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Roma-Venezia in Countdown: Clark non basta, Datome supera i 2000 punti in A, Jones migliora

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Nella cornice del PalaTiziano Roma riesce a battere, dopo qualche sofferenza, Venezia per 74 a 69 e sogna ad occhi aperti. Ecco i numeri e le curiosità del match, tutto rigorosamente in Countdown.

10 come i minuti che compongono il primo quarto di gioco, molto spesso tallone d’Achille della Virtus. In diverse partite i giallorossi sono partiti col freno a mano tirato: a volte, come contro Siena e Venezia,riesce la rimonta, altre volte, come contro Milano e Reggio Emilia, si paga dazio e ci si ritrova a leccarsi le ferite. Occorre rimediare.
9 i falli subiti da Lawal. Ne sarebbe bastato solo un altro per permettere al nigeriano di scrivere una tripla doppia avendo già segnato 22 punti e raccolto 11 rimbalzi. Ottima prestazione quindi, superlativa se si considera che i primi 13 punti di Roma li segna tutti lui.
8 i canestri dal campo di Clark. Il play di Venezia segna 22 punti (4/5 da due e 4/7 da tre) e insieme a Szewczyk (18 punti) è l’unico capace di metterla con continuità. Se Mazzon resta in partita lo deve alla zona (usata per tutti i 40′) e all’ex Pesaro.
7 i punti di Venezia nel secondo quarto nel quale i lagunari scompaiono offensivamente dalla partita. E’ così che Roma riesce a ricucire lo strappo creatosi nella prima frazione e soprattutto a mettere le mani sull match. Sarà Datome a dare la carica (8 punti tra il 10′ e il 20′) insieme ad un positivo Jones.
6 i punti di Taylor. Dopo i 21 contro Cremona e Siena ci può stare una serata di “ordinaria amministrazione”. Già, perchè nonostante il poco contributo offensivo, il ragazzo da Wisconsin comunque non sfigura, in attesa di giorni migliori che siamo sicuri arriveranno.
5 sono le palle perse di Bobby Jones. I demeriti dell’ex Montegranaro finiscono qui perchè nel complesso la sua prestazione è più che buona: tanta difesa e 13 punti in 19 minuti con 3/4 da due e 1/1 da tre, a dimostrazione della crescita di cui si è reso protagonista. Ora si attende solo che dia continuità alle sue prestazioni.
4 sono le vittorie consecutive di Roma, 9 nelle ultime 11 partite. Questo trend ha regalato un terzo posto che fa stropiciare gli occhi ai tifosi capitolini e che si spera possa far riempire un PalaTiziano non sempre gremito in ogni ordine di posto. Avanti così!
3 sono le sconfitte consecutive di Venezia. Montegranaro, Milano e Roma hanno arrestato quella marcia (5 vittorie nelle precedenti 6) che aveva condotto i veneti in piena zona playoff. L’ottavo posto per ora è ancora salvo ma occorre invertire la rotta perchè dopo gli investimenti fatti in estate sarebbe un fallimento non partecipare alla postseason.
2 x 1000. Superare quota 2000 punti in A era l’obiettivo della serata di Datome. Ne mancavano solo nove ma Gigi si sa, ama portarsi avanti col lavoro e ne mette ben 17 (3/7 da due, 3/7 da tre e 3 assists). Che questi siano solo i primi 2000 punti, per ora l’Nba può attendere.
1, anzi -1 come la valutazione di Jiri Hubalek. Il ceco fa più danni della grandine e non riesce a dare il giusto riposo a Magro e Szewczyk. L’antisportivo fischiatogli per una spallata a Jones dopo un rimbalzo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da quel momento Mazzon lo relega in panchina preferendogli il veterano Marconato. Chiuderà con 4 punti e 2/3 al tiro.
0 sono i canestri di Olek Czyz. Coach Calvani gli dà fiducia schierandolo in quintetto ma il polacco tradisce sul più bello. Nel primo quarto la sostituzione arriva quasi subito e nel resto della partita lo si vede poco. Alla fine 0 punti con 0/3 da due.

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