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Sassari, capitan Giacomo Devecchi: “Speriamo che la situazione si risolva al più presto”

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Intervistato da La Nuova Sardegna il capitano del Banco di Sardegna Dinamo Sassari, Giacomo Devecchi, parla del problema del Coronavirus.
Il giocatore ha i genitori e il fratello che risiedono a Graffignana, comune in provincia di Lodi che dista a meno di 20 chilometri dalla “zona rossa” del focolaio della malattia. Ha fatto visita per un paio di giorni per i saluti alla famiglia, poi il rientro in Sardegna venerdì scorso, scoprendo domenica che il Governo ha disposto la quarantena per il Lodigiano.

“Appena sono rientrato a Sassari ho avvisato i medici della Dinamo. Più per correttezza che per paura. Non avevo neanche il raffreddore. In ogni caso ho fatto tutti i controlli e sono risultato sano come un pesce. Non ho effettuato il test del coronavirus, perché non avevo alcun sintomo influenzale né ho avuto contatti stretti con persone risultate positive. Vorrei far sapere a tutti i tifosi biancoblù che il capitano della Dinamo è in gran forma. Fa più paura un avversario sotto il canestro… Spaventato? No, figurati. Stavo bene, anzi benissimo, ma ho voluto ugualmente avvisare lo staff della Dinamo. Limitazioni? Nessuna, però nelle prossime settimane, almeno fino a quando non terminerà l’emergenza, non potrò andare a far visita ai miei. Graffignana non è nella zona rossa, ma come mi raccontano i miei genitori e mio fratello, c’è una sorta di coprifuoco, bar e ristoranti chiusi dopo le 18, poca gente in giro. E chiese chiuse. Mia mamma per seguire la messa deve andare in un comune vicino. Speriamo finisca tutto al più presto”.

“Mercoledì dobbiamo giocare in Champions League contro gli spagnoli del Burgos. È l’andata dei quarti, una gara importante. Per ora l’incontro è confermato, nessun rinvio, speriamo bene, incrociamo le dita”.

È cambiata la vita degli sportivi ai tempi del coronavirus? “Continuiamo ad allenarci, come sempre, anche perché ci aspettano appuntamenti importanti. E siamo seguiti dai medici e da tutto lo staff, come al solito. Nessuna preoccupazione. Certo, speriamo che la situazione si risolva al più presto perché è triste giocare le partite a porte chiuse, come sta succedendo nel calcio. Senza i tifosi lo sport muore”.