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Virtus Bologna, Sabatini: “Tifo per Koponen in NBA”

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All’indomani della vittoria contro Teramo Claudio Sabatini è intervenuto su Stadio intervistato da Claudio Limardi. Diversi sono stati gli argomenti trattati, ecco quanto raccolto da BasketItaly.it.

Il calore del pubblico?E’ merito dei giocatori che si sono guadagnati la fiducia sul campo. Se penso a come eravamo partiti, che la scelta di Alex Finelli non era stata proprio accettata da tutti, direi che abbiamo fatto qualcosa di importante. Merito loro. Poi c’è un bel mix tra la parte storica della tifoseria e i giovani che hanno tanta voglia di sognare. Mi piace dire che il futuro va preparato, non va previsto. Noi l’abbiamo fatto“.

 

Il “Sabba” ritorna sulla scelta di Finelli: Sul piano tecnico no, le referenze che avevo si sono rivelate corrette. Come personalità sì, ne ha più di quanto pensassi. Soprattutto sono rimasto impressionato da come ha gestito la vicenda Homan. Ma potevo immaginarlo, perchè quando si cambia sponda a Bologna il rischio è di essere divorati. Lui non ha esitato: un segnale importante“.

Douglas-Roberts?Mai avuti dubbi su di lui. Quando gli abbiamo fatto la proposta pensavo ci fosse il 10% di possibilità che accettasse, non di più. Invece ha scelto di venire. Sapevamo che un americano che viene dalla NBA e non è mai stato qui non può completare l’inserimento prima di Natale. DJ Summers a Siena è andato via prima. Chris l’abbiamo aspettato ma soprattutto ha rispettato i tempi. In America fanno wrestling, qui facciamo boxe: la differenza è questa“.

Su l’ultimo tesseramento spiega:Per il momento dico che abbiamo grande fiducia in questo gruppo e non ci sono motivi per ritoccarlo. Se dovesse essere necessario farlo, prima dei playoff – se li faremo – ne riparleremo, a patto che il bugdet lo consenta. Sono fiducioso di non dover toccare nulla. Kris Lang e Dan Werner nell’ultima partita hanno dimostrato quanto ci possono aiutare. Non dimentichiamo che Lang due giorni dopo essere arrivato a Bologna si è praticamente fratturato una mano. Un altro si sarebbe fermato tre mesi, lui ha continuato ad allenarsi e giocare. Posso solo ringraziarlo. Avevamo scelto lui e Luca Vitali proprio perchè sapevamo che avrebbero dato qualcosa di più per la maglia. E sta succedendo“.

Sabatini inoltre chiarisce la situazione di Vitali:In pratica è stato fermo un anno, le sue qualità sono fuori discussione, pretende molto da se stesso perchè sa cosa poter chiedere al suo talento. Lo aspettiamo, come abbiamo fatto con Lang, ma lo aspettiamo fiduciosi. Io dico sempre a Luca di continuare a tirare perchè non ha certo disimparato. E’ solo una questione di tempo. Vitali non è mai stato un problema“.

Il patron spende due parole anche su Gaddefors, impegnato quest’anno ad Avellino: “Sta facendo una esperienza impagabile anche fuori dal campo, gioca con quattro americani e magari quando gli arriva la palla si chiede cosa farne. Ma è l’unico 92, insieme a Gentile, a giocare in serie A con costanza. E’ un anno che gli farà solo bene, e noi pensiamo a lui come a un giocatore destinato a giocare a lungo con la maglia bianconera”.

Ospitare ancora le Final Eight alla Unipol Arena?E’ a disposizione ma credo non abbiano un budget sufficiente. Scherzi a parte, io penso che quella competizione abbia senso solo a Milano, Pesaro e Bologna. Per gli incassi si deve giocare a Bologna. Milano è perfetta perchè nel raggio di 50-100 km ci sono tante squadre che possono partecipare. Torino è troppo decentrata, mi è sembrato masochismo organizzare le Final Eight lì, ma l’hanno fatto lo stesso“.

Il futuro di Koponen? “Dico la verità, leggere di Koponen a Siena o da altre parti mi dà fastidio. Molto fastidio. Capisco: è come quando parcheggi una bella auto e sei preoccupato che te la tocchino. Se non fosse una buona auto non saresti preoccupato. Però è così. Quando avevamo Will Conroy nessuno si preoccupava di dove avrebbe giocato dopo Bologna, ma Koponen è un’altra storia. Dico la verità: tifo perchè vada nella NBA. Non è un segreto. Petteri è come se fosse il mio quarto figlio, e so che anche lui è legato a quell’iniezione di fiducia che gli ho dato due anni fa”.

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