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melius abundare quam deficere

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Sfruttando gli ultimi giorni di pausa del campionato, restiamo in casa Scandone Avellino per proseguire, così, la nostra analisi sulla Sidigas 3.0 di Pino Sacripanti ed esaminare il percorso svolto fin qui da Wells e Co. Settimana delicata all’ombra del Pala Del Mauro, in vista della complessa quanto stimolante sfida contro i Campioni d’Italia della Reyer Venezia. Partita delle grandi occasioni tra due città, due roster, due società con importanti e considerevoli ambizioni.

Dopo “le tre chiavi di lettura” dell’articolo della scorsa settimana, in questa “seconda puntata” ci concentreremo sul reparto lunghi che nel corso di questi mesi ha subito notevoli cambiamenti, martoriato da importanti e pesanti infortuni. Prima lo stop di Fesenko, poi i problemi alla schiena di N’Diaye hanno costretto Avellino ad intervenire sul mercato. Attualmente la Sidigas ha sotto contratto sei lunghi: situazione alquanto buffa ma frutto e conseguenza di scelte ponderate e logiche del Ds Alberani e del suo staff tecnico. Questa estate la società del patron De Cesare ha voluto confermare ¾ del suo “reparto pesante”, che aveva ben figurato la scorsa stagione, intraprendendo così un percorso di continuità col passato. Parallelamente alla ricerca del tassello mancante nella zona pitturata si è presentata l’occasione di portare in Irpinia un giocare di spessore europeo come Lawal ed effettuare così un’operazione lungimirante in ottica seconda parte di campionato ed annessi playoffs. L’idea iniziale, in breve, era di avere 5 lunghi effettivi di livello, in modo da non farsi trovare impreparati in caso di ”sventure” in corso d’opera. Il problema al ginocchio di Fesenko, durato molto più del previsto, ha allungato la batteria sotto le plance a quota 6 con l’inserimento di Ben Ortner. Sono tante le variabili nel medio-lungo futuro in casa Avellino. Tutto dipenderà dalla tempistica di ripresa di Fesenko e Lawal. Intanto Ortner resta alla finestra con la concreta possibilità di restare in biancoverde ancora per qualche mese. Una volta rientrati tutti dall’infermeria, dovrà essere bravo Sacripanti a fare le scelte giuste e sfruttare così una varietà di opzioni tecnico-tattiche di assoluto livello.

Analizziamo più nel dettaglio i 6 componenti del reparto lunghi biancoverde:

ANDREA ZERINI: L’ex capitano di Brindisi è alla sua seconda stagione in terra irpina. Numero quattro dotato di grande mobilità e di una mano morbida da oltre l’arco. Attualmente sta rendendo leggermente sotto le aspettative ma la fiducia di Sacripanti non manca. Per il gioco della Sidigas è una pedina fondamentale: chiave tattica sia in attacco che in difesa. Può garantire minuti di qualità su entrambi i lati del campo ed esperienza da veterano, giunto ormai al suo 13esimo anno da pro.

MARTEEN LEUNEN: Capitano della Scandone, il guerriero per eccellenza di Pino Sacripanti. Se la Sidigas naviga nelle zone alte della classifica, in parte, è anche merito suo. Le statistiche non mentono: Martino sta vivendo una delle migliori stagioni della sua carriera. Professore ad honorem, veste i panni di realizzatore ed assist-man con una visione di gioco pazzesca e superiore. Fa sempre la cosa giusta nel momento giusto ed è, a mani basse, nella Top 3 dei “migliori 4” del campionato. Imprescindibile!

HAMADY N’DIAYE: Sorpresa in positivo. Giunto ad Avellino come sostituto di Lawal, il 55 nigeriano sta diventando un punto fisso, solido e concreto del gioco biancoverde. La sua verticalità e presenza concreta sotto le plance garantiscono qualità in fase difensiva e produttività in attacco. Nonostante le sue palesi lacune nei fondamentali, è un giocatore di sacrificio e dedizione. Serve come il pane! Su di lui gli occhi della FIAT Torino pronta a fare calte false pur di portarlo all’ombra della Mole.

KYRYLO FESENKO: E’ il lungo di Dnipro la pedina mancante di queste prima parte di stagione. Confermato in Irpinia, dopo un primo anno in grande spolvero, è stato l’uomo chiave della ricostruzione biancoverde. Operato in estate per problemi al ginocchio ed il calvario sembra ormai essere finito. Il 44 si è riunito al gruppo e dovrebbe scendere in campo contro Venezia. Giocatore che sposta gli equilibri, finalmente a disposizione.

BEN ORTNER: Campione d’Italia in carica e professionista esemplare. Aggiunto in corso d’opera, il nativo di Innsbruck ha impiegato poco tempo per inserirsi nei meccanismi biancoverdi. Giocatore dal “lavoro sporco” e discreto punitore dalla mezza. Visione di gioco da veterano e gran senso della posizione. Utile alla causa per allungare le rotazioni sotto le plance e dotato di quell’esperienza in più che ha permesso alla Sidigas di uscire trionfante da molte situazioni. Il suo contratto scadrà alla fine di dicembre ma la società è seriamente intenzionata a rinnovagli la fiducia e garantirsi così “un’assicurazione” nel reparto lunghi in caso di improvvisi infortuni o qualora la riabilitazione di Fesenko dovesse proseguire a rilento.

SHANE LAWAL: Il lungo ex Sassari viene da un periodo buio, pieno di infortuni, problemi fisici che lo hanno costretto a numeri stop, incidendo in negativo sulla sua continuità di gioco. Alberani ha creduto in lui mettendolo già sotto contratto e aspettando così un suo rientro, previsto nel mese di febbraio. Avellino attualmente è già ben coperta nel ruolo di 5 ma qualora dovesse riprendersi al massimo, il salto di qualità sotto le plance con un giocatore così sarebbe evidente. Scelta lungimirante, logica e geniale.