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Reggio fa paura, ma Sassari non trema: il CountDown

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Dinamo Sassari vs Reggio Emilia

Dieci passi per rivivere le emozioni di Sassari vs Reggio Emilia, il CountDown di BasketItaly.it ti ripropone fra voti, ironia e statistiche la sfida fra la Dinamo di coach Sacchetti e la Grissin Bon di coach Menetti.

 

10: Come il voto alla storia di Sassari Città; piccola divagazione extracestistica per celebrare con il voto più alto l’inserimento dei CANDELIERI, o per chi ci legge da Sassari di la FARADDA, fra i patrimoni dell’Umanità; ricordata prima della palla a due con uno striscione apposito e con delle magliette celebrative; un riconoscimento che rende merito alla comunità Sassarese della loro voglia di portare avanti una tradizione, che da secoli unisce un intera città; per capire fino in fondo questa particolare celebrazione, bisogna viverla in prima persona; DA PROVARE

9: Come il voto alla GrissinBon Reggio Emillia; se il pubblico del PalaSerradimigni era particolarmente festante alla fine dei 40′ è perché la squadra di coach Menetti ha davvero giocato bene; scelte offensive oculate, belle letture difensive al di là dei 92 punti subiti e una chimica di squadra davvero di alto livello; non prime donne ma un collettivo. Lo stesso coach Menetti in conferenza stampa ammetterà che però una gara da 9 non basta perché “servono 40′ perfetti per battere Sassari”. Complimenti incassati dalla Dinamo e applauso finale del “sudato” pubblico di casa agli avversari; SPORTIVITA’Dinamo Sassari vs Reggio Emilia

8: Come i punti di Riccardo Cervi; grande solidità nel pitturato per il lungo classe ’91, che nella prima metà di gara, quando Silins non aveva ancora problemi di falli, è riuscito a mettersi in mostra soprattutto a rimbalzo offensivo. Bello vedere la sfida con il pariruolo Tessitori, in quello che potrebbe essere davvero il futuro del Basket Italiano; vince il più esperto fra i due, ma entrambi portano tanta legna a casa e soprattutto non mancano di personalità. Provano entrambi a sembrare più grandi con un po’ di barba, gli effetti non sono quelli dei baffi di Bergomi nei mondiali ’82, ma per chi non li conosce fuori dal campo, data la stazza incutono ugualmente timore. PROSPETTI

7: Come i tiri da 3 tentati da Drake Diener, sono altrettanti quelli provati da 2; il risultato sono 25 punti e 27 di valutazione, proviamo a parlare con i numeri di un giocatore per il quale ormai non esistono più parole. Un repertorio infinito di movimenti in attacco, tecnica sopraffina e intelligenza cestistica fuori dalla norma; viene da pensare che se fosse un pochino più scuro di carnagione, giocherebbe in ben altri campionati.
P.S mister 3000 punti dopo questo turno è il miglior realizzatore del campionato: SOTTOVALUTATISSIMO

6: Come il numero di maglia di C.Green; meglio appuntarselo, perché potrebbe essere a fine stagione quella della canotta Dinamo più venduta. Gli sforzi fatti per cambiare espressione facciale, sembrano notevolmente più alti rispetto a quelli per segnare canestro; sempre di più uomo da ultimo quarto, sempre di più tiratore dalla lunga, ma allo stesso tempo capace di attaccare il canestro, insomma Camomillo Green, sembra il 4 perfetto per Sacchetti: TOSTO

Dinamo Sassari vs Reggio Emilia5: Come i falli di James White; l’ultimo, evitabile, è stato un raptus di disperazione; un tecnico per aver colpito la palla ancora nelle mani di Drake Diener durante la rimessa a partita ormai finita; in ogni caso gara su due volti per The Flight, sicuramente meno protagonista rispetto all’anno Sassarese l’EX di turno, ha cercato di sfruttare i punti deboli della difesa di Sacchetti, da lui conosciuta a menadito e diverse volte è sembrato riuscirci. La voglia di essere protagonista però, è stata ripagata più con la sostanza che con lo spettacolo, zero schiacciate, ma 5 falli subiti e altrettanti liberi messi a segno, ai quali si aggiungono 6 regali per i compagni; solo un errore vero, quello sfondamento su Devecchi (non a caso era il n°8 a marcarlo nel finale), che ha definitivamente spento la lampadina alle  iniziative Reggiane. Sassari in buona parte lo ha comunque applaudito e non ha lesinato la richiesta di foto a fine gara, peccato per un episodio che lo ha visto coinvolto, in cui invitava ad un confronto diretto in prima persona uno spettatore che lo ha infastidito per tutti i minuti in campo. Sassari è ben altro, White lo sa. SOLIDO

4: Come QUARTO, quale? Il QUARTO! Ripetizioni grammaticali che annodano la lingua mentale a parte, vogliamo dedicare qualche riga all’ultima frazione della Dinamo, che segna 30 SIMPATICISSIMI (per chi legge da SASSARI) \ ODIOSISSIMI (per chi legge da REGGIO EMILIA) punti alla miglior difesa del campionato; dei protagonisti principali abbiamo già parlato al 7 e al 6 del nostro Countdown, del cast di supporto invece ne tessiamo le lodi ora; a partire da Capitan Vanuzzo, ancora una volta fondamentale per le rotazioni Biancoblu, solido in difesa e mano di velluto dai 6.75 l’unico a giocare per intero i 10 min. finali, Devecchi ha messo in mostra la sua solita tenacia difensiva, Fernandez ha dato il suo contributo e diventerà presto ancora più prezioso, M.Green poi…. poi parliamo anche di lui. Insomma Sassari è molto più squadra di quello che dicono i tabellini personali dei giocatori, 9 vittorie di fila non sono casuali, il primo posto non è una chimera e la qualificazione in Europa al secondo turno è prova di un progetto che passo dopo passo sta diventando una solida realtà. L’Italia con questa frase penserà a tale Roberto Carlino, la Sardegna penserà invece ad aprire un celebre cassetto dei sogni. FAVOLADinamo Sassari vs Reggio Emilia

3: Come gli assist di M.Green nell’ultimo quarto. Fetta di una serie di cioccolatini che toccano quota 10 a fine gara; doppia doppia per il folletto ex Avellino, che nel referto segna anche 13 punti, ma 5 perse, costretto ad un lavoro extra (che poi sarebbe l’ordinario in altre squadre), per l’infortunio di T.Diener, il n°4 si comporta egregiamente, non manca il bersaglio dalla lunga distanza e se anche cerca in tutti i modi di favorire l’amico Linton Jhonson, legge sempre bene la difesa avversaria e l’attacca di conseguenza: CERTEZZA

2: Come le stoppate di Silins. Prima info di servizio, è del 1993, seconda info di servizio, fin quando lui ha potuto difendere senza il pensiero dei falli, la partita di C.Green era ancora di fattezze terrene. Insomma il Lettone in 24 minuti ha messo in campo una gran bella partita, finita anzi tempo per le penalità Ojars from Riga, ha attirato su di se le attenzioni di chi non si limita a leggere le partite solo in base ai numeri. Il progresso del giovane n°15 è costante e potrebbe davvero fare le fortune della Grissin Bon, perché no, anche in termini di prestigio per le sue prossime squadre future. PROSPETTO

1: Come l’infortunio di Travis Diener; non sembra niente di grave il problema occorso a TD12, che dopo un movimento innaturale causato da un contatto con White, non è sembrato più brillantissimo e difatti non ha visto il parquet nella seconda metà di gara, da valutare l’entità del danno, in ogni caso dopo l’assenza nel secondo tempo, nella testa di molti,  scattano subito i peggiori incubi e allo stesso modo scattano gli applausi per il mercato estivo della Dinamo. Difficile la convivenza fra Green e Diener, (i play intendiamo, non il cugino scarso e il tranquillone da 45 punti) si diceva ad inizio anno; possibile rispondevano in casa Dinamo, ma la stagione è lunga.
Tanto lunga che negli anni passati al più piccolo problema di Travis Diener, le quotazioni SNAI su Sassari crollavano immediatamente, oggi invece si può stare tranquilli, ci sono alternative di grande spessore e le rotazioni non implicano sacrifici fisici pesanti. Insomma, in una stagione che prevede CAMPIONATO, COPPA, FINAL 8 e PLAYOFF (Smettetela a Sassari di fare gli scongiuri i primi a crederci dovete essere voi), la panchina lunga serve proprio per far fronte a questi intoppi, sfruttando i picchi di forma di uno o dell’altro per cercare un equilibrio di classifica che regala fiducia e consapevolezza per essere grandi. AMBIZIOSI

0: Come i minuti in campo di Coby Karl; mentre nella notte un altro Kobe dalla grammatica differente ritrovava il campo dopo 8 mesi, quello di Reggio Emilia non vedeva il parquet se non nel riscaldamento; i se e i ma servono a poco quando comunque la squadra di coach Menetti se la gioca alla pari per 37′ con una delle capoliste, ma viene da interrogarsi su quello che sia il futuro del n°7 in maglia biancorossa e soprattutto se questo può lasciare spazio a movimenti di mercato per consentire alla Grissin Bon uno step in più verso le zone d’altura della classifica. Domani lo scopriremo in Eurochallenge, impegno faticoso ma di prestigio, che dirà molto, sia sul futuro di Karl, sia sulla maturità di Brunner e soci. SCELTE

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