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La finalissima è alle porte: intervista doppia Moss vs Janning

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Alla vigilia della finalissima scudetto interessante intervista doppia, quasi sul modello della celeberrima trasmissione televisiva delle Iene, della Gazzetta dello Sport a due protagonisti incrociati della sfida tricolore il milanese e grande ex David Moss da una parte, e dall’altra la guardia senese Matt Janning. Il primo pensiero dei due è sul momento societario che sta vivendo la Mens Sana, Moss: “Ho il cuore gonfio di dolore. Mi spiace per i tifosi

perché so cosa la squadra di basket e quel-la di calcio rappresentino perla città e poi penso alle tante persone che sono nel club e che perderanno il posto di lavoro”; Janning: “È una situazione molto triste, anche se ora c’è molta allegria. per questa finale. La gente però sa che la fine arriverà molto presto”. Poi il ricordo dei due giocatori è sulla cavalcata tricolore che hanno convissuto insieme nella scorsa stagione e sulle differenze che ci sono tra quel gruppo e quello profondamente nuovo di questa stagione, Moss: “Con Matt, Bobby, Daniel e Sanikidze e gli altri si è creato un rapporto unico. Di Siena non temo qualcuno in particolare ma il gruppo e la mentalità.  Assomigliano agli Spurs, sono la San Antonio italiana: vince il sistema non il singolo”; Janning: “Non grandi differenze, piuttosto è diverso il personale. L’anno scorso potevamo contare sulla realizzazione, su Bobby Brown e il gran finale di Hackett. Adesso non abbiamo stopper difensivi come Moss, ma difendiamo di squadra, ed è così che vinciamo le partite. Grazie anche alla marcia in più che ci dà Haynes”. Infine il pensiero dei due va sulla finalissima, nella quale Milano parte da favoritissima, mentre Siena da autentica outsider nonostante sia la pluricampione in carica, Moss:” La pressione c’è, ma viene dall’esterno e non è dentro lo spogliatoio. Noi siamo orgogliosi di essere arrivati a giocarci questa finale dopo un anno duro in cui siamo cresciuti molto”; Janning: “Essere qui è la conseguenza di come abbiamo lavorato, anche sui dettagli. Fuori la gente è sorpresa, ma noi non lo siamo: questa finale ce la siamo conquistata col lavoro”.