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Quando il cinismo vale 2 punti; il CountDown di Sassari vs Bologna

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Dinamo Sassari vs Reggio Emilia

Gara fisica e dura quella del PalaSerradimigni, che ha visto tanti protagonisti e tante cose da evidenziare, il CountDown di BasketItaly.it prova a farvi rivivere Sassari vs Bologna, fra voti, curiosità e statistiche, con una bella dose di ironia.

10: Come il voto per l’affetto che lega Jack Devecchi alla Dinamo Sassari, ieri per il vice capitano è arrivato il timbro 150 in maglia biancoblu, mica male per una delle poche vere bandiere rimaste nel nostro campionato; il pubblico lo celebra con un applauso prima della gara, lui vuole restituire l’affetto ricevuto inchiodando al ferro; il problema è che mentre tutto sembra presagire ad un gran schiaccione, il ministro della difesa incrocia lo sguardo in panchina di capitan Vanuzzo che sussurra: “HO FIRMATO PER UN ALTRO ANNO… NON SARAI MAI CAPITANO… IO GIOCO SINO AI 50” demoralizzato dal labiale, Devecchi perde la palla e si concede un Air Ball Dunk che apre il contropiede avversario. Passano 5 secondi e dall’altra parte del campo il n°8 è già pronto a cancellare il tiro di Ware, prendendosi comunque gli applausi Sassaresi, echeggiati poi per una signora linea di fondo, questa con schiacciata annessa portata a buon fine. Complimenti vicecapitano. CUORE BIANCOBLU

 

Dinamo Sassari vs Reggio Emilia

9: Come il voto per Hardy: Bologna deve fare a meno del totem Jordan e si affida allora a chi può punire lontano da canestro; uno dei due motori trainanti è Dwight from New York; miglior realizzatore di giornata, con i suoi 28 punti, costretto a volte a forzare dalla lunga distanza, trova due bombe che fanno tremate il pubblico del PalaSerradimigni, la prima alla fine del secondo quarto, restituendo alla Virtus, fiducia e morale, la seconda a 5” dal termine portando gli uomini di Bechi a -1. Bianconeri in festa e biancoblu in pieno attacco d’ansia, ma la lucidità manca per tutti e quando arriva il momento di non sbagliare, il n°7 trema e lo sdeng sul libero che poteva offrire le speranze di pareggio per gli ospiti, fa invece tirare un sospiro di sollievo ai 4490 tifosi casalinghi. UMANO

8: Come i rimbalzi di Drew Gordon; inizio sprint e terrore negli occhi di Bechi, che con l’assenza del già citato Jordan, vede nel n°11 materializzarsi tutti gli incubi del prepartita; la condizione però è ancora lontano da quella dell’anno scorso, il fiato finisce e la prestazione cala di intensità con il passare dei minuti. Agli 11 punti ed una intesa sempre maggiore con M.Green, aggiunge anche 5 recuperi ed 1 stoppata. Sassari ha il suo CENTRO.

7: Come le perse di Walsh; un dato terribile… no per niente, l’Americano al di là del taglio di capelli, è davvero un piacere da veder giocare; parte in quintetto e fa pentole, coperchi, fornelli e risponde anche al call center di Mondial Casa, trova la doppia doppia con 26 punti e 10 rimbalzi e se non fosse che Bechi lo ha visto pulire il parquet con la lingua, il minutaggio sarebbe stato anche superiore ai 36 minuti presenti nel tabellino. CAMPIONE

Walsh

6: Come gli assist di M.Green; T.Diener è ancora a mezzo servizio e lui non si tira indietro davanti alle responsabilità, paga sempre dazio con la difesa in post basso, ma morde le caviglie meglio di un pitbull, 3 palle recuperate e 19 punti a referto, con una bomba e i due liberi che hanno chiuso la gara. GARANZIA

5: Come i tiri dalla lunga distanza tentati da C.Green nell’ultimo quarto; mancano 10 minuti alla fine della gara e C.G. from Tulsa, scende in campo, piazza 11 punti, si sfibra un muscolo della guancia per sorridere e mette il suo ventello; chiuso bene questa volta sui contropiedi fulminanti che lo hanno visto protagonista più volte, l’ex Orleans ricorda al pubblico e alla Virtus che è un ottimo tiratore. Detto fatto e partita riagganciata nel momento migliore degli ospiti. CASTIGATORE

4: Come i rimbalzi di Thomas; non era la sua giornata, ma lui è più bravo anche della negatività; visto che il tiro non entra (comunque 10 punti), si mette al servizio della squadra e dato che le classifiche della Lega lo indicano come il migliore per palle rubate, lui non vuole sfigurare e negli ultimi minuti trova l’unico ma fondamentale recupero della sua gara, con annesso coast to coast che manda al bar Hardy, che vale il 84-78 ed una buona dose di cinismo, utilissima per la crescita della Dinamo. CONCRETO

3: Che va letto come TRIPLA; Abbiamo già parlato di quella di Hardy in chiusura di secondo quarto, analizziamo ora quella di Gaddefors che in chiusura di terza frazione, si prenderà di diritto un posto nel podio della Top Ten della Lega. Per percentuale Bologna ha tirato meglio di Sassari dalla lunga distanza e proprio queste prodezze, hanno dato fiducia e morale alla squadra di Bechi, che oltre alla battaglia dalla lunga distanza, vince e non di poco la guerra a rimbalzo, vedi le 13 carambole di un King a volte deleterio, ma altrettanto prezioso in detrminati frangenti. Il coach Toscano ha ragione a dire, che il gioco espresso non indica una crisi, la Virtus ha fatto una gran bella figura e vi sarà tempo e modo per ritrovare lo smalto di inizio stagione. FIDUCIA

2: Come le gite in lunetta di Drake Diener. Il totale dice 4 liberi, il conto dei lividi invece tende a + infinito. Lo dichiara lui oggi su un giornale locale: “NON SONO BRAVO A FARE FLOPPING”, come dargli torto, ieri ha preso più colpi che fatto canestri (appena 24 punti con 7 rimbalzi ed 1 stoppata; 27 di valutazione), ma manca la capacità di evidenziare i contatti per far fiatare i fischietti sul parquet. La squadra non ne risente più di tanto perché il buon ManDrake ancora una volta tira fuori numeri di alta scuola, lui invece sembra spesso innervosito e non ci stupiremmo se presto arriverà un tecnico per frustrazione; discorso che va allargato anche a tutti quei giocatori che pensano solo al canestro dal campo e non dalla lunetta, ma che sempre di più non vengono tutelati da un arbitraggio, poco uniforme fra i vari fischietti presenti nel campionato. DA SALVAGUARDARE

1: Che va letto come PRIMO; parliamo del figlio di Linton Johnson, il IV Linton della dinastia; lui non era presente sul parquet del PalaSerradimigni proprio per fare compagnia alla moglie e festeggiare la nascita del piccolo, gita oltreTirreno che potrebbe protrarsi oltre il normale periodo concesso per la paternità. L’ex Avellino, nonostante la grande intesa con M.Green, non è riuscito a mettere in evidenza il suo valore in questa prima parte di stagione e il colore della canotta, potrebbe cambiare prima della prossima partita di campionato. Per lui sono ormai aperte le porte di Varese, che taglierà Hassel, mentre per Sassari, oltre ad un risparmio economico, non ci sarebbe più il problema dell’Americano da sacrificare la Domenica. Johnson non ha convinto dal punto di vista del gioco, ma ha saputo comunque conquistare con la simpatia e la professionalità, un grande spazio nei cuori dei tifosi biancoblu. IN BOCCA AL LUPO

0: Come i tifosi della Virtus rimasti a vedere la fine della gara; in tutta sincerità, non sappiamo per quale motivo il bel gruppetto di Boys presenti nel settore D del PalaSerradimigni, ad un certo punto della contesa abbia abbandonato l’impianto Sassarese (forse per motivi legati alla partenza dei mezzi di trasporto). Dispiace sottolineare che ancora una volta siano nate delle polemiche sulla sistemazione dei tifosi viaggianti e sorprende, che non ci sia modo all’interno del Palazetto, di creare un angolo riservato alla tifoseria ospite, che garantisca sicurezza e rispetto reciproco con tutti gli altri tifosi presenti nello stesso settore. E’ evidente che le pecche infrastrutturali dell’impianto Sassarese, debbano essere compensate in qualche modo, con la speranza che questo venga escogitato però, prima che avvenga qualche brutto episodio con dei contatti fra tifoserie opposte. PREVENZIONE

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