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La Fiat Torino mostra ai propri tifosi la Coppa Italia: la Betaland pronta a rovinare il clima di festa

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25 giorni or sono la Fiat ha disputato la sua ultima partita fra le mura amiche del Pala Ruffini perdendo contro lo Zenit San Pietroburgo e sembrava che dovesse iniziare a suonare il de profundis per una squadra guidata da una coppia di esordienti e con uno spogliatoio “dilaniato” al proprio interno. La cronaca invece ha detto ben altro: la squadra di coach Galbiati e coach Comazzi ha battuto in tre giorni Venezia, Cremona e Brescia ed ha vinto il primo trofeo della sua storia.

Ora è il momento di condividere il raggiungimento di questo traguardo storico, ma anche di voltare pagina e gettarsi nella volata per i playoff, il cui conseguimento era sin da inizio stagione l’obiettivo principale: il primo ostacolo di undici sarà costituito dall’Orlandina Basket, insabbiata nelle parti basse in classifica e che per raggiungere la salvezza ha compiuto una mezza rivoluzione nel roster.

Sono infatti arrivati Likhodey, Faust e Campani ad allungare le rotazioni di Di Carlo: anche la Fiat però ha apportato modifiche al roster non marginali e l’effetto sorpresa di questo nuovo assetto, con Vander Blue e Boungou-Colo protagonisti, è stata una chiave del successo nella Final Eight di Firenze.

Qui Torino

Lo staff tecnico ha voluto ribadire alla squadra l’importanza del raggiungimento dei playoff, in primis Galbiati:”Le prossime 11 partite saranno altrettante finali: dovremo alzare l’asticella per arrivarci e tutti gli avversari saranno tosti. Capo d’Orlando ha molta versatilità specie nel reparto lunghi. Noi potremo sfruttare il calore del nostro pubblico che ci è stato vicino nei giorni della Final Eight, dimostrando affetto verso i nostri colori”. C’é curiosità nel vedere se la vocazione difensiva mostrata dalla squadra, guidata da Colo e da Washington sia stata una parentesi oppure un fattore su cui costruire futuri successi e anche se la convivenza fra Vujacic, Garrett e Blue sia ulteriormente migliorata.

Qui Capo d’Orlando

Anche Coach Di Carlo può sfruttare l’effetto sorpresa perchè la sua squadra ha approfittato della pausa per preparare al meglio la volta salvezza: Stojanovic, fresco di rinnovo fino al 2020, sta tornando al suo livello e l’asse con Wojciechowski può creare non pochi problemi alla Fiat, così come la gioventù di Kulboka, abbinata all’esuberanza di Faust può  essere un fattore contro una squadra che concede (o meglio, concedeva nella precedente versione) molto ai tiratori avversari.

La chiave tattica

Il talento a disposizione di coach Galbiati è moltissimo: a Vander Blue sono bastate tre partite per impressionare gli addetti ai lavori e incamerare il titolo di MVP delle Final Eight. Nei pressi del ferro l’Auxilium può calare un poker d’assi che potrebbe fare la differenza e indirizzare il match a favore dei padroni di casa. Per Capo d’Orlando conditio sine qua non per ottenere la terza vittoria in trasferta in campionato è la gestione del ritmo, per evitare di perdere subito contatto e poi sprofondare a distanze abissali come è successo contro Milano (91-54), Pistoia (91-69), Cantù (96-73), Avellino (97-69), Varese (82-58), Brescia (87-53) e Bologna (88-52).

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