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Turner e Anosike mandano in corto circuito Cantù. Vuelle-VitaSnella in CountDown

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Trasolini Marc, pesaroPresenta un conto salato la trasferta marchigiana alla (ex)capolista Cantù, piegata da una Vuelle capace di giocare oltre i propri limiti e portare a casa un successo chiave per prestigio e classifica, dopo aver solo sfiorato l’impresa contro Brindisi. Pesaro domina nelle aree colorate, guadagna quasi il triplo dei liberi (23/32 contro il 10/11 ospite) in virtù della maggiore aggressività ed energia che porta in campo ed è più lucida quando conta, contro una VitaSnella che per condizione fisica e mentale sembra al punto più complicato della sua stagione.

Non basta un Ragland volenteroso (18, 4/8 da tre e 2 assist), ma in versione solista più che uomo squadra, a risollevare le sorti brianzole, piegate dal rebus Anosike, contro cui Uter (13 e 4 reb) e il rientrante Cusin (5 più 4 reb e 3 stoppate in 16′) cercano invano di fare argine. I problemi di falli di Leunen e Aradori (12 e 5 reb), in campo per soli 5′ a testa nel primo tempo, complicano ulteriormente la partita degli ospiti, travolti da un ottimo Turner e dall’impatto di Musso dalla panchina:

10 come i punti di Elston Turner (19, 8/18 dal campo, 6 reb) nel terzo periodo, quando stoppa il tentativo di fuga di Cantù e tiene cucito il punteggio, creando le premesse per il break vincente del quarto di coda. Il prodotto di Texas A&M fa male sia dal perimetro (3/7 da tre), sia quando mette palla a terra (5 falli subiti) lasciando una pesante impronta sul match con il suo atletismo.Elston Turner VL Pesaro

9 come i falli subiti da un Anosike dominante, che firma 25 punti con 7/9 al tiro,11/15 in lunetta e 6 rimbalzi per un colossale 36 di valutazione. Il centro di origini nigeriane controlla il pitturato, carica di falli i lunghi VitaSnella e rappresenta per 40′ un enigma insoluto per la difesa di Sacripanti.

8 come le economiche palle perse dalla Vuelle a fronte di 12 recuperi e 9 assist. La maggior lucidità pesarese nei frangenti decisivi del match (1 solo pallone sprecato nel quarto periodo) fa la differenza, nonostante il magro 5/19 dall’arco. La mano di Petty (10, 8 reb e 4 assist) in regia produce i primi frutti, lasciando aperta la porta salvezza per i biancorossi.

7 come i rimbalzi, di cui 5 in attacco, di Marc Trasolini (10, 3/8 dal campo, 2 recuperi), che nei possessi decisivi arpiona un paio di carambole sotto il canestro ospite, trasformandoli nei punti che tengono a distanza Cantù nel tentativo di rimonta finale.

6 come i rimbalzi di Awudu Abass, insieme a 10 punti con 2/2 dall’arco in 12′. Il talento comasco rappresenta una delle poche note positive della serata per Sacripanti, il suo infortunio (caviglia) nel terzo periodo toglie una preziosa alternativa nello spot di ala grande, proprio nel momento in cui Cantù sembrava aver trovato la chimica giusta per il quintetto.

5 come i canestri dal campo di Bernardo Musso (14, 4/5 da due, 4 recuperi), la cui energia dalla panchina è determinante al posto dell’evanescente Ravern Johnson. L’italo-argentino, pur impreciso dal perimetro (1/5 da tre), morde in difesa, dove capitalizza gli errori avversari trasformando più volte le palle rubate in contropiedi dall’impatto devastante sulla partita.

Senza titolo4 come i soli assist di tutta Cantù a fronte di ben 16 perse, alcune davvero banali, per un inusuale quoziente di 0.25, eccellente sintesi delle scelte deficitarie in fase offensiva dei brianzoli. La “pistola fumante” della sconfitta VitaSnella in riva all’Adriatico sta proprio qui.

3 come i canestri dal campo col 100% al tiro per Roberto Rullo (9, 2/2 da tre in 13′). Il teramano sembra ispirato nei minuti in cui il suo coach lo chiama sul parquet e in una serata in cui tanti titolari faticano una chance anche nel quarto periodo (dove rimane seduto per 10′) forse l’avrebbe meritata.

2 come le uniche triple a segno per Cantù nella ripresa su 13 tentativi, dopo che il 7/14 dei primi 20′ aveva sostenuto l’attacco biancoblu, coprendo le magagne nella metà campo difensiva. Quando si esaurisce la vena dai 6.75 l’attacco di Sacripanti entra in sofferenza e la scarsa lucidità con cui i brianzoli affrontano l’ultimo quarto (0/4 dall’arco, 5 perse con 1 solo assist) trascina a fondo le speranze di successo in trasferta.

1 come l’1/7 di Stefano Gentile  (10, con 2 rimbalzi e nessun assist) dall’arco dei tre punti. L’uomo da Maddaloni non trova l’abituale ispirazione e spara a vuoto dalla distanza, spinto a ricercare la soluzione personale dal vuoto di idee dell’attacco canturino.

0 come i punti di Maarty Leunen e Michael Jenkins. Il capitano (0/6 al tiro e –11 di valutazione in 15′) litiga coi falli fin dall’inizio e non riesce ad entrare mai in partita, pur prendendosi la responsabilità di tirare palloni pesanti nel quarto di coda. La guardia da Winthrop University (0/5, –7 di valutazione in 24′) tocca forse il punto più basso della propria carriera canturina, apparendo smarrito in campo quando, con palla in gioco, si ferma a chiedere indicazioni alla sua panchina causando una delle perse più imbarazzanti della serata.

Stefano Mocerino

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