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Serie A. Milano. Il capitano Alessandro Gentile e la sua palla a spicchi. Nba vicina?

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alessadnro gentile, milano Campionato, parentesi Coppa Italia, Eurolega, Nba. Ha toccato tutto il possibile della sua palla a spicchi il capitano dell’Olimpia Milano Alessandro Gentile, che si è confidato su Gazzetta dello Sport al giornalista e suo biografo Vincenzo Di Schiavi. Brevi riflessioni su ogni settore che riguardano da vicino l’atleta. Un passo per volta. Forma fisica e infortuni finora hanno spesso, e purtroppo, accompagnato l’ala biancorossa, «impedendomi di poter fare molto di più;  – ha detto – per due mesi ho sofferto di atroci dolori alla schiena, ho giocato anche quando mi sentivo a pezzi e mi sono fermato solo quando non potevo farne a meno». Vedi la Coppa: «Ero appena rientrato da un infortunio e quindi le condizioni fisiche non erano ottimali, soprattutto per giocare partite del genere, secche. Contro Avellino non ho brillato. Poi, dopo che si è deciso su chi affidarsi per provare a dare una svolta, io mi sono trovato in un contesto lontano dal mio abituale e di conseguenza non mi sono espresso come avrei voluto». Le statistiche in realtà parlano bene di lui, ma «io i numeri, anche se sono i migliori in carriera, non li guardo; conta l’atteggiamento e in molti casi io l’ho avuto sbagliato». Anche in Eurolega, come ad esempio contro Novgorod: «Non voglio mai trovare scuse, ma quest’anno rispetto alla passata stagione, questo è stato spesso un nostro difetto, – ha spiegato – e comunque l’Eurolega è un mondo a parte, in cui faticano anche altre grandi, come Efes. Forse la gente si aspettava che arrivassimo alle final four senza batter ciglio». Se nei ‘bassi’ il capitano inserisce la competizione europea, tra gli alti annovera almeno il campionato: «Stiamo andando bene». Anche se tra lui e il coach, Luca Banchi, a volte non è sempre così facile: «Rapporto complicato, i nostri caratteri sono molto diversi. Ma abbiamo vinto uno scudetto e per farlo abbiamo messo davanti a tutto il bene del gruppo e abbiamo lasciato in secondo piano le questioni personali». Si è già più volte parlato di un possibile trasferimento di Gentile in patria americana; potrebbe essere presto nello stesso continente con Bargnani, Belinelinelli, Gallinari e Datome? «I Rockets mi fanno già sentire uno di famiglia, – ha detto – l’Nba potrebbe arrivare molto presto, è una sfida che mi affascina molto; vedremo, sicuro la decisione non sarà influenzata dalla vittoria o meno dello scudetto». Per ora testa al finale di stagione e ai successivi play off. Desiderio: scudetto bis.