente a New York?