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Processo Federale Mps Siena, è caso sulla difesa degli Scudetti. Il 6 la seconda udienza

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David Moss e Ferdinando Minucci

Processo Montepaschi Siena in Tribunale Federale, si dovrà aspettare la seconda udienza per capire meglio che piega prenderà il procedimento nei confronti nella dirigenza della vecchia Siena, che deferita in ambito sportivo dopo le indagini che hanno promosso, tra le altre, le accuse di bancarotta fraudolenta, associazione a delinquere, falsa fatturazione e ricettazione, rischia la clamorosa revoca dei suoi scudetti conquistati tra il 2006 e il 2014. Nella giornata di giovedì si è tenuta la prima fase del dibattimento, nella quale sono state lette le memorie difensive e i fascicoli relativi ai vari deferimenti e ascoltati tutti i difensori delle parti costituite e i rappresentanti della Procura Federale: degli imputati, presente fisicamente solo l’ex presidente e gm Ferdinando Minucci, difeso dall’avvocato La Cognata di Roma, mentre gli altri sono stati direttamente rappresentati dai loro legali, Luca Anselmi dall’avvocato de Martino di Siena, Jacopo Menghetti dall’avvocato Storelli di Lucca, Olga Finetti dall’avvocato Madia di Roma, Paola Serpi dall’avvocato Fusco di Roma.  Il Tribunale Federale ha rigettato tutte le numerose questioni preliminari contenute nelle memorie e sollevate durante l’udienza dalla difesa, fissando la nuova discussione già per giovedì 6: gli avvocati degli imputati hanno anche chiesto, invano,  la sospensione del  procedimento disciplinare in attesa dell’istruzione probatoria penale, in virtù della non sussistenza di ragioni di celerità o urgenza, non essendo nessuno degli incolpati più tesserato FIP.

 

Il caso più chiacchierato fra tifosi e addetti ai lavori è stato dato dall’assenza di un rappresentante della difesa per conto della Mens Sana Spa attualmente in liquidazione, che ad oggi corre il forte rischio di vedersi sfilare i titoli senza poter presentare una difesa, anche se il giudice dovrà sciogliere le riserve sulla questione :  fra le eccezioni intanto rigettate, anche una che chiedeva la possibilità di integrare nel contraddittorio la nuova “Mens Sana 1871 a.r.l”  per difendere il soggetto, iniziativa negata dal Tribunale «In considerazione – si legge nell’ordinanza federale – della mancanza di elementi che possano far presupporre un’interrotta e completa continuità dal punto di vista sportivo, economico e societario tra la società “Mens Sana Basket s.p.a” e “Mens Sana 1871 a.r.l” che pertanto si ritiene non possa attribuirsi o rivendicare titoli conquistati dalla “Mens Sana Basket s.p.a”, né definirsi “litisconsorte necessario”». Situazione quindi molto difficile, con la Procura Federale che vorrà chiudere la partita già dalla prossima udienza: gli avvocati dei singoli imputati stanno cercando di difendere indirettamente anche la Mens Sana Spa, puntando il dito contro l’eccessiva fretta del Tribunale di arrivare a conclusione senza attendere la fine del procedimento penale. Proprio sulla necessità di difesa dei titoli, si è espresso il neo presidente della Mens Sana 1871, Andrea Viviani, che ha suggerito la possibilità di far intervenire nel procedimento un’associazione di tifosi interessata a salvare il destino degli scudetti.

 

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