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Sassari vs Pistoia in CountDown

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Drake Diener

10 passi per ripercorrere il match fra la Dinamo Banco di Sardegna Sassari e la Giorgio Tesi Group Pistoia

10: Con un 0 vicino fa 100. Come i punti messi a segno dalla Dinamo ad una incolpevole Pistoia; il giro di ruota ha offerto il massimo auspicabile per il punteggio, ma mentre qualcuno gioiva per il risultato, coach Sacchetti appariva in sala stampa davvero arrabbiato. “Abbiamo fatto un passo indietro” e nessuno può dargli torto (anche perché la stazza è comunque invidiabile); Sassari ha vinto di talento e profondità del roster, ma Pistoia è rimasta in partita per tre quarti grazie ad una difesa troppo spesso molle dei padroni di casa. CERCASI GRINTA

9: Come i punti di Galanda: vederlo accoppiato con Tessitori faceva tenerezza, 19 anni di differenza che si sono visti tutti in alcuni frangenti della gara. Il capitano Pistoiese ha dato ordine alla manovra offensiva degli ospiti, si è dimostrato ancora efficace dalla lunga distanza e ci ha messo quel tocco di esperienza cestistica per la quale i giovani dovrebbero pagare per apprenderla. In particolare in un episodio, ha sbracciato proprio in un contatto con Tessitori, nessuno dei due aveva ragione, nessuno dei due aveva torto, ma indovinate a chi è stato fischiato il fallo? HIGHLANDER

8: Come gli assist di Wanamaker; con Travis Diener e Marques Green in campo è lui il miglior passatore della partita; non è propriamente un merito, perché mette in evidenza come il gioco di Pistoia, sia un po’ troppo legato all’ex Teramo; lui comunque non tradisce le aspettative e spesso riesce, soprattutto nell’uno contro uno, a mettere in crisi la difesa Sassarese. Croce e delizia di un gioco fatto di atletismo ma ancora acerbo, che ha necessità di pazienza, perché i tanti rookie del campionato in maglia Pistoiese possano adattarsi alla LegaA. EVOLUZIONE

7: Come i canestri di Drake Diener nel terzo quarto. Una macchina, che ha scagliato 3 bombe una di fila all’altra, facendo perdere per alcuni minuti la bussola a Pistoia. E’ in un momento di forma pazzesco; sarà la nascita della seconda genita, saranno i due anni di contratto, sarà che per lui i canestri sono come le ciliegie, sarà quel che sarà, ma di sicuro in questo inizio di campionato per la Dinamo, le vittorie hanno un numero e quello è il 16 di ManDrake. PAZZESCO

6: Come i rimbalzi di Linton Jhonson: un dato inutile perché tutti si ricorderanno di lui in questa partita per un azione. La connection la si conosce a memoria; lo spettacolo che lui e Green invece regalano, ogni volta è fonte di esaltazione sopra ogni limite. Alley Oop ad una mano pazzesco in transizione. Pubblico in delirio e il buon President galvanizzato. Gli si chiedeva però anche di essere più presente in difesa, lui risponde con due stoppate, ma ancora non è al top nella propria metà campo. UP & DOWN

5: Come i rimbalzi di Washington; segna anche e soprattutto 20 punti eppure chiude con 12 di valutazione; cosa rovina i conti dell’ala di New Orleans? Le 7 perse che in una squadra che lotta per la salvezza pesano come un macigno. Determinazione e voglia non mancano al n°12, però l’attenzione da mettere in campo deve essere superiore, se Sassari in questa stagione può essere considerata una sconfitta preventivabile, i prossimi impegni di campionato che vedranno due impegni casalinghi in 4 gare contro Pesaro e Cremona, risulteranno già decisivi per la lotta salvezza. DA RIVEDERE

4: Come gli assist di Marques Green, il capitolo assist per Sassari è ricco di sfumature, come è ricco di talento in regia il suo roster; nel momento in cui si pensa che Travis Diener sia il play designato per lo starting five, Sacchetti mette l’ex Avellino in quintetto ed oltre al già citato alley oop da applausi, sfodera delle giocate niente male; in particolare sembra essersi adattato al gioco di Sacchetti che opta spesso per il tiro dalla lunga distanza (vedi gioco da 4 punti), chi ha buona memoria ricorderà che ieri, il buon Marques con un crossover che ha mandato per terra Meini, ha conquistato ancora una volta il pubblico di Sassari ed in particolare uno spettatore molto vicino all’azione che ha sorriso per i 10 minuti successivi al canestro. Parliamo di Travis Diener; tutti temevano la compresenza dei due in squadra, loro sembrano adorarla. DA TEMERE

3: Come le bombe di Gibson; ne segna 17 e sfodera anche 5 assist; non aggiusta il suo tabellino nell’ultimo quarto nonostante lo giochi tutto e nell’ombra è forse il migliore dei suoi. Pistoia può migliorare, lui è la base di partenza per farlo. FONDAMENTALE

2: Come i canestri dal campo di Riccardo MI FACCIO IN 4 Cortese; nuova stagione in A dopo qualche anno di digiuno e lui vuole dimostrare di essersi meritato questa responsabilità; giocatore disposto al sacrificio, soffre la marcatura su Caleb Green, che nell’ultimo quarto con questo accoppiamento, di fatto chiude la gara. Lui è esente da colpe, fa il possibile in difesa e i punti che realizza sono anche di buona fattura, purtroppo per coach Moretti però, la sua grinta non può essere trasmessa ad altri, vedi Jhonson. DA IMITARE

1: Il canestro dal campo di Travis Diener nell’ultimo quarto, oltre i sorrisi per le giocate di M.Green, TD12 mette in campo la solità capacità di leggere la gara. In particolare capisce che il compagno da servire nell’ultimo quarto è Caleb Green e non perde l’occasione per farlo; l’ex Orleans risponde presente, ne mette 11 nell’ultima frazione e dimostra che nonostante lui e Travis non si conoscano sul parquet da troppo tempo, comunque sanno che ci si può fidare reciprocamente. INTESA

0: Le risposte del gruppo organizzato di tifosi BARAONDA alle provocazioni del COMMANDO, tifoseria organizzata della Dinamo, una scelta saggia e frutto di maturità, di fatto un piccolo passo per seppellire una vecchia ascia di guerra. Non è tanta la voglia di parlare di questo episodio, perché al di là delle motivazioni che spingono le tifoserie a beccarsi, valide o meno a seconda dei pensieri soggettivi, ma dispiace il fatto che è sembrato per lunghi tratti che fossero più forti gli sfottò, dei cori pro Dinamo. Per tanto tempo il settore C è stato il cuore pulsante del PalaSerradimigni, distinguendosi in primis per la voglia di divertirsi in maniera sana e con uno spirito spesso invidiato da altri Palas; sarebbe bello per tutti, che quell’invidia rifacesse capolino dentro l’impianto sassarese, grazie all’originalità e alla voglia di sostenere la squadra che ha sempre distinto il pubblico del PalaSerradimigni.

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