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Roma-Cantù, il countdown della serie: Mbakwe è re del pitturato, Tonolli capitano per sempre, steccano Ragland e Leunen

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Mbakwe Trevor Roma

Roma elimina Cantù con un secco 3-0 e vola in semifinale playoff. La serie, equilibrata e maschia, nel consueto countdown targato BasketItaly.

10 il voto che merita Roma in questa serie di quarti. Alzi la mano chi a fine regular season avrebbe pronosticato la Virtus vincente 3-0 contro una Cantù terza in classifica e imbattuta tra le mura amiche. La truppa di Dalmonte ha saputo fare quadrato e ribaltare ogni pronostico (veniva da cinque sconfitte nelle ultime otto di campionato) riuscendo ad avere la meglio in tre partite, una più tirata dell’altra.

9 sono i rimbalzi offensivi raccolti da Mbakwe in gara3. Il centro di origine nigeriana ne somma anche 11 difensivi per un totale di 20 a cui aggiunge anche 14 punti e 5 stoppate risultando un vero incubo per gli avversari sia in attacco che in difesa. Complimenti al gm Alberaniche si dimostra un cane da tartufi nello scovare lunghi non di primissimo piano ma di assoluto rendimento (Lawal docet).

8 è la maglia di Alessandro Tonolli, ritirata in prossimità della palla a due di gara3. Il “Tonno”, come lo chiamano affettuosamente i suoi tifosi, dovrà rinviare di almeno altre quattro partite l’effettivo addio al basket giocato, intanto però si prende gli scroscianti applausi del pubblico (romano e non) che ha dimostrato stima ed affetto verso un grande uomo. (Clicca qui per vedere il video celebrativo)

7 è il voto che merita la stagione di Cantù. E’ vero, i brianzoli hanno toppato negli appuntamenti più importanti (Coppa Italia, Eurocup e playoff) ma il lavoro svolto dal buon Sacripanti non può che essere giudicato positivamente e comunque al di sopra della sufficienza. Dopo l’addio di Trinchieri porta i suoi ragazzi ad un meritatissimo terzo posto in regular season e ad un’ imbattibilità interna durata tutto un campionato.

6 come il 6/18 al tiro (3/9 sia da due che da tre) di Pietro Aradori in gara3. Nell’ultimo atto della serie il Pietro nazionale si carica la squadra sulle spalle ma i 22 punti finali e la tripla da oltre otto metri che ha regalato i supplementari non sono bastati per fare l’impresa.

5 come il 5/9 dal campo di Josh Mayo in gara3. Inizio di playoff inusuale per l’ex Montegranaro: prima l’esclusione da gara1 per l’infortunio al ginocchio, poi la partenza dalla panca (scelta tecnica ?) sia in gara2 che in gara3 davano l’idea che fosse stato relegato ad un ruolo secondario nel gioco virtussino. Invece, in silenzio, il folletto americano con 16 punti preziosissimi riesce a zittire le critiche e a candidarsi ad un ruolo da protagonista per il resto della post season.

joe ragland, tiro, cantù

4 come le triple di Ragland in questi playoff. In tre gare l’americano scrive un rivedibile (per lui) 4/16 dall’arco e il gioco dei suoi compagni ne risente. Peccato che proprio di questi tempi, dodici mesi fa, praticamente all’esordio nel nostro campionato, aveva fatto vedere ben altre doti.

3 come le triple e gli assist messi a segno da Stefano Gentile. Il figlio primogenito di Nando ci aveva abituato a ben altri standard durante la regular season (10.4 punti e quasi 2 assist di media). Al contrario, in questi playoff non risulta mai decisivo.

2 i punti di Leunen in gara2 e gara3. Il lungo americano è il vero grande assente di questa serie. Era chiamato al riscatto in quel di Roma ma evidentemente neanche sul parquet del PalaTiziano riesce ad uscire dalla spirale involutiva nella quale sembra essere caduto. Complici anche i due falli che commette nel primo quarto, esce fuori dai giochi e concluderà con 2 punti (1/6 dal campo) e -4 di valutazione.

1 come il numero di canestri realizzati da D’Ercole nella serie. Al di là però della sola tripla messa a segno in gara2, Lollo è stato prezioso soprattutto in fase difensiva e per questo preoccupa l’uscita anticipata dal campo avvenuta sul finale di gara3. Il ragazzo ha lamentato un dolore muscolare, nei prossimi giorni se ne saprà di più.

0 i recuperi di Cantù in gara1. Delle 13 palle perse da Roma nessuna è stata afferrata da braccia canturine. In una partita punto a punto e decisa solo negli ultimi secondi qualche canestro in contropiede avrebbe fatto comodo.

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