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Pascolo, una lettera per dire grazie a Trento: “Sono arrivato pulcino, me ne vado aquilotto”

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Pascolo - Trento

Il saluto dell’ala di Coseano, che l’anno prossimo giocherà a Milano, ad Aquila Basket dopo cinque stagioni di successi: “Ne abbiamo passate tante insieme”
 
“Cara Trento,
 
Come sai non sono uno che parla molto. Stavolta però, mi sono sentito di scriverti questa lettera per provare ad esprimere le mie emozioni e i miei pensieri. Il prossimo anno infatti, andrò a giocare a Milano e lascerò Trento dopo 5 anni indimenticabili. Ne abbiamo passate tante insieme! Ma ti ricordi come ci siamo conosciuti? Cinque anni fa mentre ero in vacanza in Scozia dovevo decidere tra varie possibilità e tu sei riuscita a convincermi. All’inizio non è stato facile: era la mia prima esperienza lontano da casa e non conoscevo nessuno. A dir la verità non me l’aspettavo ma tu, Trento, mi nascondevi molte sorprese… Nascondere forse non è la parola giusta perché fin da subito mi hai fatto conoscere i compagni di squadra, l’allenatore col preparatore e coi vice, lo staff medico e tutta la società; insomma, mi hai regalato una grande famiglia che mi ha aiutato a crescere come giocatore e come uomo. Nel corso delle stagioni sono cambiati alcuni componenti, ma siamo sempre rimasti una grande famiglia e questa è sempre stata la nostra arma in più. 
Poi, Trento, non ti sei limitata a questo: grazie a te ho conosciuto tante persone, tanti amici, amici veri, ed Elena la mia ragazza.
Un’altra sorpresa che mi nascondevi riguardava i trentini. All’inizio sembrano freddi, un po’ orsi come noi friulani, ma è solo apparenza. Difatti, quando si affezionano trasmettono tutto il loro affetto ed attaccamento, con gran semplicità e gesti veri senza essere eclatanti…
Oltre a tutto ciò mi hai regalato tanti successi e soddisfazioni, qualche delusione, molte avventure, poca neve (eh sì me ne aspettavo di più), alcune partite accademiche a dadi, ma soprattutto tante emozioni ed insegnamenti.
Quindi Trento volevo ringraziarti per tutto questo e dirti che per me sei come una seconda casa (lo so che sei orgogliosa e che vorresti essere sempre prima, ma sono pur sempre un fûrlan!)… Mi è stato detto che mi hai accolto da pulcino e che me ne vado da aquilotto e so che anche tu vuoi che io continui a volare…
 
Mandi,
 
Dada”