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Venezia-Cantù, il Count Down di BasketItaly.it

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La sfida tra Reyer e chebolletta rivisitata attraverso il nostro Count Down, non tanto e non solo pagelle (che il vostro cronista non ama particolarmente…) tipiche di altri sport, ma spunti di riflessione basati sui numeri della partita:

10 – come i 10 canestri (su 11 tentativi) di Szymon Szewczyk, che rivolta la partita come un guanto (16 punti nella ripresa) giocando da centro e dominando il pitturato.

9 – come i falli subiti da Guido Rosselli, assieme a 10 punti, 5 rimbalzi, 4 assist e 2 stoppate, per un 28 di valutazione da MVP “occulto” dell’incontro.

8 –  il voto di Yakhouba Diawara: se Venezia non affonda nel primo tempo lo deve a lui. Segna 29 punti (più 9 rimbalzi) prendendosi 21 tiri, non sempre ben costruiti, ma quelli importanti – soprattutto a livello psicologico – vanno tutti dentro.

7 – il voto alla chebolletta dei primi 18′, che sembravano preludere ad una partita in controllo, illusione svanita nella ripresa.

6 – come i rimbalzi di Kee Kee Clark: il più piccolo in campo, non in serata di grazia al tiro, si mette al servizio dei compagni con “intangibles” e giocate decisive che pesano sull’esito finale.

5 – come i falli di Johnny Tabu, che conclude anzitempo una partita ben interpretata fino ai 5′ finali, lasciando a piedi i suoi.

4 – come le trasferte consecutive vietate ai tifosi canturini dalle discutibili (per usare un eufemismo) decisioni dell’Osservatorio. E speriamo di non dover aggiornare ulteriormente il conteggio…

3 – come tiro da 3, soluzione nella quale si intestardiscono gli uomini di Trinchieri nella seconda metà (2/12 il dato parziale), rinunciando ad esplorare altre soluzioni nei possessi decisivi.

2 – come i rimbalzi offensivi presi da tutta Cantù nei secondi 20′ contro gli 8 degli oro-granata (22 a 10 il conto totale nella ripresa), che sovrastano i biancoblu per aggressività e determinazione.

1 – come l’unico tiro preso da Cusin in una partita nella quale non è di fatto mai entrato, complici i problemi di accoppiamento difensivo contro i quintetti piccoli di Mazzon.

0 – come i minuti in campo di Marko Scekic: altro giro ai box per il serbo, sulle cui reali possibilità di tornare a giocare e incidere come sa, i dubbi sono ormai più delle certezze.

Stefano Mocerino

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