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Varese, Frates: “Prenderemo un rookie. Perso troppo tempo con Mbakwe”

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Fabrizio Frates è stato uno dei tanti dirigenti italiani volati negli States per visionare talenti da portare in Italia. Terminato lo scouting, è tempo di bilanci che il coach fa sulle colonne de “La Prealpina”: “Missione molto impegnativa ma molto interessante. Di giocatori ne abbiamo visti tantissimi, da quelli imprendibili a quelli cui ci può avvicinale. Però operare sul mercato non è facile. A parte 5 o 6 squadre, le italiane hanno sostanzialmente disponibiltà analoghe e siamo un po’ tutti sugli stessi obiettivi. E poi rispetto a qualche anno fa c’è molta più concorrenza a livello europeo. Con Russia e Turchia non siamo in grado di competere, siamo agli stessi livelli di Israele, Francia e Germania e soprattutto questa lega gode di molta considerazione”.
 
Il lavoro fatto negli USA non è stato però vano e già si sa su quale tipo di giocatori puntare: “Se non altro abbiamo definito i ruoli ed i profili sui quali operare, mentre altri sono molto più indietro di noi nella costruzione della squadra. Di sicuro il fatto di aver firmato Coleman, che è elemento dalle caratteristiche ben precise, restringe il campo delle ipotesi. Sul piano tecnico ora è più facile cegliere lavorando su un giocatore che si incastri bene con Aubrey. Per il nostro livello di budget non è facile individuare un elemento che garantisca allo stesso tempo personalità, difesa e tiro e dovremo scegliere quale caratteristica eventualmente considerale meno. Con la conclusione delle Summer Leagues però capiremo se quei giocatori che hanno contratti non garantiti con squadre NBA saranno invitati ai camp di ottobre oppure saranno disponibili subito per l’Europa. Servirà essere molto freddi e pazienti e non farsi prendere dalla frenesia di completale la squadra”.

La trattativa sfumata con Mbakwe ha lasciato molto amaro in bocca anche perchè, possibili alternative nel frattempo si sono accasate altrove: “Abbiamo passato un bel po’ di tempo sulle piste di Mbakwe cui abbiamo sottoposto un’offerta a nostro avviso molto interessante, purtroppo abbiamo perso tempo ed altri obiettivi e in questo momento la priorità è concentrata integralmente sui due titolari perché non puoi pensare di impegnare budget sulla panchina senza sapere quanto costa il quintetto. Siamo comunque attivi su quei ruoli ma entreremo nel vivo quando capiremo cosa serve come idea tecnica e quanto avanza da spendere.”

Il budget di Varese però non consente colpi eclatanti e così è necessario affidarsi ad almeno un rookie: “Con ogni probabilità almeno un rookie dovremo prenderlo. Avevamo puntato sul ruolo di pivot perché sembrava quello meno rischioso rispetto alla cabina di regia. Ora valuteremo di nuovo le situazioni
disponibili. Un po’ per scelta economica ma anche per filosofia che ci ha portato comunque a voler puntale su giocatori giovani scartando veterani che ci sono stati offerti. Bisogna avere anche un po’ di fegato per seguire questa strada che può sembrare rischiosa ma è ancor stimolante. Certo ci vuole anche un pizzico di fortuna nell’individuare un ragazzo giusto che si ambienta in fretta nonostante il salto tra il basket del colleae e quello europeo sia lunghissimo; nell’eventualità però confido che la solidità del gruppo e l’esperienza di Ere possa esserci di aiuto per prenderlo per mano”.