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Siena, gli scudetti tornano all’asta. Serve un sussulto d’orgoglio

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Thomas Rees Siena

Mens Sana, è il momento dell’orgoglio. Non solo in campo, dove domenica per pranzo arriverà a fare visita Reggio Calabria, ma anche fuori. Sì, perché mercoledì 25 novembre si gioca un’altra importantissima partita per la società bianco verde e i suoi tifosi: i trofei targati Montepaschi torneranno infatti i vendita all’asta giudiziaria nella speranza che finalmente vengano riposizionati sulla bacheca di Viale Sclavo. Non dei qualsiasi cimeli, ma ben 5 scudetti consecutivi dell’era Pianigiani (07-08, 08-09, 09-10, 10-11, 11-12) e la coppa del secondo posto del campionato 2013-2014, l’ultimo in Serie A prima del fallimento. Il tutto acquistabile partendo da una base di 200 euro ciascuno (anche in via telematica), cifra che in caso di iniziale mancanza di offerte, scenderà ulteriormente.

 

Un appuntamento molto atteso dai tifosi, che da più di un anno aspettano con ansia di tornare in possesso dei sudati trofei, e dall’esito per niente scontato. E’ ancora nella memoria collettiva la mesta figuraccia fatta dalla società (a dispetto dei proclami “saremo vigili”) all’ultima asta indetta prima dell’estate, quando gran parte degli scudetti e delle coppe rimasero invendute, tranne che quelle dei titoli 2003-2004 e 2006-2007, acquistati dai goliardi dell’Università di Siena e poi donati alla società, e il 2012-2013, aggiudicato dal giocatore ex settore giovanile Mens Sana Simone Lenardon. Difetto di comunicazione, non volontà di procedere, questione di prezzo: non si sa esattamente cosa è successo, fatto sta che i trionfi della squadra italiana più forte delle prime due decadi degli anni 2000 sono sempre lì nelle mani dell’istituto vendite giudiziarie, ad aspettare il suo legittimo proprietario.

 

Daniel Hackett, MVP

Una ferita ancora apertissima, che va ora necessariamente sanata. Il 25 è l’ultima chiamata a disposizione della nuova gestione bianco verde per chiudere i conti col passato e riappropriarsi del suo straordinario vissuto sul campo, fatto di strepitose vittorie ed emozioni che un tribunale o un liquidatore non potranno mai cancellare. Un atto semplice e dovuto a dei tifosi che con entusiasmo e passione infinita hanno accettato di accompagnare questo nuovo percorso di rinascita ripartendo dagli inferi della pallacanestro. E che acquista ancora più importanza anche alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente di Milano Livio Proli, che ha cercato di delegittimare anni di manifesta superiorità “Non vincevano perché Siena imbrogliava”. La palla passa ora al presidente Marruganti, che ha già garantito di essere sul pezzo, in sinergia con la Polisportiva e il Comitato “La Mens Sana è una fede”. Vedremo se dalle parole si passerà ai fatti. Senza più scuse o titubanze: quegli scudetti senza prezzo devono tornare a casa loro

 

 

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