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Una Cantù ‘energetica’ oscura Venezia alla prima di campionato

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E’ a carico della Reyer la prima bolletta emessa, in omaggio al nuovo sponsor, dalla Pallacanestro Cantù. Conto salato, venti punti tondi tondi, 81-61 il dettaglio, che i biancoblu accumulano in una partita sempre dominata, nella serata in cui la società scopre il banner della Supercoppa vinta a Rimini davanti ad una NGC Arena gremita di ‘fedeli’.

Trinchieri vede sei dei suoi (tutti i volti nuovi) in doppia cifra, con rotazioni che si dimostrano in grado di tener costante l’intensità per 40’, contro una Venezia penalizzata invece dalle assenze pesanti di Szewczyk e Bowers.

Jerry Smith (13 con 5 rimbalzi e 4 assist) e Jeff Brooks (14 con 7 rimbalzi, al netto di qualche ingenuità da limare) portano a casa i bottini più consistenti, seguiti a ruota da un Tyus che da una scossa alla partita ogni volta che entra (13, 5/5 dal campo, 8 rimbalzi) e da un Tabu (11 e 5 assist) che brilla per lucidità e forma con l’ex-Cardinal una coppia di point guard difficile da contrastare. Con Aradori (12 e 7 rimbalzi) e Cusin (10 più 4) Cantù non ha quasi bisogno dei punti dei senatori, anche perché domina letteralmente sotto i tabelloni (44-33 con 17 rimbalzi offensivi per i biancoblu) dove registra anche 6 inusuali rimbalzi di un battagliero Mazzarino.

Per gli uomini di Mazzon poco da salvare: annichilito Clark (13 solo grazie a due triple nell’ultimo minuto), i lagunari si sono affidati al volenteroso Young (19 e 4 rimbalzi) e all’energia spesso confusionaria di Diawara, non trovando niente dai lunghi (solo 4 con 2 rimbalzi per un Eric Williams presto condizionato dai falli) e poco anche dalla panchina. Serata da dimenticare anche dal perimetro, con il 4/21 di squadra.

Quintetti grossi da entrambe le parti in avvio, con Brooks e Diawara a fronteggiarsi da numeri 3 e le coppie Leunen-Cusin e Fantoni-Williams sotto canestro. Jerry Smith, con due assist recapitati a Cusin su altrettanti roll in area, si conferma subito motore di Cantù, che prende i tiri rapidi che la difesa veneta concede, sbagliandone più di uno, ma generando il primo break della partita sulla tripla di Tabu del 16-9. Mazzon ordina la zona, togliendo fluidità all’attacco canturino, in attacco alle invenzioni di Young e alla fisicità di Diawara si aggiunge l’impatto di Rosselli e Zoroski, per un finale di quarto marca Reyer, chiuso sul 21-15 interno.

Tyus, che ha trovato il tempo per farsi notare negli ultimi possessi della prima frazione, apre con lo stesso registro la seconda, esaltando il pubblico con due delle sue schiacciate. Williams lascia qui le deboli sue tracce nel match e qualche fallo di troppo dei biancoblu tiene lì la Reyer dalla lunetta. Cantù viaggia a cavallo della doppia cifra di vantaggio, fino alla sferzata di energia di Tyus e Brooks e con un ultimo minuto giocato con grande intelligenza da Tabu (quick two a 38” dalla fine, per guadagnare un ulteriore possesso che l’ex Penn State sfrutterà9 che allarga il gap al +13 dell’intervallo. Venezia è ancora a secco da tre (0/5) e va sotto pesantemente a rimbalzo.

I biancoblu tornano in campo con la voglia di chiuderla il prima possibile. Difesa aggressiva da una parte, i centri di Aradori e Smith dall’altra e Cantù scollina oltre i 20 di vantaggio a metà quarto. Qui l’unico passaggio a vuoto degli uomini di Trinchieri, frutto di qualche errore banale, che incassano il 9-0 Reyer, ma è un fuoco di paglia e i biancoblu sono ancora i più lucidi nel finale di quarto con la coppia Brooks-Tabu a ridare il +15, sul 59-44.

Sono Cusin e Leunen i avvio di quarto periodo a scrivere l’ulteriore 6-0 che toglie ogni velleità agli avversari. Da qui alla fine, da registrare solo i 5’ di small-ball, con Leunen da una parte e Fantoni dall’altra da centri e il ritorno sul parquet a 3’14” del guerriero Marko Scekic, accolto dall’ovazione del Pianella.  Finisce 81-61, con  Venezia che rimanda il confronto con le proprie ambizioni ad occasioni più fortunate, aspettando di ritrovare elementi essenziali come Szewczyk e Bowers, mentre Cantù continua la striscia positiva in partite ufficiali e si gode, rarità in queste due settimane, quattro giorni di lavoro in palestra per affinare i propri meccanismi, in vista della trasferta di domenica sera a Roma contro la Virtus di coach Calvani e Gigi Datome.

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