fbpx
Home A2 A2 - Girone Rosso A2 Playoff – Agrigento, oggi si fa la storia?

A2 Playoff – Agrigento, oggi si fa la storia?

0

marco evangelisti, FORTITUDO Agrigento

Il grande giorno parrebbe essere arrivato: la Moncada Agrigento, davanti a 2.500 spettatori, va a caccia del successo che la porterebbe in Serie A. L’andamento delle ultime due gare, con Torino sempre più inerme e sfiduciata col passare dei minuti, farebbe presagire un approdo dei siciliani alla massima serie al termine dei 40’ di stasera. L’appuntamento è per le ore 18, al Pala Moncada di Porto Empedocle, palazzetto non tra i più facinorosi durante la regular season, divenuto un forno di passioni durante questi estasianti playoff. Torino dovrà invertire clamorosamente la tendenza degli ultimi due match, e non sarà impresa semplice.

MORALE ALLE STELLE – Agrigento, per vincere e issarsi dove nessuno avrebbe mai immaginato, ha il compito di rimanere se stessa: cavalcando l’onda delle giocate ispirate di Piazza, facendo “trottare” i suoi lunghi per sfuggire ai più pesanti avversari e poi, nella propria metà campo, chiudendo l’area per mandare più lontano possibile dal ferro Torino. La Manital sta tirando malissimo fuori dall’area piccola, non parliamo del tiro da oltre i 6.75: l’impalpabilità di Giachetti, Miller e Lewis in gara-3 ha affossato quel poco di buono che i piemontesi riuscivano a costruire oltre al gioco spalle a canestro. Le uniche limature approntabili da Agrigento riguardano la necessità di ragionare un po’ di più nei momenti di maggiore euforia, evitando di affrettare i tiri, e la limitazione dei falli da parte dei lunghi: Dudzinski in gara-2 e gara-3 è andato a sedersi in fretta con due falli, e pure De Laurentiis ha pagato dazio abbastanza in fretta. Con Udom in campo, meno efficace rispetto alla serie contro Casale, la PMS ha respirato e si è riportata sotto. Ma si tratta di piccoli dettagli, a fronte di un ritrovato Williams, di un Chiarastella tornato ad essere fattore offensivo in gara-3, un Saccaggi incontenibile negli uno contro uno e di una puntualità eccezionale nello spaccare le partite tutte le volte che va in campo. Il pubblico agrigentino pregusta già il trionfo.

URGONO CAMBIAMENTI – L’unico appiglio alla speranza per Torino, guardando al match di 48 ore fa, è quello di essere rimasta attaccata alla partita fin quasi alla fine del terzo quarto nonostante una qualità di gioco molto povera. Sono stati tutti sotto tono, nessuno escluso, e al confronto con gara-2, dove tutto sommato gli uomini di Bechi, per tre quarti, sembrava potessero mettere la freccia da un momento all’altro, si è avvertita una crisi di fiducia allarmante. Le facce di chi era sul parquet e in panchina segnalavano uno scoramento evidente, una sensazione di impotenza da scacciare assolutamente dalla testa se si vuole ancora sperare nel ribaltone e giocarsi il tutto per tutto al Pala Ruffini fra tre gioni. L’intensità difensiva nei duelli individuali sarà determinante, e se sul perimetro è chiaro che Torino pagherà comunque dazio, a meno di miracoli, viste le caratteristiche di suoi giocatori, in area qualcosa di meglio si dovrebbe riuscire a vedere. Mancinelli, in assenza di alternative, sarà chiamato agli straordinari come al solito: se Fantoni e Bruttini, poco utili alla causa finora, dessero finalmente segnali di risveglio, sotto le plance Torino avrebbe un discreto vantaggio. Si aspettano poi sprazzi di orgoglio dal duo U.S.A., agonisticamente vicino a dei gattini appena nati nell’ultimo confronto, e una tenuta difensiva accettabile da Giachetti, uscito con le ossa rotte dal duello con Piazza. Quando per tutti i playoff, e la stagione regolare, l’ex Olimpia Milano ha regolarmente messo sotto i playmaker avversari.

Diretta su Sky Sport Plus HD, con collegamento a partire dalle ore 17.45