fbpx
Home Serie A Sassari vs Cremona: 10 passi per riviverla, ecco il countdown

Sassari vs Cremona: 10 passi per riviverla, ecco il countdown

0

sassari 10 passi per rivivere l’emozionante sfida tra Sassari e Cremona di ieri sera, tra Coppe misteriose e coreografie led  ripercorriamo la vittoria della Dinamo sulla coriacea Cremona.

10: Come il voto alle coreografie del pubblico di Sassari. Il giorno era speciale e lo sapeva una regione intera; si riparte da Campioni d’Italia, un emozione difficile da spiegare, ma che le due tifoserie organizzate (Commando e SettoreD) hanno saputo trasmettere nel migliore dei modi al pubblico del PalaSerradimigni e a chi era a casa.

 

Da una parte il tricolore in led, a rappresentare nel buio della presentazione della Dinamo, la luce che ha guidato Sassari a conquistare il suo primo storico successo da cucire sul petto; dall’altra uno splendido striscione per ricordare qual è la città che si fregerà dello scudetto sul petto e la frase: “Insegui i sogni che credi sino al giorno che li rendi veri”, una citazione degli Articolo 31, che rappresenta alla perfezione la speranza che ogni tifoso Dinamo ha portato con sé da quando si è avvicinato a questo sport. SURREALISMO

9: Come i rimbalzi in più di Cremona; può una squadra tirare di meno, ma vincere lo stesso? La risposta è SI se sei la Dinamo e per ogni cosa vera, è vero il suo contrario. Cremona viene battuta tirando di più, una differenza nelle medie realizzative notevole che testimonia da una parte la grande intelligenza tattica messa in campo dagli uomini di Pancotto, dall’altra un maggiore talento realizzativo, non supportato però dalla stessa fame a rimbalzo. KILLER INSTICT

8: Come i punti di Marco Cusin; il suo rapporto con Sassari non è mai sbocciato, ne prima ne durante ne dopo il suo passaggio in biancoblu, qualche fischio sporadico non ha comunque scoraggiato il centro azzurro. Cusin è infatti partito dalla panchina per una condizione ancora tutta da ricreare dopo l’Europeo, così come la sua intesa con i compagni in quanto ultimo uomo aggregatosi al roster, ma ha subito ricordato a tutti il suo valore; la Vanoli con lui in campo è sembrata avere un’altra marcia, soprattutto nella lotta a rimbalzo dove con il suo tagliafuori ha spesso agevolato i compagni, vedi le 9 carambole di Washington. Soffre Alexander, ma per chi ha visto la gara di ieri non è una sorpresa, ma conferma la voglia di emergere della Vanoli, con il suo pieno inserimento accanto quello di Vitali, è lecito per Cremona ambire ad una stagione ricca di soddisfazioni. PILASTRO
christian eyenga, sassari
7: Come le schiacciate di entrambe le squadre; in una gara in cui spesso la Vanoli ha indossato la maglia di casa, interpretando al meglio il contropiede, al PalaSerradimigni non sono mancate le occasioni per scambiare il parquet come una pista di decollo. Alexander ed Eyenga da una parte hanno strappato applausi a scena aperta con un paio di giocate da testa sopra il ferro, dall’altra Cusin e Southerland hanno risposto nel migliore dei modi, ricordando come schiacciare nel più breve tempo possibile, significhi prima di tutto raccogliere due punti e poi magari trovare un tiro libero aggiuntivo. Riflessione a margine dopo diverse giocate di ieri: ma non è che il tanto bistrattato gioco di Sacchetti, vedi contropiede repentino, sta iniziando a fare scuola un po’ in tutta Italia? VOLI
fabio mian, cremona
6: Come le triple tentate da Mian; solo applausi per il classe ’92 che a dispetto di cognome, barba e provenienza Goriziana non è parente del Michele Argento Olimpico; Mian ha dimostrato di saper fare molto male indipendentemente dall’avversario che ha di fronte; 13 punti in 14 minuti di gioco dopo la sirena del secondo quarto e naturalmente attenzioni raddoppiate dopo la pausa lunga, ma fa sempre piacere vedere come ci sia la crescita continua di talenti azzurri, che non si limitano a sporadiche prestazioni, ma provano a sfruttare nel migliore dei modi l’esperienza acquisita sul campo. Speranza a margine: arriverà un giorno in cui questa esperienza per i giovani Italiani, potrà essere costruita prima dei 23/24 anni, quando in tutto il resto d’Europa i pari età stanno già giocando in squadre di vertice? PROGETTI GIOVANILI

alexander joe, sassari5: Come i falli di Alexander; per chi ha visto la gara ieri il pensiero è solo uno: se l’ex Maccabi regge fisicamente, non può che dominare nel campionato Italiano. Una serie infinita di soluzioni balistiche, una forza fisica impressionante e un atletismo senza pari per un centro.
Giocatore completo, ha fatto più paura per il fatto che Sacchetti lo abbia definito completamente fuori condizione, che per il fatto che da fermo è arrivato a saltare con la testa sopra il ferro. Il dubbio sulla sua tenuta fisica rimane e soltanto i giorni che passano potranno toglierlo o confermarlo, ma nel frattempo i tifosi Sassaresi si sfregano le mani. ALTRO LIVELLO

4: Come le triple di Logan; mentre negli ultimi e decisivi minuti i giocatori normali vedono al posto del canestro una buca di un campo da golf, David Logan pare possa vedere un Canyon. Passano gli anni ma non cambia la sua capacità di essere decisivo nei momenti che contano e quella freddezza e quella capacità di chiudere la gara che Pancotto ha lamentato di non aver visto nei suoi, l’ha invece colta nella canotta n°3 dei campioni d’Italia. KILLER

3: Come i piccoli schierati da Sacchetti nel finale. Sassari soffre a rimbalzo e allora il coach dei biancoblu costringe Pancotto ad adattarsi, con Logan Haynes e Stipcevic in campo, Eyenga da 4 e Alexander nel pitturato; una soluzione forse estrema ma non nuova, che permette a Sassari di riequilibrare nel finale, una gara che Cremona aveva di fatto giocato alla perfezione. Se nel supplementare è Logan l’eroe, Sassari dimostra che anche nei 40 minuti si possono trovare altri “coraggiosi”; è il caso di Stipcevic, che segna i 5 punti finali di Sassari che allungano la gara di 5’. Il Croato ha già avuto modo di ambientarsi nella città Sarda, dimostrando come il modo migliore per integrarsi nel gioco biancoblu, sia quello di alimentare i portafogli dei cardiologi. CORAGGIOSI

2: Come i trofei che rappresentano lo scudetto. Mentre i 5000 del PalaSerradimigni pensavano di avere delle allucinazioni e in rete iniziava il processo su chi avesse lavato troppo a caldo la Coppa consegnata a Giugno alla Dinamo in quel di Reggio Emilia, è arrivata la spiegazione del perché il trofeo dello scudetto, fosse diverso da quello visto in tv e in Piazza d’Italia nei mesi scorsi. Quella vista sul parquet del PalaSerradimigni, è infatti la coppa inviata d’ufficio dalla Fip insieme allo stendardo da affiggere sul soffitto dell’impianto di gioco, mentre quella più grande vista in precedenza, è quella commissionata e consegnata dalla LegaBasket, al momento della conquista sul campo dello scudetto. MISTERO RISOLTO

1: Come le volte in cui è stato usato l’Instant Replay nella gara di ieri. Utilizzato per capire se un tiro di Stipcevic fosse da 2 o da 3 punti, sono rimasti, per lo meno ad occhio nudo, dei dubbi su diverse decisioni ed interpretazioni del regolamento da parte degli arbitri. Senza cercare nessun processo sul metodo arbitrale, la sensazione generale da una parte e dall’altra è stata che si stesse per rovinare un ambiente di gara tra le due squadre, che tutto faceva presagire, meno che potessero crearsi delle tensioni. Invece il pubblico si è scaldato parecchio e anche in campo si è visto qualche colpo di troppo e atto di nervosismo che non ci si aspettava. SERVE SERENITA’
Senza titolo
0: Come lo spazio che sta per rimanere sul soffitto del PalaSerradimigni; la nostra è solo una battuta per raccontare il momento particolarmente emozionante nel pre partita, quando è stato svelato il vessillo raffigurante il primo storico scudetto Sardo. Parole ricche di storia ed emozione quelle lette dallo speaker Sassarese, che hanno commosso i 5000 tifosi presenti. STORIA.